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domenica 21 maggio 2023
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bello il misgendering
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Lol, scritto nel 2020 e per tutto il tempo parla di "fratelli" Wachowki "registi": o non sa che hanno transizionato o è una capra ignorante e maleducata.
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marco bigaran
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giovedì 3 giugno 2021
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capolavoro
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Ammetto di non conoscere il fumetto, quindi comprendo chi il fumetto lo ha letto e si dissocia.
Ma il film è eccezionale. E se lo si vuole godere nelle sue molteplici sfaccettature va visto più di una volta. Bellissimo. Sicuramente tra i miei preferiti! Davvero guardatelo!
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great steven
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venerdì 30 ottobre 2020
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l''impresa straordinaria d''un eroe senza retorica.
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V PER VENDETTA (USA/UK/GERM, 2005) diretto da JAMES MCTEIGUE. Interpretato da HUGO WEAVING, NATALIE PORTMAN, STEPHEN REA, STEPHEN FRY, JOHN HURT, TIM PIGOTT-SMITH, RUPERT GRAVES, ROGER ALLAM, BEN MILES, SINéAD CUSACK, NATASHA WIGHTMAN, EDDIE MARSAN ● Il costo di questo colosso di fantapolitica ammontò a 50 milioni, investiti interamente da Joel Silver (Matrix) per la Warner, ma le sue autentiche autrici sono le sorelle Wachowski, a loro volta registe di Matrix, che lo co-produssero e sceneggiarono dal romanzo a fumetti di Alan Moore e David Lloyd, affidando il compito di dirigerlo all’ex aiuto regista J. McTeigue. L’Inghilterra del 2020 è governata da un regime totalitario di composizione clericale, fascistoide e tecnocratica che fa riferimento a un Supercancelliere padrone assoluto e incontrastato dei mass media, di cui detiene il possesso per disinformare il popolo britannico e ottenerne la cieca obbedienza.
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V PER VENDETTA (USA/UK/GERM, 2005) diretto da JAMES MCTEIGUE. Interpretato da HUGO WEAVING, NATALIE PORTMAN, STEPHEN REA, STEPHEN FRY, JOHN HURT, TIM PIGOTT-SMITH, RUPERT GRAVES, ROGER ALLAM, BEN MILES, SINéAD CUSACK, NATASHA WIGHTMAN, EDDIE MARSAN ● Il costo di questo colosso di fantapolitica ammontò a 50 milioni, investiti interamente da Joel Silver (Matrix) per la Warner, ma le sue autentiche autrici sono le sorelle Wachowski, a loro volta registe di Matrix, che lo co-produssero e sceneggiarono dal romanzo a fumetti di Alan Moore e David Lloyd, affidando il compito di dirigerlo all’ex aiuto regista J. McTeigue. L’Inghilterra del 2020 è governata da un regime totalitario di composizione clericale, fascistoide e tecnocratica che fa riferimento a un Supercancelliere padrone assoluto e incontrastato dei mass media, di cui detiene il possesso per disinformare il popolo britannico e ottenerne la cieca obbedienza. Come in ogni dittatura che si rispetti, finiscono in carcere, seviziati e spesso anche uccisi, omosessuali, islamici e oppositori politici. Ma c’è un combattente deciso a porre fine a tutto questo, un giustiziere mascherato la cui identità è ignota a chiunque, che si fa chiamare V: questo individuo dinamitardo, rivoluzionario, virtuoso della spada e imbattibile esperto di arti marziali, è una silloge ideale fra Robin Hood, Zorro e Fantasma dell’Opera. Quando salva la giovane impiegata Evey da un manipolo di "castigatori" (criminali che agiscono per conto del regime arrestando e punendo chiunque circoli all’esterno dopo il coprifuoco), V la prende sotto la propria ala protettrice, la ama e le dà un motivo per credere che desiderare un mondo migliore, dove ciascuna libertà venga pienamente garantita e rispettata, è possibile, ed è anche possibile ottenerlo attraverso una strenua lotta. Per contrastare il giustiziere in maschera vengono mobilitate tutte le unità di polizia del governo, le quali pongono posti di blocco ovunque, ma V riuscirà nel suo intento (a costo della vita) e farà di Evey la sua erede universale. La componente ideologica non va presa troppo sul serio, ma siccome preleva fonti indirette britanniche sia letterarie (Il mondo nuovo di Huxley, 1984 di Orwell) che musicali (Sex Pistols), non è nemmeno da prendere sottogamba. Sul piano narrativo la struttura è compatta, anche se leggermente labirintica, ma nel complesso il funzionamento è garantito dalla resa degli attori che si muovono in uno spazio il cui principale e più efficace punto di forza è la stravagante mutevolezza, responsabile del fallimento di coloro che intendono mantenere al potere la dittatura del Cancelliere (un J. Hurt sopra le righe che avrebbe potuto fare di meglio). Di tutto rispetto i contributi tecnici, dagli effetti speciali alle scene, dalla colonna sonora