La neve nel cuore

Paolo D'Agostini

Un film scontato dal primo secondo all'ultimo, ma forte di un modello, di una consuetudine, di un allenamento: parliamo della commedia dolceamara sulla riunione di famiglia in un momento topico come il Natale. La famiglia è quella degli Stone. I sessant'anni di Diane Keaton fanno della sua madre di famiglia numerosa Sybil Stone un'ex giovane arrabbiata degli anni 60-70 che oggi brandisce la sua ideologia libertaria come una clava autoritaria, conservatrice, conformista. Questo è l'effetto che fa a noi, ma senza essere certi che il film e i suoi autori volessero proprio esprimere questo.
Succede che i cinque figli ormai grandi, tre maschi e due femmine, convergano sulla casa di papà e mamma per le festività. Il maggiore e anche l'unico che abbia tentato di ribellarsi all'imposizione del modello hippie, Everett, porta con sé la fidanzata (Sarah Jessica Parker) da presentare a genitori fratelli e sorelle. La troveranno tutti insopportabilmente newyorkese e neweconomy (mentre è solo una che si fa il mazzo nella vita, e che sta affrontando la prova terrorizzata) e la tratteranno come una schifezza dall'alto di tutti i loro presuntuosi stereotipi anticonformisti.
Naturalmente si trova il modo di comporre i conflitti e di far tornare tutti i conti. Ruotando intorno al grande segreto svelato: mamma Sybil è molto malata e intorno alla sua assenza si ritroveranno ancora tutti il Natale successivo per chiudere il film in malinconia e letizia. Importante è che la famiglia continui.
Da La Repubblica, 20 gennaio 2006


di Paolo D'Agostini, 20 gennaio 2006