franz
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mercoledì 14 settembre 2005
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oltre le aspettative
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Ho avuto la fortuna di vedere il film in anteprima (in inglese, naturalmente) e sono felice di poter dire che non solo è di gran lunga migliore di quello con Gene Wilder, ma è anche uno dei migliori film di Tim Burton.
La trama è aderente al libro, ma con qualche necessaria "aggiunta" che serve soprattutto a rendere meno indefinito il personaggio principale, Willy Wonka, che nel romanzo di Dahl era davvero troppo sfuggente per essere trasposto senza modifiche in un film. Johnny Depp è semplicemente incredibile, un vero trasformista, ma anche il resto del cast è davvero azzeccato. Come al solito meravigliose le musiche di Danny Elfman, che questa volta ci propone anche quattro canzoni esegiuite dal suo gruppo, gli "Oingo Boingo", con le parole originali tratte dal libro.
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Ho avuto la fortuna di vedere il film in anteprima (in inglese, naturalmente) e sono felice di poter dire che non solo è di gran lunga migliore di quello con Gene Wilder, ma è anche uno dei migliori film di Tim Burton.
La trama è aderente al libro, ma con qualche necessaria "aggiunta" che serve soprattutto a rendere meno indefinito il personaggio principale, Willy Wonka, che nel romanzo di Dahl era davvero troppo sfuggente per essere trasposto senza modifiche in un film. Johnny Depp è semplicemente incredibile, un vero trasformista, ma anche il resto del cast è davvero azzeccato. Come al solito meravigliose le musiche di Danny Elfman, che questa volta ci propone anche quattro canzoni esegiuite dal suo gruppo, gli "Oingo Boingo", con le parole originali tratte dal libro.
E' difficile credere che con lo stesso soggetto un altro regista avrebbe saputo fare di meglio.
Nel suo genere, un vero capolavoro.
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[+] umpa lumpa
(di flixa)
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pig e kiss
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giovedì 27 ottobre 2005
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w la fabbrica di cioccolato e tutti i suoi attori
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Siete fantastici,abbiamo visto il film proprio stamattina.. Era bellissimo.. L'unica cosa che mi ha messo l'ansia è stata la prima colonna sonora.. Sembrava essere davvero all'interno del film..
E' stato veramente mitico.. Bravissimo Jhonny Depp, e tutto il cast, Violetta e Veruca sono state molto brave e sono molto carine!! Anche Charlie, Mike e Augustus sono stati grandi.. Ma un saluto speciale a JOHNNY DEPP, è stato IL MIGLIORE!!! :) :) :) :) Ciao ciao e viva Johnny Depp e la sua fabbrica di cioccolato! Fategli arrivare il messaggio!!
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(di me)
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alberto86
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lunedì 20 febbraio 2006
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favola bizzarra e fantasiosa
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Un film del genere non poteva che essere realizzato da quel geniaccio di Tim Burton che continua a regalarci pellicole di straordinaria innovatività e fantasia!Impossibile non ricordare forse uno dei grandi capolavori del regista,"Edward mani di forbici",sensibile e a tratti amara parabola sulla diversità,interpretata dal sempre fido Johnny Depp.Ne "La fabbrica di cioccolato"sembra quasi di ritrovare quello stesso Edward dopo molti anni,forse più incattivito dal suo sentirsi diverso,dalla sua misantropia,dal suo triste passato...In questo remake del classico"Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato",Burton ci regala una coloratissima,gustosa,bizzarra e inquieta favola per tutte le età,volta ad esaltare i buoni sentimenti,la famiglia,gli affetti,il focolare domestico.