ai costumi, senza dimenticare l’ottima fotografia. La maschera del protagonista rimanda alle sembianze di Guy Fawkes (1570-1606), che avrebbe dovuto attuare la cosiddetta Gunpowder Plot (Congiura delle polveri) il 5 novembre 1605, organizzata da un gruppo di altolocati cattolici allo scopo di far esplodere la sede del Parlamento, detronizzare re Giacomo I Stuart e scatenare una rivolta popolare. Più quieto nei passaggi dove i due protagonisti dialogano e si confrontano (anche sulle rispettive posizioni morali ed etiche), fa del suo meglio per accumulare e introiettare la tensione nelle ben calcolate sequenze d’azione, sortendo un risultato assai dignitoso. La scena finale, con gli insorti che convergono verso il centro di Londra a migliaia mentre nel cielo notturno avvampa il simbolo di V prima dell’esplosione conclusiva, è da antologia. H. Weaving offre una performance in cui ci permette di analizzare da vicino le sue doti teatrali di affabulatore, come del resto richiede la recitazione del suo carattere, mentre N. Portman è definitivamente consacrata, con quest’opera, nell’albo delle più duttili attrici della sua generazione. A doppiarli da noi sono rispettivamente Gabriele Lavia e Connie Bismuto.
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sverin
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domenica 2 febbraio 2020
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pura propaganda al sapore sinistro
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Sembra un film confezionato dalle Sardine. Vittimista. Che esalta l omofobia, l islamofobia e tante corbellerie contro un potere oppressivo che sta solo nella mente fantasiosamente politicizzata del regista. Pura propaganda; chi abbocca è carente di obiettività e senso della ragione.... come quelli che pensano che l 11 settembre è stato causato dagli americani e israeliani! Poveretti!!
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shingo tamai
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giovedì 17 novembre 2016
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la maschera della libertà
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Credo di poterlo classificare come uno dei migliori film dell'ultimo ventennio,uno di quelli che ricordi con piacere e facilità nonostante il trascorrere del tempo.
La storia si basa fondamentalmente su una vendetta personale,e qui nulla di nuovo,ma si evolve,sopratutto grazie all'amore e finisce per collimare ed identificarsi con una vendetta nazionale verso il comune oppressore.
La teatralità che accompagna questa storia è un valore aggiunto e profondamente indovinato,come la maschera dal sorriso istrionico,la danza che accompagna le esplosioni,le tessere del domino che scivolano a terra per disegnare un piano perfetto senza possibilità di ritornare sui propri passi,in una lotta che non conosce pause.
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Credo di poterlo classificare come uno dei migliori film dell'ultimo ventennio,uno di quelli che ricordi con piacere e facilità nonostante il trascorrere del tempo.
La storia si basa fondamentalmente su una vendetta personale,e qui nulla di nuovo,ma si evolve,sopratutto grazie all'amore e finisce per collimare ed identificarsi con una vendetta nazionale verso il comune oppressore.
La teatralità che accompagna questa storia è un valore aggiunto e profondamente indovinato,come la maschera dal sorriso istrionico,la danza che accompagna le esplosioni,le tessere del domino che scivolano a terra per disegnare un piano perfetto senza possibilità di ritornare sui propri passi,in una lotta che non conosce pause.
L'accattivante stile grafico proposto del regista dunque non è lasciato al caso,non è fine a se stesso e si incastra quasi alla perfezione con l'ideologia di fondo della libertà,dell'indipendenza e della lotta contro la politica corrotta,contro quello che ci fa paura veramente paura.
Splendida l'ambientazione,appassionanti le interpretazioni,ottimi i dialoghi mai intrisi di fastidiosa banalità,ritmo incalzante,cosa pretendere di più?
Dunque non mi rimane che assegnare cinque stelle proprio come il numero della stanza dell'"ospite" n. V.
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beatrice amata
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lunedì 21 marzo 2016
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ricordate per sempre il v novembre.
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Ho perso il conto di quante volte ho visto questo film. Non mi stancherò di vederlo, é drammaticamente reale e mi da un po' fastidio sentire dire da certe persone che non ha senso o che non gli é piaciuto. Certo, si tratta di un film. I gusti sono gusti.
Ma si riflette perfettamente con la realtà: politici corrotti che pensano solo al proprio guadagno anziché al benessere del popolo; preti pedofili; esperimenti sugli esseri umani; violenza e crudeltà verso coloro che vengono chiamati "diversi".
