mario colapietra
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martedì 30 agosto 2022
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film altamente diseducativo !!!!
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un film altamente diseducativo . il protagonista ha chiari problemi comportamentali ruba,bivacca e fa corse in moto clandestine...in barba alle forse dell'ordine. lei da ragazza diligente si ritrova a prendere a calci in strada una sua coetanea. qualche scena scena romantica c'e' come lo striscione sul ponte e le rose sul banco. la figura del bravo ragazzo poi...viene descritta come perdente. vorrei vedere se puo' essere considerato giusto essere aggrediti in macchina da 5 motociclisti.
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mario colapietra
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martedì 30 agosto 2022
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film altamente diseducativo !!!!
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un film altamente diseducativo . il protagonista ha chiari problemi comportamentali ed e' pieno di denunce per aggressione. ruba,bivacca e fa corse in moto clandestine...in barba alle forse dell'ordine. lei da ragazza diligente si ritrova a prendere a calci in strada una sua coetanea. qualche scena scena romantica c'e' come lo striscione sul ponte e le rose sul banco. la figura del bravo ragazzo poi...viene descritta come perdente. vorrei vedere se puo' essere considerato giusto essere aggrediti in macchina da 5 motociclisti. alla fine si lasciano perche' lui picchia lei. un film improponibile.il cinema e la musica ha il dovere di far passare messaggi positivi perche' influenzano tantiossimo i giovanissimi.
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un film altamente diseducativo . il protagonista ha chiari problemi comportamentali ed e' pieno di denunce per aggressione. ruba,bivacca e fa corse in moto clandestine...in barba alle forse dell'ordine. lei da ragazza diligente si ritrova a prendere a calci in strada una sua coetanea. qualche scena scena romantica c'e' come lo striscione sul ponte e le rose sul banco. la figura del bravo ragazzo poi...viene descritta come perdente. vorrei vedere se puo' essere considerato giusto essere aggrediti in macchina da 5 motociclisti. alla fine si lasciano perche' lui picchia lei. un film improponibile.il cinema e la musica ha il dovere di far passare messaggi positivi perche' influenzano tantiossimo i giovanissimi. il numero uno dei film d'amore adolescenziali resta il tempo delle mele 2.
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sabato 5 maggio 2018
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la storia continua...
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Bellissimo film aspetto con ansia tre volte te muovetevi a girarlo
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alepitt
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martedì 21 novembre 2017
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regia patetica e recitazione da quinta elementare
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Nel 2000 è uscito memento. Questo film è del 2004. Come al solito, purtroppo, in i Italia un film fa successo solo se il pubblico destinatario è di adolescenti che al massimo nella loro vita hanno guardato il grande fratello. Non dico altro.
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fourt
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lunedì 13 novembre 2017
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tipo quel film, lassù qlcuno
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un probabile film di corposità con variegate situazioni, e quelle
strane sensazioni dalle quali trarre impressioni non è
poi e però altrettanto cmq semplice, neanche il soggetto e la sua
età quei 16 anni e l'adolescenza quasi tipo una scena
o ciescheduna per renderla sublime, e magari il filmaker
per dire inscena qualche sequenza dicendo la scena è
buona... tra 5 secondi, si ricomincia per le prossime al che
s'ottengono comunque 8 mila scene forse più e il film
ci regala o vorrebbe qualche sensazione misurevole per le quali si
credeva o crede d'aver bisogno, a vedere tale film
ciascuno può trarre le sue, e rimangono di piacevole comunque
se non tutte un sacco dalle quali sortire un divertimento
di spettacolo accettabile e di altrettanto sorprendimento.
