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La seconda parte del film riscatta le ambiguità morali della prima parte, ove lo spettatore ingenuo potrebbe ritrovarsi spaesato di fronte a quella che appare come una rappresentazione edulcorata, quasi gioiosa della perversione pedofila. Le storie personali dei due protagonisti si dipanano rivelando finalmente la sottile e diabolica perfidia che sottostà alla "seduzione" di un soggetto infantile indifeso di fronte alle astuzie del mostro, evidenziando lo stretto legame tra l'abuso subito in tenera età e la vita vuota, senza speranza del prostituto omosessuale Neil. E del suo compagno di abusi Brian, alla ricerca di una verità che solamente intuisce terribile ma non riesce mai a far sua.
Molto bravi i due protagonisti. Riuscita anche l'ambientazione, i colori e l'atmosfera di un American dream un pò tardivo (siamo negli anni '80) e perciò ancora più surrealmente cinico.
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