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Un film del genere non poteva che essere realizzato da quel geniaccio di Tim Burton che continua a regalarci pellicole di straordinaria innovatività e fantasia!Impossibile non ricordare forse uno dei grandi capolavori del regista,"Edward mani di forbici",sensibile e a tratti amara parabola sulla diversità,interpretata dal sempre fido Johnny Depp.Ne "La fabbrica di cioccolato"sembra quasi di ritrovare quello stesso Edward dopo molti anni,forse più incattivito dal suo sentirsi diverso,dalla sua misantropia,dal suo triste passato...In questo remake del classico"Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato",Burton ci regala una coloratissima,gustosa,bizzarra e inquieta favola per tutte le età,volta ad esaltare i buoni sentimenti,la famiglia,gli affetti,il focolare domestico...Sicuramente è un film meno interessante rispetto ad altri lavori di Burton come il bellissimo"Big fish"o lo stesso"Edward mani di forbice",ma rimane una grande festa per gli occhi,uno show divertente e onirico tutto da godere.Forse l'attenzione di Burton è più rivolta alle splendide ed originali trovate visive e sonore a discapito di una più approfondida indagine psicologica ed umana(in"Big fish"invece le due cose erano perfettamente in equilibrio),ma "La fabbrica di cioccolato"rimane un film notevole di uno dei più grandi talenti visivi del momento.Un gioiello di fantasia e immaginazione,impreziosito dalla presenza di un estroso,bizzarro e bravissimo Johnny Depp,nel quale molti critici hanno voluto malignamente riconoscere la star Michael Jackson.Ma"La fabbrica di cioccolato"è anche un film sull'infanzia,quel momento così complesso e delicato che può finire con l'influenzare tutta la nostra vita.Forse questo è il film in cui Burton si rivolge maggiormente al pubblico infantile e per questo "La fabbrica di cioccolato"risulta di certo meno cattivo e graffiante di molti altri lavori del regista!3 stelle e mezzo
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(di ernesto)
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vica
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martedì 16 agosto 2005
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grande tim burton
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Lodi a Tim Burton. Il regista per eccellenza di film “weird” (strani, un po’ dark, talora macabri) si è cimentato con un classico della letteratura anglosassone per bambini, vale a dire “Willie Wonka e la fabbrica di cioccolato”. Da questo racconto era già stato tratto un film nel 1971, di grandissimo successo in America, un po’ meno da noi in quanto la favola non è nota. Fare un remake è sempre un’arma a doppio taglio –si gode della popolarità del film originale, ma si devono subire anche i confronti con il film originale, che di solito è decisamente migliore- e stavolta Tim ne esce vincitore. La storia: un leggendario chocolatier, Willie Wonka, noto in tutto il mondo per i suoi dolciumi straordinari e innovativi (la caramella che non si consuma mai per i bambini che non possono permettersi di spendere soldi, il gelato che non si scioglie neppure se lo lasci al sole in una giornata d’estate) decide di aprire per un giorno la sua fabbrica, da cui nessuno è mai stato visto né entrare né uscire, a 5 fortunati bambini che troveranno i 5 golden ticket(s) inseriti nei milioni di tavolette di cioccolato vendute in tutto il mondo.
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Lodi a Tim Burton. Il regista per eccellenza di film “weird” (strani, un po’ dark, talora macabri) si è cimentato con un classico della letteratura anglosassone per bambini, vale a dire “Willie Wonka e la fabbrica di cioccolato”. Da questo racconto era già stato tratto un film nel 1971, di grandissimo successo in America, un po’ meno da noi in quanto la favola non è nota. Fare un remake è sempre un’arma a doppio taglio –si gode della popolarità del film originale, ma si devono subire anche i confronti con il film originale, che di solito è decisamente migliore- e stavolta Tim ne esce vincitore. La storia: un leggendario chocolatier, Willie Wonka, noto in tutto il mondo per i suoi dolciumi straordinari e innovativi (la caramella che non si consuma mai per i bambini che non possono permettersi di spendere soldi, il gelato che non si scioglie neppure se lo lasci al sole in una giornata d’estate) decide di aprire per un giorno la sua fabbrica, da cui nessuno è mai stato visto né entrare né uscire, a 5 fortunati bambini che troveranno i 5 golden ticket(s) inseriti nei milioni di tavolette di cioccolato vendute in tutto il mondo.
