La guerra di Mario

Lorenzo Buccella

Quando un trapianto sociale crea illusioni e crisi di rigetto. Si sposta sulle tracce di un «affidamento infantile» che cerca dì chiudere una cerniera divaricata tra «strade» e «salotti» napoletani, il nuovo lavoro di Antonio Capuano, La guerra di Mario, unico film italiano in concorso al festival di Locarno. Una pellicola di sostanza, che fin dal tema abbordato sembra voler snudare gambe e braccia per mostrare la pelle più scabra. Rettangoli di inquadrature che non ricercano un «bello sguardo», ma di avvicinarsi alla carne dei fatti, Ispirandosi a un episodio realmente accaduto, la storia ci solleva sulle colline borghesi di Posillipo, dove in un appartamento vista mare vive una coppia non sposata e senza figli. [...]

di Lorenzo Buccella, articolo completo (3132 caratteri spazi inclusi) su L'Unità 12 agosto 2005