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un probabile film di corposità con variegate situazioni, e quelle
strane sensazioni dalle quali trarre impressioni non è
poi e però altrettanto cmq semplice, neanche il soggetto e la sua
età quei 16 anni e l'adolescenza quasi tipo una scena
o ciescheduna per renderla sublime, e magari il filmaker
per dire inscena qualche sequenza dicendo la scena è
buona... tra 5 secondi, si ricomincia per le prossime al che
s'ottengono comunque 8 mila scene forse più e il film
ci regala o vorrebbe qualche sensazione misurevole per le quali si
credeva o crede d'aver bisogno, a vedere tale film
ciascuno può trarre le sue, e rimangono di piacevole comunque
se non tutte un sacco dalle quali sortire un divertimento
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fla222
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domenica 8 gennaio 2017
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la trama non è male, peccato per la saunders
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la trama anche se un po' banale non annoia. è anche piuttosto veritiera poichè descrive perfettamente il pensiero della "roma bene" riguardo le altre zone meno abbienti. il finale, anche se è il "pezzo forte" della trama, sarebbe dovuto essere sviluppato maggiormente, oltre che è caratterizzato dalla battuta della Saunders che lascia molto a desiderare... (non che durante il resto del film le sue doti recitative brillino) nel complesso il film è piacevole (grazie, e soprattutto alla presenza di Scamarcio).
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shingo tamai
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martedì 30 agosto 2016
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l'amore c'e, la sceneggiatura no
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Lucini ha evidentenente fatto una scelta precisa e ai fin dei conti fruttuosa, quella di decidere un target preciso di utenti,in questo caso gli adolescenti.
Il merito più grande è che la storia sentimentale funziona piuttosto bene,i due protagonisti si fanno apprezzare ed in fondo riescono a trasmettere e ricordare che a sedici,diciassette anni l'amore è proprio così: forte, tumultuoso, coinvolgente ed incontenibile nel bene e nel male.
Ovviamente è troppo facile l'amore tra una ragazza dolce,sensibile ed educata ed un belloccio testa matta,ma ci passiamo sopra.
Purtroppo ,complessivamente, la sceneggiatura è spesso tremenda,a tratti ridicola,quasi orribile,oserei dire sfacciatamente diseducativa,cosa che,visto il target di cui sopra,non è un gran merito.
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Lucini ha evidentenente fatto una scelta precisa e ai fin dei conti fruttuosa, quella di decidere un target preciso di utenti,in questo caso gli adolescenti.
Il merito più grande è che la storia sentimentale funziona piuttosto bene,i due protagonisti si fanno apprezzare ed in fondo riescono a trasmettere e ricordare che a sedici,diciassette anni l'amore è proprio così: forte, tumultuoso, coinvolgente ed incontenibile nel bene e nel male.
Ovviamente è troppo facile l'amore tra una ragazza dolce,sensibile ed educata ed un belloccio testa matta,ma ci passiamo sopra.
Purtroppo ,complessivamente, la sceneggiatura è spesso tremenda,a tratti ridicola,quasi orribile,oserei dire sfacciatamente diseducativa,cosa che,visto il target di cui sopra,non è un gran merito.
Piuttosto che violenza giovanile si può assistere a demenza giovanile.
L'iniziale festa rovinata,furti nei giubbini,canne d'erba preparate insieme a bambini,addirittura rapimenti di cani per ricatti da quattro spicci,ne sono un chiaro esempio.
La cosa meno stupida che si possa notare sono le corse in moto ed ho detto tutto.
Anche "radio Caos" è da gettare nel fuoco,il finale un po meno,nel senso che lo sappiamo che le donne sono fatte cosi...
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great steven
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sabato 17 gennaio 2015
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senz'altro migliore il romanzo: come capita spesso
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TRE METRI SOPRA IL CIELO (IT, 2004) diretto da LUCA LUCINI. Interpretato da RICCARDO SCAMARCIO, KATY LOUISE SANDERS, CLAUDIO BIGAGLI, MAURO MECONI, MARIA CHIARA AUGENTI, GALATEA RENZI, LUIGI PETRUCCI, CARMELA VINCENTI, LORENZO BALDUCCI, CHIARA MASTALLI, ALBERTO BOF, ROSSELLA GARDINI
Incentrato sulla storia d’amore giovanile, con risvolti da melodramma romantico, fra Babi Gervasi, studentessa educata e aggraziata al terzo anno di un liceo privato per sole donne, e Step Mancini, teppistello proveniente da una famiglia rispettabile, spregiudicato e imprudente, appassionato di moto e nei guai con la giustizia per un’aggressione violenta al termine di un inseguimento.