Tra i vincitori ci sono 4 ragazzini odiosi e un bambino normale, Charly, e sarà lui l’unico che riuscirà ad arrivare fino in fondo a questo viaggio meraviglioso. Perché la fabbrica di Willie Wonka (ovviamente interpretato da Johnny Deep, muso –nel senso di femminile di musa- per eccellenza del regista) è un mondo straordinario, popolato da stranissime creature che sono gli Oompa Loompers da Oompaland, e realizzato interamente di dolci.Tutto nella fabbrica di Willie Wonka è commestibile, anche lui è commestibile “ma questo”, come dice il protagonista nel film, “è chiamato ‘cannibalismo’ ed è condannato dalla maggior parte delle società”. Ma è anche un mondo dove vengono puniti i difetti –arroganza, superbia, gola, superficialità- di coloro che lo visitano.
Strepitose le scene (viene voglia di leccare lo schermo), perfetti i bambini “cattivi” nella loro assoluta odiosità, straordinari gli oompa loompers e le loro canzoncine/coreografie,naturalmente a suo agio Johnny Deep, dai capelli color cioccolato al latte e l’incarnato del colore della stagnola che ne ricopre le tavolette. Tutto nel film funziona a meraviglia, e una volta tanto un film “weird” ma di assoluta qualità viene premiato al botteghino (in America). Probabilmente dopo il film ci sarà qualche bambino in più costretto ad una visita dal dentista, ma ne vale la pena...
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[+] non è il remake.
(di nico)
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fede slevin
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mercoledì 7 ottobre 2015
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la vera dolcezza risiede nei valori
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Willy Wonka, il più grande cioccolatiere di tutti i tempi, indìce un misterioso concorso: i fortunati cinque vincitori avranno l'onore di visitare la famigerata fabbrica con la promessa di un grande premio finale...
Che cos'è La Fabbrica di Cioccolato? Un sofisticato ribaltamento di ruoli, in cui l'unico vero bambino è l'eccentrico titolare Willy Wonka, con la sua fantasia, il desiderio per i dolci e i capricci tipici di un bambino qualunque. Qualunque, appunto, perchè anche Charlie rappresenta il lato infantile della vita e il gusto di saper sognare ad occhi aperti ed emozionarsi per ogni cosa, proprio come un bambino, ma in un certo senso egli fa da contraltare ad una spensieratezza fine a se stessa, mettendo in scena una personalità davvero matura e rispettosa, incarnando forse il personaggio ideale, quel giusto ibrido tra senso della realtà e spirito fanciullesco.
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Willy Wonka, il più grande cioccolatiere di tutti i tempi, indìce un misterioso concorso: i fortunati cinque vincitori avranno l'onore di visitare la famigerata fabbrica con la promessa di un grande premio finale...
Che cos'è La Fabbrica di Cioccolato? Un sofisticato ribaltamento di ruoli, in cui l'unico vero bambino è l'eccentrico titolare Willy Wonka, con la sua fantasia, il desiderio per i dolci e i capricci tipici di un bambino qualunque. Qualunque, appunto, perchè anche Charlie rappresenta il lato infantile della vita e il gusto di saper sognare ad occhi aperti ed emozionarsi per ogni cosa, proprio come un bambino, ma in un certo senso egli fa da contraltare ad una spensieratezza fine a se stessa, mettendo in scena una personalità davvero matura e rispettosa, incarnando forse il personaggio ideale, quel giusto ibrido tra senso della realtà e spirito fanciullesco.
