La guerra dei mondi

Franco Montini

1953, fuga da Los Angeles. Gli abitanti scappano in preda al terrore. La California, infatti, è stata attaccata da alieni provenienti dal pianeta Marte. Marziani dunque che, usando un meteorite a mo’ di cavallo di Troia (in realtà nasconde un disco volante, avanguardia di altre astronavi in arrivo), sono sbarcati sulla Terra per conquistarla. E seminare morte e distruzione.
La guerra dei mondi di Byron Haskin, regista che firmerà numerosi successi sempre sul genere fantastico, è l’unica pellicola di fantascienza americana, assieme a La terra contro i dischi volanti (1956 di Fred. E Sears), che in quella stagione portò sul grande schermo un conflitto globale tra uomini e alieni. In precedenza, lo scontro si era sempre limitato a fronteggiare singoli mostri o alieni, inevitabilmente crudeli.
Il governo americano, per sconfiggere i marziani, ricorre all’uso della bomba atomica (la realtà non è distante: Hiroshima venne rasa al suolo nel 1945). Ma nemmeno l’arma nucleare riesce a fermare l’invasore. Nel film di Haskin, parallelamente al conflitto fra due mondi e due civiltà, si intreccia la storia di uno scienziato, il dottor Clayton Forrester (interpretato da Gene Barry), disperatamente alla ricerca della sua donna (Ann Robinson), in una Los Angeles deserta e in balia degli alieni.
La guerra dei mondi, celebre racconto di H. G. Wells del 1898, già autore di altri capolavori, come La macchina del tempo e L’isola del dottor Moreau, aveva ispirato un giovanissimo Orson Welles che ne fece una famosissima riduzione radiofonica. Venne ideata come una serie di finte edizioni straordinarie del radiogiornale. La prima andò in onda il 30 ottobre del 1938, e annunciò all’America che sulla Terra era in atto un’invasione di alieni. Molti radioascoltatori credettero davvero che fossero sbarcati i marziani e in tutto ii paese ci furono scene di panico, malori, tanto che Welles venne denunciato per la troppa veridicità del suo programma. La guerra dei mondi di Haskin segna una data fondamentale per il regista: è l’inizio di una fervida collaborazione con George Pal produttore e regista di origine ungherese, stella indiscussa nel firmamento hollywoodiano della science fiction degli anni 50. A lui si devono ingegnosi e stupefacenti (per l’epoca) effetti speciali che hanno incantato un’intera generazione di spettatori. Artista geniale, Pal nel 1940 inventa i Puppetoons, cartoni animati tridimensionali che nel 1943 gli valgono un Oscar speciale. Il sodalizio Haskin-Pal darà vita a un’altra pellicole di genere fantastico: La conquista dello spazio, 1955.
Il budget de La guerra dei mondi ammontò a 2 milioni di dollari, di cui 1 milione e 400 mila solo per gli effetti speciali. Per disegnare le macchine da guerra marziane, lo scenografo Albert Nozaki si ispirò alla forma e ai movimenti dei cigni. Gli eredi di Wells rimasero anche loro talmente incantati dal film, da offrire a Pal i diritti cinematografici per un altro romanzo a sua scelta. Pal volle La macchina del tempo che sarebbe diventato L’uomo che visse nel futuro (1960).
Da L’Espresso, 19 agosto 2004


di Franco Montini, 19 agosto 2004