La febbre

Film 2005 | Commedia, +16 108 min.

Regia di Alessandro D'Alatri. Un film Da vedere 2005 con Fabio Volo, Valeria Solarino, Arnoldo Foà, Julie Depardieu, Cochi Ponzoni, Vittorio Franceschi. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2005, durata 108 minuti. Uscita cinema venerdì 25 marzo 2005 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 3,23 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 8 settembre 2015

Invidiato dell'assessore ai lavori pubblici per il suo inguaribile ottimismo, il geometra Mario Bettini viene trasferito al reparto cimiteri, dove riuscirà a prendersi una rivincita. Ha vinto 2 Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 4 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office La febbre ha incassato 3,1 milioni di euro .

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Consigliato sì!
3,23/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,46
CONSIGLIATO SÌ
Alessandro D'Alatri e l'Italia: un amore contrastato che resta amore.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Mario Bettini è un geometra trentenne che vive a Cremona. Un giorno si ritrova assunto dal Comune in quanto vincitore di un concorso che quasi non ricorda di aver sostenuto. Da quel momento entra nel mirino dell'assessore ai lavori pubblici che non sopporta la sua voglia di fare e di fare bene. Finirà al reparto cimiteri dove potrà prendersi una rivincita. Nel frattempo sarà cresciuto e potrà anche godersi l'amore della bella Linda.
Alessandro D'Alatri è riuscito finalmente a fare il film che sognava da anni. Un film in cui si parlasse di come l'Italia sia ricca di risorse umane (nel senso positivo del termine) che vengono sistematicamente impoverite da una mentalità collettiva (che trova la sua espressione operativa in ambito politico) che vuole appiattire tutto. Il liberismo tanto sbandierato non si traduce in verà libertà creativa ma diventa, ancora una volta, una foglia di fico per 'do ut des' poco onorevoli. D'Alatri non indica colpevoli (non gli interessa il film-pamhlet) denuncia piuttosto una situazione endemica che lui stesso ha dovuto subire nella sua carriera di regista. Lo fa con la complicità di un gruppo di attori tutti 'nella parte'. Tra loro emergono un sempre più versatile Fabio Volo e Valeria Solarino che da speranza (Fame chimica) a promessa (Che ne sarà di noi) è ormai una certezza del nostro cinema. Benvenuta.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 8 dicembre 2011
ultimoboyscout

E' il film di D'Alatri che preferisco in assoluto e una delle più convincenti interpretazioni di Fabio Volo. Colpiscono da subito le musiche, curate dai Negramaro e da Roy Paci e il cast stremamente funzionale con Foà nientepopodimenoche nei panni di un onirico presidente della Repubblica. Non mancano trovate ingegnose come la banda che avanza a ritmo di Adriano Celentano e quel [...] Vai alla recensione »

sabato 12 giugno 2010
nickcastle91

La febbre è quel tipico film italiano, che pur parlando di situazioni attuali e diciamo pure importanti, riesce a banalizzare il tutto con situazione un po' assurde, con un distacco esagerato dalla realtà, facendo penosi cenni all'economia italiana (il comune senza soldi, gli stratagemmi dello stesso per recuperari un po' di fondi, la gente costretta a pagare per non ho capito bene cosa in cimitero). [...] Vai alla recensione »

Frasi
Se l'invidia fosse febbre, tutto il mondo ce l'avrebbe…
Una frase di Padre Mario (Cochi Ponzoni)
dal film La febbre - a cura di Marco
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Cristina Borsatti
Avvenire

«Non ascoltiamo più i poeti» - c'è anche questo all'origine della Febbre di Alessandro D'Alatri. O meglio, delle febbri, perché il suo nuovo film (in uscita venerdì prossimo in quasi 250 copie) ne fa "salire" davvero tante. Quella d'amore che, come un combustibile, è capace di produrre calore ed energia; quella di un Paese (il nostro) che sta soffrendo una crisi che, come una febbre, prima o poi passerà; [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Come non scorgere sullo sfondo de La febbre il sentimento battagliero che il regista esprime sempre? Anche durante la conferenza stampa non ha lesinato provocazioni e polemiche sul panorama italiano, e ben oltre il cinema, dove al di là della propaganda lo slancio imprenditoriale è latitante e scoraggiato. Confermandosi spirito complesso di artista pronto al rischio (in compagnia di non molti: uno [...] Vai alla recensione »

Antonello Catacchio
Il Manifesto

Casomai vi venisse voglia di andare al cinema, tenete d'occhio il nuovo film di Alessandro D'Alatri: La febbre. Una commedia che lascia un forte retrogusto, che a molti potrebbe anche risultare fastidioso. Siamo a Cremona dove il protagonista Mario (Fabio Volo), vive con mamma vedova, studia architettura fuoricorso, sogna di aprire un locale con alcuni amici.