E gli altri visitatori? Niente di più che icone, stereotipi della società portati all'estremo (e già qui si riconosce il tocco di Burton) tra i quali spicca anche qualche evidente peccato capitale pronto a ritorcersi contro il suo misero impersonificatore all'interno della dantesca fabbrica, in cui ognuno paga i propri vizi finendo nel girone corrispondente. Tra cascate di cioccolato, colori da réclame e gusti ai limiti della fantasia, la narrazione viene scandita da brevi intermezzi musicali, così apparentemente senza senso eppure così aspri (nonostante il dolce regni incontrastato) nel criticare una società vuota e priva di valori; valori che sembrano non mancare a Charlie, il quale si troverà, sul finale, a servire l'assist vincente per la morale di chiusura. Per concludere, parlando di stile, si potrebbe pensare che il fosco ed inquietante Tim Burton sia scemato per venire incontro alla narrazione di Dahl, ma il prodotto rafforza più che mai l'espressionismo allucinato dell'autore cinematografico che semplicemente sostituisce il grigio con colori da diabete, offrendo lo stesso destabilizzante risultato. Pregevole l'omaggio in stile post-moderno a Kubrick in cui il megalite, la coscienza, viene posto qui al pari di una tavoletta di cioccolato per il cioccolatiere Willy. Depp ancora una volta magistrale nei panni che gli si addicono di più.
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tessa
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giovedì 23 giugno 2005
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burton colpisce ancora
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Un altro colpo di genio del visionario Burton? Così sembrerebbe a vedere il trailer... Dopo l'angosciante "Mistero di Sleepy Hollow", il commovente "Edward Mani di Forbici", torna di nuovo alla carica con il fidato Depp (che presterà la voce anche a Victor Van Dort, nella prossima opera di Burton, "Corpse Bride", cartoon stilisticamente simile al geniale "Nightmare Before Christmas").
La coppia promette scintille già dalle immagini concentrate nei due minuti di trailer, che lascia un senso di sorpresa, incredulità e aspettativa in chi lo vede. Grazie anche alle bellissime musiche originali di Danny Elfman, altro fedele collaboratore di Burton. Insomma, si prospettano 106 ottimi minuti.
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c-claudia
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martedì 5 gennaio 2010
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quando l'irreale diventa padrone
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La fantasia malinconica di Tim Burton non conosce limite né condizione: è così che un romanzo per bambini, una storia graziosa e lineare senza colpo di scena alcuno, diventa un colpo di genio grottesco e surreale, una favola tanto colorata da essere cupa, un girotondo di personaggi talmente stereotipati e diritti come linee da varcare le soglie dell’assurdo. Charlie, dal volto delicato e angelico di Freddie Highmore, è un bambino buono. Charlie E' il bambino buono. Tanto povero, da potersi permettere una sola tavoletta di cioccolata come regalo di compleanno, che spartisce al calore della sua casetta “Burtoniamente” storta e contorta tra le buffe figure dei nonni perennemente al letto e i gentili genitori.
