(13) Tzameti

Un film di Géla Babluani. Con George Babluani, Pascal Bongard, Aurélien Recoing, Fred Ulysse Thriller, b/n durata 93 min. - Francia, Georgia 2005. uscita venerdì 30 giugno 2006. MYMONETRO (13) Tzameti * * * - - valutazione media: 3,46 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
ennio venerdì 16 novembre 2018
solo uno sopravviverà Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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La roulette russa del "cacciatore" rimarrà la più famosa roulette russa del cinema, certo. Ma "il cacciatore"  aveva bisogno del colore, aveva bisogno di recitazioni hollywoodiane condite di battutine salaci e gigioneggiamenti alla De Niro. In "13 tzameti" invece non ci sono battutine spiritose e mimiche facciali nei protagonisti, ma solo una lucida rappresentazione di un'ipotetica realtà, feroce ma possibile. Un B/N quanto mai azzeccato quello di Babluani. Non c'è spazio per i sentimenti in questo film, nemmeno per la pietà del regista che disegna un finale tetro e senza speranza che ricalca tutto il film. [+]

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contrammiraglio martedì 12 dicembre 2017
ahibò Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Peccato per il finale beffardamescamente telefonato, per il resto un assai bel film.

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guidobaldo maria riccardelli lunedì 30 maggio 2016
esistenze ridotte a cifre Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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Giovane carpentiere immigrato, causa la propria curiosità ed avarizia, si addentrerà in un mondo squallido e senza remore, sotteraneo e segreto. A metà strada tra giallo d'annata e noir: se la prima parte infatti strizza l'occhio agli stilemi classici del genere, con i suoi indizi, le frasi captate, gli oggetti celati, la seconda metà dell'opera ricade in quell'aura di noir decadente e nichilista, fatto di dialoghi limitati e trancianti, in quello che sostanzialmente si rivela essere un non-luogo. Géla Babluani dimostra di conoscere il mestiere, ricorrendo ad un azzeccato bianco e nero volto ad appiattire ogni vitalità e speranza sul volto dei protagonisti, confusi tra la scenografia, l'ambiente, che arriva persino a fagocitarli. [+]

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tamta giovedì 21 luglio 2011
ottimo film! Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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film fati con pocchi soldi! assolutamente da vedere! un triller anzioso!!

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davide_chiappetta lunedì 17 maggio 2010
quasi capolavoro Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%

geniale nell'idea della roulette come gioco costretto a farsi,il film ricorda un po hostel e turistas (che racconta un gruppo di ragazzi ignari in viaggio in brasile finite nelle mani di aguzzini che li uccidono a uno a uno per asportargli i loro organi e rivenderli) ma lo stile è super , di sangue ne scorre pochissimo per rendere l'orrore ancora piu reale, alcune situazioni ricordano molto il cameramen e l'assassino, tutti gli attori recitano in modo magistrale, perfetta l'idea di girare in francia perche la parlata francese rende bene l'idea del gioco, (cosi come nel "il cacciatore", i scommetittori parlano francese) siamo piu sulle parti di Melville o Becker (alcune cose ricordano Bresson come nell'argent)per i sguardi e i gesti che di altri registi moderni, ogni tanto il film perde di [+]

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sandrone65 giovedì 30 ottobre 2008
film mediocre Valutazione 2 stelle su cinque
40%
No
60%

Ho trovato questo film nel complesso piuttosto lento e noioso, con il protagonista particolarmente inespressivo. Sempre la stessa identica espressione abulica dipinta sul volto, sia che avesse una pistola puntata alla nuca sia che stesse dialogando con una bella ragazza.... La situazione è sviluppata certamente in modo molto crudo e realistico però è priva di mordente, è banalizzata dalla mancanza di tensione... a me ha fatto sinceramente sbadigliare...

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f l s venerdì 24 ottobre 2008
bellissimo..ma per favore.. Valutazione 2 stelle su cinque
20%
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conoscete la roulette russa? beh fatelo senza le carte da poker ma con un protettore alle spalle ed avrete il film in questione,my movies mi stupisci quattro stelle??? mi sa che è il caso di girare pagina

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frenk venerdì 22 agosto 2008
tsunami in arrivo Valutazione 0 stelle su cinque
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epistola a Sgarbi . la regione siciliana non da i permessi per l'eolico a causa delle linee sature ma se supponiamo l'eolico che si dovrebbe fare a gela produrrebbe idrogeno per il polo industriale di Siracusa e Gela sarebbe un affare per tutti nessuno escluso : infatti il petrolchimico utilizza petrolio per trasformarlo in idrogeno danneggia operai e popolazione locale mentre l'idrogeno prodotto dall'eolico è ad impatto ambientale zero ... infatti l'energia prodotta non è bruciando petrolio ma catturando energia dal vento ed infine trasformata per elettrolisi in idrogeno : elettrolisi - la reazione chimica produce ossigeno ed idrogeno, infine l'idrogeno bruciato viene trasformato in vapore d'acqua --- per trasportare l'idrogeno basterebbe un idronodotto ed a realizzarlo non è un arca di scienze nè costerebbe una spesa eccessiva . [+]

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mamabo domenica 20 luglio 2008
una fiaba nera Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Non l'avrei visto se non me l'avesse per caso segnalato un amico: è davvero un piccolo, ma solo per la semplicità dei mezzi, capolavoro. E' una tragedia di oggi, con la gradezza e il procedere inesorabile e assurdo dei tragici greci. Abisso che sta appena sotto la superficie placida della realtà di ogni giorno, e che ci ricorda che il male si sceglie ed è senza ritorno. Guardatelo e non ve lo dimenticherete fra le centinaia di titoli buoni, ma non necessari. Il tetto sfondato, il panno con sopra il numero 13, i volti infernali di giocatori e scommettitori vi resteranno in mente come un unicum. Lo paragono alla lettura di una fiaba nera: solo la Trilogia della città di K di Agota Kristof gli sta a pari. [+]

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chiari alessandro lunedì 26 maggio 2008
l'orrore della follia umana Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Film secco, scarno, essenziale, potente, girato in un bellissimo BN che ne esalta (anche se non ce ne sarebbe certamente bisogno) la sconvolgente drammaticità. Iniziando con un incipit abbastanza soft, è forse poi difficile credere che le scene che scorrono sotto gli occhi possano appartenere alla realtà e non solo alla finzione scenica ma è altrettanto vero che più volte (ricordate, qualche decina di anni fa, la Piovra e le sue storie di rifiuti tossici sepolti nelle viscere della terra?) la fiction è riuscita a fare da precursore alle più sconcertanti verità. E non è forse vero che la follia umana non conosce limiti? Non mettetevi a sedere se non avete un’ora e mezzo di tempo a vostra disposizione perché, una volta seduti, non vi alzerete più sino all’amarissimo epilogo che toglie qualsivoglia speranza (quella speranza che, fino a pochi minuti prima, avevamo ancora flebilmente coltivato) a tutto il genere umano. [+]

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