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TRE METRI SOPRA IL CIELO (IT, 2004) diretto da LUCA LUCINI. Interpretato da RICCARDO SCAMARCIO, KATY LOUISE SANDERS, CLAUDIO BIGAGLI, MAURO MECONI, MARIA CHIARA AUGENTI, GALATEA RENZI, LUIGI PETRUCCI, CARMELA VINCENTI, LORENZO BALDUCCI, CHIARA MASTALLI, ALBERTO BOF, ROSSELLA GARDINI
Incentrato sulla storia d’amore giovanile, con risvolti da melodramma romantico, fra Babi Gervasi, studentessa educata e aggraziata al terzo anno di un liceo privato per sole donne, e Step Mancini, teppistello proveniente da una famiglia rispettabile, spregiudicato e imprudente, appassionato di moto e nei guai con la giustizia per un’aggressione violenta al termine di un inseguimento. L’iniziale antipatia che intercorre tra i due ragazzi, per le ovvie differenze di vedute del mondo e la diversa concezione della vita adolescenziale, verrà poi abbattuta per far posto ad un sentimento più positivo, profondo e sincero. Intorno alla vicenda principale: la love-story fra Pallina, amica intima di Babi, e Pollo, compagno strampalato e scherzoso di Step; le lezioni della professoressa Giacci, severissima e temuta dalle alunne dell’istituto Falconieri; il rapporto dei due protagonisti con i rispettivi genitori. Il volume di Federico Moccia (anche cosceneggiatore insieme a Teresa Ciabatti), uscito nel 1992, da cui è tratto questo film sentimentale, è messo in immagini audiovisive dall’esordiente Lucini, regista milanese di videoclip, senza riuscire nell’impresa di riprodurre sul grande schermo la potenza narrativa della pagina scritta, la tensione drammatica contenuta sulla carta e il forte cameratismo tutt’altro che becero che l’autore ha saputo instillare in un romanzo rosa ben lungi dall’assurgere al titolo di capolavoro ma che sicuramente ha donato ai lettori in erba un prodotto da consumare piacevolmente per poi ricordarselo come un’esperienza gratuitamente serena e ristoratrice. Lucini non manca di fiuto nella scelta e nella direzione degli attori, ma la sua messa in scena pecca di languore eccessivo, fedeltà traballante all’originale, emozioni trasposte con convenzionalità e troppi luoghi comuni e anche d’un pungente sarcasmo sentimentale che arriva ad infastidire. Quest’opera annacquata e di debole effetto si situa nei paraggi della fiction televisiva con dialoghi che, pur ricalcati sul gergo monco ed enfatico dei giovani d’oggi, risultano inattendibili. Non sempre il vero è verosimile. L’operazione di merchandising è affidata soprattutto a Scamarcio, l’unico autentico divo italiano degli anni 2000, che interpreta il ruolo del virile e scalmanato protagonista maschile con un gagliardo senso dell’umorismo e una bravura indubitabile, mentre l’americana K. L. Saunders (un particolare non trascurabile: nel libro Babi è bionda con gli occhi azzurri, mentre l’attrice ha i capelli neri e gli occhi castani) se la cava dignitosamente nella parte della principale innamorata, sfoderando una grazia e una leggiadra quantomeno decenti. Il più bravo del cast rimane comunque M. Meconi, impegnato nelle vesti del simpaticissimo e imbranato Pollo con un savoir-faire autocompiacente ma in fondo pure allegro, e la sua contentezza permette agli spettatori di immedesimarsi interamente nel personaggio e nei suoi comportamenti, tanto più che è l’unico carattere a morire, nel sottofinale del film, cosa che accentua il suo alone di burlesca felicità e di scanzonato sberleffo. La colonna sonora comprende canzoni di Tiziano Ferro e de Le Vibrazioni. Le musiche originali sono state composte da Francesco De Luca e Alessandro Forti. In conclusione, affermo che è complesso portare sullo schermo un romanzo rosa (specialmente se scritto da Moccia) senza inciampare in manicheismi illanguidibili o forzature catalizzatrici, e infatti il passo tra una pellicola sentimentale di pregevole fattura e un filmaccio buonista e scadente è più breve di quanto si possa credere.