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La fantasia malinconica di Tim Burton non conosce limite né condizione: è così che un romanzo per bambini, una storia graziosa e lineare senza colpo di scena alcuno, diventa un colpo di genio grottesco e surreale, una favola tanto colorata da essere cupa, un girotondo di personaggi talmente stereotipati e diritti come linee da varcare le soglie dell’assurdo. Charlie, dal volto delicato e angelico di Freddie Highmore, è un bambino buono. Charlie E' il bambino buono. Tanto povero, da potersi permettere una sola tavoletta di cioccolata come regalo di compleanno, che spartisce al calore della sua casetta “Burtoniamente” storta e contorta tra le buffe figure dei nonni perennemente al letto e i gentili genitori. Tutto ciò fino a quando, proprio nelle tavolette della cioccolata più buona del mondo, il celebre, mitico cioccolataio Willy Wonka non decide di nascondere cinque biglietti dorati, che consentiranno la visita ai cinque fortunati che ne verranno casualmente in possesso nella sua mirabolante, misteriosa fabbrica. Ed è Charlie, il giudizioso, dolcissimo Charlie a trovarsene uno in mano. E con lui altri bambini, altri modelli di bambini, dalla viziata del papà all’ambiziosa spronata dalla mamma, dal goloso e immenso ghiottone al genietto dei videogiochi. Personaggi curiosi, quindi, tanto quanto i loro accondiscendenti genitori, ma mai quanto l’assoluto, indiscusso protagonista. Pallido, guantato e dal caschetto alla Liza Minnelli, tra trilli di lingua e angoli della bocca arricciati in tristezza, gioia, terrore o dubbio, Johnny Depp costruisce un Willy Wonka assurdo, un bambino rinchiuso tra le ridicole spoglie di un adulto coperto dalla testa ai piedi di vestiti e di manie, un immaturo, fragile e Peterpantesco essere tanto strambo quanto divertente. E indiscutibilmente affascinante. Prezioso il cammeo di Christopher Lee, tenebroso e severo nel ruolo del Wonka padre, tanto da ritagliarsi uno spazio di spicco, mentre assolutamente compressa la romantica Helena Bonham Carter in un ruolo anonimo e marginale. Senza parlare della Fabbrica, quell’immenso luogo popolato da Oompa Loompa, innumerevoli omini tanto silenziosi quanto canterini (duplicazioni pazienti di Deep Roy), quel congegno mirabolante di accurate e lenticolari idee scaturite con tanta gentilezza da esser credibili. Nel mondo dell’incredibile, s’intende, dove Burton trascina con lenta maestria, con rimandi preziosi ad altri suoi capolavori (c’è Nightmare Before Christmas, nell’Halloween del piccolo Willy, e c’è Ed Wood, nella tosatura delle pecore rosa), in un’esplosione di colori che è solo apparente, perché l’anima gotica di Burton trasuda nelle fobie di Wonka, nei cieli perennemente grigi della città atemporale di Charlie, nell’incendio che sancisce il fine spettacolo di benvenuto dato dalle marionette, nei ricordi angosciosi dell’infanzia del cioccolataio. Un’infanzia rovinata da cioccolatini bruciati nella stufa da un babbo dentista, ma che riesce ad apparirci, in questa fiabesca filastrocca, come la più grande delle tragedie.
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alyss
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giovedì 23 settembre 2010
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burton e la fabbrica della genialità...
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Il film è semplcemente fantastico, e nonostante sia pieno di colori si porta dietro sempre quella scia dark e quell' umorismo tipico di mister Burton...Ci sono degli elementi in più rispetto al libro (bellissimo anch'esso!) ma ne è valsa la pena aggiungerli,perchè rendono la storia dello stramisantropo Willy Wonka (interpretato da un bravissimo e buffissimo Johnny Depp) più affascinante e misteriosa. Bravissimo Freddy Highmore e gli altri quattro piccoli-grandi attori! E che dire delle performances di canto degli Oompa Loompa (grande Deep Roy) e ancora grazie a Tim Burton per questi grande grandi emozioni attraverso le immagini dei suoi film bellissimi nella loro particolarità!!!!!
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darko
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domenica 2 ottobre 2005
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meglio del musical e del libro
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Decisamente Tim Burton contribuisce meglio ad approfondire il personaggio stravagante di Willy Wonka dandoci un chiaro quadro sulla sua storia e spiegandoci bene il suo bisogno drammaturgico. Non esiste film più lineare e, sicuramente, si presta a una doppia visione. C'è innanzitutto quella ludica, che si apre ad un vastissimo pubblico, giovane anzi giovanissimo, che è solo ingordo di divorare immagini squisitamente assurde, folgoranti, dunque di Evasione; c'è poi la visione adulta e analitica che guarda al fenomeno della Fabbrica di Cioccolato introspettivamente come un piccolo saggio molto indulgente ma per niente antipatico o spocchioso come potrebbe essere invece IL MAGO DI OZ di L. Frank Baum (trasformato in film da Victor Fleming, musical anche quello, diventato icona del cinema statunitense e molto sopravvalutato ma comunque fonte di mille studi critici e interessanti) sulla Tolleranza fra due strati sociali e lo scontro fra il mondo raziocinante degli adulti e quello originale, istintivo, coraggioso e ribelle dei piccoli.