La società ha bisogno di un uomo mascherato per trovare la forza di ribellarsi alle ingiustizie e di far rispettare i propri diritti.
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Ho perso il conto di quante volte ho visto questo film. Non mi stancherò di vederlo, é drammaticamente reale e mi da un po' fastidio sentire dire da certe persone che non ha senso o che non gli é piaciuto. Certo, si tratta di un film. I gusti sono gusti.
Ma si riflette perfettamente con la realtà: politici corrotti che pensano solo al proprio guadagno anziché al benessere del popolo; preti pedofili; esperimenti sugli esseri umani; violenza e crudeltà verso coloro che vengono chiamati "diversi".
La società ha bisogno di un uomo mascherato per trovare la forza di ribellarsi alle ingiustizie e di far rispettare i propri diritti.
Dopo tutto il male che ha ricevuto, questo personaggio di nome "V" decide di compiere la propria vendetta, non solo per se stesso, ma per tutti coloro che hanno dovuto sopportare la crudeltá, i soprusi e la paura.
"Sono i governi che devono aver paura dei propri popoli"
Un film da un significato profondo su cui riflettere.
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samubanano
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lunedì 21 dicembre 2015
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grande icona rivoluzionaria
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Premettendo che non conosco il fumetto da cui l'opera è. Tratta, trovo che questo film sia appassionante e ben fatto sotto moltissimi punti di vista. Sebbene si intenda che la produzione non sia stellare, adoro la sceneggiatura e l'idea di sfondo. Non basta questo per fare un buon film?
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aristoteles
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mercoledì 22 luglio 2015
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l'ospite della stanza n.v
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Un uomo ,privato in gioventu' della sua dignita' e vittima di esperimenti biologici ,riesce miracolosamente a salvarsi e comincia una feroce vendetta contro i suoi carnefici. Questi ultimi nel frattempo sono saliti al governo rovinando e soffocando la nazione con la paura. V sara' cmq inarrestabile. La sua determinazione e' il punto di forza del film. Il ritmo e l'intensita' dell'azione sono incalzanti e non lasciano allo spettatore momenti di distrazione. V respira odio e non prova pieta' ,non puo' fermarsi ma alla fine l'amore gli regalera' un attimo di sollievo.
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cagney il fiorellino
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lunedì 24 novembre 2014
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didascalico e retorico
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Premetto che non ho letto la versione cartacea da cui è tratto il film quindi giudico da dilettante cinefilo quel che ho visto . Ho trovato che il film perderebbe tutto se non vi fossero scene e frasi ad effetto sparsa per tutta la pellicola , frasi ad effetto che onestamente lasciano il tempo che trovano e sono talvolta retoriche e fastidiosissime . Inoltre ho avuto l'impressione che gli sceneggiatori abbiano voluto dopare pesantemente la storia con le vicende drammatiche del protagonista per mascherare il vuoto del messaggio di fondo toccato appena e buttato li , gettato come a dire si è già detto tutto anche se non si è detto niente .Le immagini sono forti ma il significato di esse mi sembra lasciato in pasto a un pubblico impressionabile che si sofferma sul dettaglio non discernendo il tutto .
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Premetto che non ho letto la versione cartacea da cui è tratto il film quindi giudico da dilettante cinefilo quel che ho visto . Ho trovato che il film perderebbe tutto se non vi fossero scene e frasi ad effetto sparsa per tutta la pellicola , frasi ad effetto che onestamente lasciano il tempo che trovano e sono talvolta retoriche e fastidiosissime . Inoltre ho avuto l'impressione che gli sceneggiatori abbiano voluto dopare pesantemente la storia con le vicende drammatiche del protagonista per mascherare il vuoto del messaggio di fondo toccato appena e buttato li , gettato come a dire si è già detto tutto anche se non si è detto niente .Le immagini sono forti ma il significato di esse mi sembra lasciato in pasto a un pubblico impressionabile che si sofferma sul dettaglio non discernendo il tutto . Oltre a questo tecnicamente mi sembra una produzione chiaramente Hollywodiana mainstream creata appositamente per la vendita globale . Mi soffermo poi sulla didascalia finale che ho trovato pesantemente fastidiosa e didascalica , quando la folla si leva la maschera di v davanti al palazzo del potere , amio giudizio sarebbe stato non retorico e non didascalico far lasciare le maschere alla folla e non far volere capire al pubblico a tutti i costi che sotto le maschere vi era Katrin o Jhon o Susan , mi è sembrata rimarcare l'ovvietà più totale e disarmante .
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