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giovanni.
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sabato 27 dicembre 2014
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squallidissimo
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Una squallida scopiazzatura del tempo delle mele e gioventù bruciata ha prodotto un film irritante, è uno di quei film che segui dicendo , chissà sto stupido dove vuole arrivare,
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paolo salvaro
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mercoledì 29 ottobre 2014
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come sfruttare le illusioni adolescenziali
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Che cosa significa l'adolescenza per una persona? Una serie di turbamenti, conflitti interiori, mutamenti del corpo, desideri inappagati, autocommiserazione, incomprensioni con gli altri, con i propri genitori e con se stessi, ma soprattutto illusioni. Queste illusioni cambiano a seconda della personalità e della maturità di ciascun individuo. Ci può essere ad esempio chi si illude che non diventerà mai grande, che non dovrà mai prendersi delle responsabilità e spesso questa condizione la porterà avanti anche da adulto, all'infinito, fino alla morte, sperando sempre di essere pronto ad incassare l'urto quando questo castello di carte crollerà.
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Che cosa significa l'adolescenza per una persona? Una serie di turbamenti, conflitti interiori, mutamenti del corpo, desideri inappagati, autocommiserazione, incomprensioni con gli altri, con i propri genitori e con se stessi, ma soprattutto illusioni. Queste illusioni cambiano a seconda della personalità e della maturità di ciascun individuo. Ci può essere ad esempio chi si illude che non diventerà mai grande, che non dovrà mai prendersi delle responsabilità e spesso questa condizione la porterà avanti anche da adulto, all'infinito, fino alla morte, sperando sempre di essere pronto ad incassare l'urto quando questo castello di carte crollerà. Ma non lo sarai mai abbastanza. Oppure chi si illude che tutti siano contro di lui, (professori, amici e genitori, nessuno escluso) . O ancora che la sua vita sia la peggiore che si possa desiderare senza comprendere quando sia già un'enorme fortuna avere un tetto sotto cui vivere e tre pasti caldi da poter consumare al giorno.
Ma senza alcun dubbio, l'illusione che ha accomunato tutte le giovani ragazze adolescenti tra i 13-14-15-16 anni è che la loro prima grande storia d'amore sarebbe durata per sempre. Nel dettaglio, Federico Moccia come autore letterario ha saputo magistralmente fare leva su questo sentimento per accaparrarsi il favore e l'attenzione di un'intera generazione di teenager o quasi. Successivamente, insieme a tal Luca Lucini, ha approfittato dell'occasione per alzare moneta, spacciando una banale storiella romantica scritta e recitata in modo a mala pena sufficiente come grande ritratto generazionale. Bisogna dire che questa è senza dubbio l'opera migliore di Moccia, sia come libro che come successiva trasposizione cinematografica ("il che è tutto dire", si potrebbe malignamente aggiungere). Tutto ciò che seguirà sarà solo un precipitare sempre di più nell'abisso, fino a toccare il fondo con Amore 14. E' l'unico film in cui Moccia, forse sospinto da Lucini, tenta di realizzare un prodotto credibile e serio, senza chiaramente riuscirci fino in fondo ed anzi sfiorando il ridicolo in alcune situazioni. Però per l'appunto, si può aprezzare lo sforzo fatto per dare almeno a Tre metri sopra il cielo un'aria di credibilità ed importanza che ha abbindolato in molti, me compreso quando avevo 16-17 anni.