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Decisamente Tim Burton contribuisce meglio ad approfondire il personaggio stravagante di Willy Wonka dandoci un chiaro quadro sulla sua storia e spiegandoci bene il suo bisogno drammaturgico. Non esiste film più lineare e, sicuramente, si presta a una doppia visione. C'è innanzitutto quella ludica, che si apre ad un vastissimo pubblico, giovane anzi giovanissimo, che è solo ingordo di divorare immagini squisitamente assurde, folgoranti, dunque di Evasione; c'è poi la visione adulta e analitica che guarda al fenomeno della Fabbrica di Cioccolato introspettivamente come un piccolo saggio molto indulgente ma per niente antipatico o spocchioso come potrebbe essere invece IL MAGO DI OZ di L. Frank Baum (trasformato in film da Victor Fleming, musical anche quello, diventato icona del cinema statunitense e molto sopravvalutato ma comunque fonte di mille studi critici e interessanti) sulla Tolleranza fra due strati sociali e lo scontro fra il mondo raziocinante degli adulti e quello originale, istintivo, coraggioso e ribelle dei piccoli. Insomma c'è tanto moralismo e familismo, ma mai esaperato. Il film è calibratissimo, gli stacchetti musicali degli Oompa-Loompa non sono in realtà niente di aggiunto dato che come testi esistevano già nel racconto di Dahl, ma non stonano per niente e danno al film un tono grottesco veramente sublime. E veniamo appunto su questo: il film, a differenza del libro, apre la storia di Charlie e Willy Wonka a più chiavi di lettura e si presta ad una più vasta e libera gamma di interpretazioni. Si sofferma meno su dettagli inutili che nel libro servivano solo come "elementi riempitivi" che semplicemente divertivano i bambini. E, naturalmente, a fare di questo film un piccolo gioiello cinematografico del genere fantastico, è l'interpretazione di Johnny Depp che dà uno spessore incredibile al personaggio di Wonka - lo rende amabile nella sua diversità, nella sua genialità, nel suo Dandismo. Insomma, è proprio il caso di dire "tanto di cappello" alla vincente accoppiata Depp/Burton. Battute migliori: "Tutto questo non ha alcun senso!" "I dolci non hanno alcun senso. E' proprio per questo che sono dolci!" ; Violet "Sig. Wonka, io sono Violet Bauregarde e sarò la bambina che avrà il grande premio finale" "Oh... E chi se ne frega!"; Wonka :"Qui tutto è commestibile. Pure io. Ma questo si chiama Cannibalismo, miei cari bambini, e ciò è grande fonte di disapprovazione in molti paesi civili e industrializzati!"
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remedios
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domenica 2 ottobre 2005
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ubriachi di felicità
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Il magnifico Willy Wonka decide di chiudere la sua fabbrica di cioccolato agli operai e al resto del mondo…per sempre. Forse.
E sembra che il film sia già finito.
Non si vede un dolcetto,non una caramella,non un cioccolatino.
Tutta una dolce illusione?
Forse sì…o forse no.
Scenario da “Alice nel paese delle meraviglie” come ci si aspetterebbe?
Assolutamente no.
Fiumi di cioccolato?
No.
Charlie vive nella miseria con tutta la famiglia e l’unica tavoletta di cioccolato che gli spetta la riceve il giorno del suo compleanno e niente più.
La mamma non ha che acqua e cavolo da mettere nella minestra e il papà avvita i tappi dei tubi dei dentifrici di una fabbrica in uno alienante scenario da “Tempi moderni”.