Claudia Morgoglione
La Repubblica

Fra i tanti mestieri di Fabio Volo - ex Iena, eccentrico conduttore televisivo, scrittore di libri di successo - c'è anche quello di attore per il grande schermo. Era già accaduto nella commedia dolceamara Casomai, diretta da Alessandro D'Alatri, al fianco di Stefania Rocca. E succede di nuovo adesso, in un film firmato dallo stesso regista: si chiama La febbre, sarà nelle sale da venerdì primo aprile [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

E’ un film all’antica ma parla dell’Italia di oggi. Sembra la solita storia di gruppo, o di famiglia, che dai e dai è la palla al piede del nostro cinema, e invece è la storia di un singolo e della sua battaglia solitaria, feroce, ostinata, contro la mediocrità generale. Contro il lavoro che penalizza i migliori. Contro gli amici che sul più bello gli voltano le spalle.

Oscar Cosulich
Il Mattino

Che possibilità ci sono, nell'Italia di oggi, per un giovane ricco d'idee, entusiasta e pieno di voglia di vivere? Poche e tante al tempo stesso, come racconta «La febbre», nuovo film di Alessandro D'Alatri che, dopo «Casomai» al fianco di Stefania Rocca, ripropone oggi come protagonista Fabio Volo, una delle poche belle realtà della televisione italiana, conduttore di talento, capace di mostrare insolite [...] Vai alla recensione »

Oscar Cosulich
Il Mattino

Un buon copione, innanzitutto, che non usa mezze misure per esprimere il suo grumo di rabbia, disagio e disillusione giovanili. Poi un ottimo regista, Alessandro D'Alatri, fuori dal giro dei facili «indignati» e più vicino alla figura del professional all'americana, che sul lavoro non pratica schizzinose distinzioni (è un'autorità indiscussa nel campo degli spot pubblicitari).

Enzo Natta
Famiglia Cristiana

In un cinema italiano con il vizio di piangersi addosso, Alessandro D’Alatri nuota controcorrente, da autore propositivo che si sarebbe trovato a suo agio ai tempi del New Deal rooseveltiano, quando, raccogliendo l’invito del presidente Usa, i personaggi di Frank Capra si rimboccavano le maniche e si davano da fare. Dopo il fortunato esito di Casomai, e sempre in compagnia di Fabio Volo, D’Alatri [...] Vai alla recensione »

Roberta Bottari
Il Messaggero

Il rivoluzionario della porta accanto si chiama Alessandro D’Alatri e ha il viso di Fabio Volo. Tre anni dopo il successo di Casomai , regista e attore tornano insieme sul grande schermo con La Febbre e, ancora una volta, partono dalla vita di tutti i giorni per parlare di politica. «La rivoluzione del pianerottolo», la chiama D’Alatri, che non esita a definire il suo «un film politico», nel quale [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Dopo Casomai d'Alatri torna a dirigere Fabio Volo che interpreta un geometra pieno di progetti tra cui aprire un locale con gli amici e per far questo accetta il posto fisso addentrandosi nel tunnel della burocrazia e della mediocrità. Solo l'amore riesce d allontanarlo da quella vita di basso livello, Il film che vuol essere un grido di dolore per l'Italia «ammalata».

Enrico Magrelli
Film TV

La febbre è una commedia arguta e simpatetica sugli italiani. Sui mediocri per vocazione, povertà di spirito, dabbenaggine e furbizia di basso profilo e sugli onesti, sui sinceri, su chi non crede che vivere affidandosi alla fantasia, all’entusiasmo, al rispetto delle regole e degli altri sia un valore devitalizzato e superato. È una commedia agrodolce su un mondo che non ha rispetto dei morti e della [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Il motto «Se l'invidia fosse febbre tutto il mondo ce l'avrebbe» non c'entra molto, ne «La febbre» di Alessandro D'Alatri. Si vedono invece: il Presidente della Repubblica (Arnoldo Foà) che tutto solo va a bere una birretta in un locale notturno («Buona, però, la birra italiana»); le tombe dei poeti italiani (Saba, Montale, Campana, Pasolini, Sbarbaro, Pavese); una bravissima ragazza cubista ondulante [...] Vai alla recensione »

winner
miglior canzone
Nastri d'Argento
2006
winner
miglior musica
Nastri d'Argento
2006
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