Mi ritrovavo all'epoca in una classe di liceo circondato da un'orda di ragazze (una trentina) e pochissimi maschi, per cui leggere ciò che piaceva loro anche solo per curiosità divenne quasi necessario, per capire di che cosa diavolo costoro stessero parlando. Ho perciò preso attivamente parte sia allo "scandalo" di 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa P. nel 2003 che al boom mocciano di Tre metri sopra il cielo dell'anno dopo. Che la catanese solo diciasettenne, pur senza essere assolutamente una maestra della letteratura, sapesse scrivere già molto meglio di Moccia è altrettanto tutto dire. Che cosa ci fosse di scandaloso in una quindicenne in cerca dell'amore, del ragazzo giusto con cui stare, che si concede agli altri fino a quando non si rendeconto che sta solo facendo del male a se stessa, lo devo ancora capire. Ma comunque, siamo tutti d'accordo nel giudicarlo un libro non certo indimenticabile. Che nesso si può trovare tra i due libri? Quasi nessuno. L'opera di Moccia è un romanzo, quella di Melissa P. è un diario simulato e soprattutto dal punto di vista appena spiegato i 100 colpi danno un insegnamento molto migliore di Tre metri. Poi, la tematica erotica a fare da sfondo ha contribuito a donare all'autrice un'immediata notorietà, forse anche eccessiva in relazione alla qualità del testo stesso. "Scrivi pure di merda, tanto se parli di scopate e di figa vendi sempre e comunque" cit. me stesso. Questo senza voler mancare di rispetto a Melissa P. Invece Moccia dal canto suo è uno scrittore modestissimo ma astuto : sa che cosa i giovani si vogliono sentir dire in determinate fasi della loro vita e punta su di esse.
Nel caso di Tre metri sopra il cielo, appunto si fa leva sulla prima storia d'amore vissuta da ciascuno di noi. Con modalità certo differenti, ma a tutti prima o poi capita di innamorarsi di qualcuna o qualcuno e di vivere una certa esperienza amorosa. Poi però, nella stragrande maggioranza dei casi (diciamo, un 95%) la prima storia d'amore finisce nel giro di pochi mesi o al massimo entro l'anno. Questo Moccia lo sa, oh, eccome se lo sa. Dunque vedete quanto è facile? Scriviamo una bella storia romantica stereotipando in modo grottesco ciascuno dei personaggi per renderli più invitanti; facciamoli innamorare anche se sono completamente diversi per accattivare le giovani lettrici che fantasticano su qualcuno che a loro piace ma che vedono irraggiungibile; uno dei personaggi deve crepare per forza, così giochiamo anche sul lutto o trauma personale perchè dopo aver vissuto 18 anni qualche parente o amico a te caro puoi averlo perso strada facendo e dunque ti puoi commuovere a ripensarci; e la storia alla fine deve per forza finire male, così tutte le ragazze e i ragazzi delusi o depressi per il triste epilogo della loro prima storia si rivedranno nei personaggi del film e nei sentimenti che essi provano. Così facendo anche se i personaggi sono caratterizzati a cazzo ed includono troppe variabili per poter essere veri o credibli (lui un violento ma bellissimo bullo dal passato difficile ma al tempo stesso figlio di papà ricco sfondato con un pessimo rapporto con la famiglia; lei aristrocratica beneducata, cresciuta in una famiglia fredda e distaccata, con amiche del suo stesso rango sociale, ma al tempo stesso attratta da un mondo opposto a quello in cui è cresciuta tanto da lasciarsi trascinare in una spirale di follia) ora della fine ci si identifica con la loro incompatibilità, con l'incompatibilità che ha posto fine alla prima storiella romantica che ciascuno di noi ha vissuto. Ed è così che il film ha successo.
In conclusione, giudicandolo da un punto di vista tecnico, il film è assai modesto per non dire nullo. I dialoghi sono banali, la recitazione scadente, la colonna sonora quasi selezionata a caso con i'mp3, la trama è ancora più semplificata e lacunosa rispetto a quella del libro (il cui autore già in partenza non era certo Lev Tolstoj) e la stragrande maggioranza dei personaggi secondari che nel romanzo, se non altro, in certi momenti hanno una certa rilevanza, qui diventano solo un inutile riempitivo utile solo ad arrivare ad un'ora e mezza di film. Tuttavia la sua modestissima fattura (e semplicità) è proprio l'arma che ne ha garantito il successo: essendo comprensibile ed accessibile a chiunque, chiunque lo può vedere e capire. Peccato che però, in questo caso, dietro alla semplicità si celi anche la mediocrità artistica.
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