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Il magnifico Willy Wonka decide di chiudere la sua fabbrica di cioccolato agli operai e al resto del mondo…per sempre. Forse.
E sembra che il film sia già finito.
Non si vede un dolcetto,non una caramella,non un cioccolatino.
Tutta una dolce illusione?
Forse sì…o forse no.
Scenario da “Alice nel paese delle meraviglie” come ci si aspetterebbe?
Assolutamente no.
Fiumi di cioccolato?
No.
Charlie vive nella miseria con tutta la famiglia e l’unica tavoletta di cioccolato che gli spetta la riceve il giorno del suo compleanno e niente più.
La mamma non ha che acqua e cavolo da mettere nella minestra e il papà avvita i tappi dei tubi dei dentifrici di una fabbrica in uno alienante scenario da “Tempi moderni”.
Abbiamo sbagliato film? Si direbbe di sì…
Ma poi... un giorno…ecco la magia.
Tutto il mondo legge l’annuncio del Signor Wonka:”La fabbrica verrà riaperta un solo giorno e ai cinque bambini che troveranno i cinque biglietti d’oro all’interno di cinque tavolette di cioccolato,verrà dato il permesso di visitarla e la speranza di vincere un premio speciale.”
E’ il delirio.
Tutto il mondo,dalla Cina a Timbucktu,svuota gli scaffali dei supermercati per accaparrarsi le tavolette del più eccezionale cioccolato del mondo.
Il povero Charlie…bhè,anche lui vorrebbe tanto trovare un biglietto d’oro e vincere il premio…
Eccezionali effetti speciali,audio e video,scenografie grandiose e trasognanti,coloratissime,eccessive e traboccanti di spiritose assurdità,dove nulla è come sembra…proprio come vuole la migliore tradizione immaginativa dei bambini.
Inquadrature che sembrano voler entrare dentro i volti dei personaggi,con la passione e la sfrenatezza di chi si mette dalla parte dei più piccoli.
Personaggio singolare il Signor Wonka,che pare non avere età,con un volto diafano e denti bianchissimi,caramellato come uno dei suoi più gustosi dolcetti.
C’è davvero di che sognare e deliziarsi in queste due ore,trà fiumi di cioccolata e alberi caramellati,monti fondenti e mirtilli giganti,scoiattoli-operai e nanetti tuttofare.
C’è anche di che ballare e cantare in un’atmosfera magica che fà il verso alle ballate di “La bella e la Bestia” e “La sirenetta”.
Bravo Johnny Deep,anche se forse non ispirato da quella luce negli occhi che solo lo spirito dei bambini sà regalare,eccezionale l’onnipresente Deep Roy.
Ma un vero occhio di riguardo ai “personaggi minori”,cioè i componenti della famiglia di Charlie,dotati di straordinaria umanità e sensibilità acutissima,di chi non ha perso il dono di sognare neanche nella più infame povertà.
Forse,ma credo per motivi di tempi cinematografici,si è approfondito troppo poco il passato del Signor Wonka e alcune emozioni e sentimenti sono passati un po’ sottotono..
Ma in tutti i casi è un film dal bollino verde,verdissimo,come i prati della fabbrica di cioccolato,consigliato a tutti i bambini da 0 a 90 anni,assolutamente necessario da vedere,propedeutico,vaccino autunnale contro il tedio di vivere.
Si può riflettere sui vizi e sulla miseria umana anche trà cascate di cioccolata.
Consigliato ai genitori che hanno “studiato” troppo e che troppo spesso girano con in tasca grigi rimproveri del tipo:”Questo è giusto e questo è sbagliato,questo si fa e questo non si fa”.
Per tutti quei grandi che hanno paura di riscoprire il bambino che è in loro e ai quali il cuore sembra essere stato ghiacciato dal lavoro e dalle responsabilità.
Tuffatevi nei fiumi di cioccolato del profumato mondo del Signor Wonka e ubriacatevi di felicità.
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