Baciati dalla sfortuna

Roberto Nepoti

Commedia sentimentale per Lindsay Lohan, mini-star Disney recentemente passata al grande cinema con Radio America di Altman. Le fanno da contorno altri giovani attori emergenti, in arrivo da popolari serie tv ("The O. C.", "E. R."). A livello drammaturgico di una classica storia con Donald Duck, il soggetto innesca una serie di varianti sullo stesso tema; a volte divertenti, altre volte un po' ripetitive, però mai sotto il livello minimo del senso del pudore comico. In parallelo, seguiamo i successi di Ashley, addetta alle pubbliche relazioni quasi perseguitata dalla fortuna: non può chiamare un taxi (e siamo a New York) che se ne fermano quattro; raschia un gratta e vinci e ci trova dollari; esce di casa senza ombrello e, come d'incanto, la pioggia cessa. Al suo estremo opposto c'è Jake, carino ma sfigato e ormai avvezzo a ritrovarsi nei guai. Lui vorrebbe lanciare un gruppo musicale, i McFly, e insegue invano un boss dell'industria discografica. Incrociatisi per caso a una festa, Ashley e Jake si scambiano un bacio "anonimo" (il giovanotto è mascherato); ed ecco che il fato cambia rotta. Doppiamente. La giovane pr fa concorrenza a Paperino: perde il lavoro, cade ogni due per tre, si becca la scossa e resta vittima di inondazioni. Quanto al ragazzo sfigato, diventa da un minuto all'altro il cocco di Madama Fortuna. Commedia degli equivoci esile esile, ma non sgraziata, Baciati dalla sfortuna è uno dei (rari) film innocenti da consigliare senza scrupoli al pubblico minorenne.
Da La Repubblica, 14 luglio 2006


di Roberto Nepoti, 14 luglio 2006