Le ricamatrici

Film 2004 | Drammatico, 89 min.

Titolo originaleBrodeuses
Anno2004
GenereDrammatico,
ProduzioneFrancia
Durata89 minuti
Regia diÉléonore Faucher
AttoriLola Naymark, Ariane Ascaride, Marie Felix, Thomas Laroppe, Arthur Quehen Jackie Berroyer.
Uscitavenerdì 27 maggio 2005
TagDa vedere 2004
DistribuzioneBim Distribuzione
MYmonetro 3,22 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Éléonore Faucher. Un film Da vedere 2004 con Lola Naymark, Ariane Ascaride, Marie Felix, Thomas Laroppe, Arthur Quehen. Cast completo Titolo originale: Brodeuses. Genere Drammatico, - Francia, 2004, durata 89 minuti. Uscita cinema venerdì 27 maggio 2005 distribuito da Bim Distribuzione. - MYmonetro 3,22 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 dicembre 2016

Claire ha diciassette anni. Quando scopre di essere incinta di cinque mesi, decide di partorire in gran segreto. Trova rifugio dalla signora Melikian, una ricamatrice che lavora per l'alta moda In Italia al Box Office Le ricamatrici ha incassato 379 mila euro .

Consigliato sì!
3,22/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,44
CONSIGLIATO SÌ
Una storia di ordinaria tristezza, dai colori pastello, credibile nel suo happy end.
Recensione di Andrea Chirichelli
Recensione di Andrea Chirichelli

Claire ha diciassette anni. Quando scopre di essere incinta di cinque mesi, decide di partorire in gran segreto. Trova rifugio dalla signora Melikian, una ricamatrice che lavora per l'alta moda. Giorno per giorno, punto dopo punto, man mano che la pancia di Claire cresce, fra le due donne si instaura un rapporto madre-figlia.
Perché i francesi riescono a girare film che gli italiani non realizzerebbero nemmeno sotto tortura? Questo interrogativo persiste nel cuore dello spettatore dopo la visione dell'ennesimo piccolo-grande capolavoro d'oltralpe. Strepitose le interpreti (Arianne Ascaride, musa di Guediguian, triste e depressa nell'elaborazione del lutto che l'ha colpita, ma capace d'un tratto di illuminarsi con un sorriso e Lola Neymark, dalla strepitosa chioma rosso fuoco), e valida anche la regia della Faucher che predilige i primi piani ed i colori pastello per raccontare una storia di ordinaria tristezza ma credibile nel suo happy end. Poche parole, mai fuori luogo, un film finalmente non urlato, fintamente dimesso, misurato, pudico e riuscito, da vedere.

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LE RICAMATRICI disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 15 febbraio 2011
capitan_gian

 I film francesi hanno qualcosa in più, o forse qualcosa in meno. Sanno mettere sullo schermo silenzi e sguardi senza l'uso di artefizi, e sanno essere poetici con ben poco. Questo film è l'esempio della purezza narrativa francese, che a palati meno raffinati può sicuramente risultare noiosa e ritmicamente soporifera.

venerdì 7 dicembre 2012
michela papavassiliou

Le ricamatrici, titolo originale Brodesues, e' un film francese del 2004 per la regia di Eleonore Faucher. La storia e' quella di due donne legate da una trama comune, un sottile male di vivere, una lotta quotidiana alla sopravvivenza ed un filo conduttore condiviso, quello del ricamo. L' intensa Lola Naymark, nei panni di Claire, giovane e combattiva ragazza diciassettenne, dalla [...] Vai alla recensione »

mercoledì 14 agosto 2013
Mariolina Benenati

Il film e'  molto intenso i colori sono cupi e questo  lo  rende piu' affascinante.Ottima l'interpretazione delle due   donne.

giovedì 18 marzo 2010
saverio fabio

film sull'amicizia femminile che ruota attorno al tema femminile x antonomasia: la maternità. il lavoro delle due protagoniste è tipicamente femminile (taglio e cucito di vestiti) e la regista è una donna. voglio dire che è un film x chi ama le sfumature e le mezze tinte, i colori pastello e gli acquarelli, non i colori ad olio nè tantomeno gli acrilici.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Lietta Tornabuoni
La Stampa

Una ragazza di 17 anni, sola, incinta di cinque mesi e mezzo, decisa a far nascere suo figlio, trova impiego da una signora che ha appena perduto il figlio ragazzo e che fa la ricamatrice anche per l'alta moda. Nel lavoro quotidiano, nella conoscenza reciproca che s'approfondisce, l'attesa dell'una e la privazione dell'altra si fondono fino a diventare un rapporto solidale, famigliare, quasi un legame [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

La diciassettenne Claire, triste lavoro di cassiera in un supermercato, non ama la realtà in cui le è toccato vivere. Così "ricama", ovvero si racconta delle storie. S'inventa di avere un cancro e nasconde i suoi bellissimi capelli rossi sotto un turbante d'aspetto arcaico. Sceglie di restare muta. La ragazza è incinta, e questa volta non si tratta di una fantasia.

Enzo Natta
Famiglia Cristiana

In un campo una ragazza raccoglie cavoli e tra i cavoli trova un bambino. Ma è soltanto una metafora, perché dopo aver raccolto quei cavoli Claire confessa a un’amica di essere incinta. Superato il primo impulso di rinunciare alla maternità, Claire pensa che la miglior soluzione per nascondere la gravidanza potrebbe consistere nell’allontanarsi per un po’ di tempo dal lavoro, partorire protetta dall’anonima [...] Vai alla recensione »

Francesco Alò
Il Messaggero

Esistono ancora film fatti da donne e per donne? Certo, anche se i primi che dovrebbero vederli sono gli uomini. Come Le ricamatrici, debutto premiato a Cannes 2004 di Eléonore Faucher, sicura ma non presuntuosa. Diciassettenne incinta dalla splendida chioma rosso preraffaellita (la bellissima Lola Naymark) si rifugia nella campagna francese in compagnia dell'arcigna Madame Melikian (la bravissima [...] Vai alla recensione »

Alessandra De Luca
Ciak

Claire (Lola Naymark) ha 17 anni e una capigliatura riccia e rossa capace di infiammare lo schermo. Era dai tempi di Un angelo alla mia tavola di Jane Campion che non si vedevano dei capelli così meravigliosamente accesi. Quando scopre di essere al quinto mese di gravidanza, la ragazza decide di partorire in gran segreto. Neanche i suoi genitori lo devono sapere.

Enrico Magrelli
Film TV

Il cinema francese ha due paesaggi principali in cui incorporare le proprie storie: la provincia profonda e Parigi. Naturalmente, oltre a questi due sfondi ce ne sono altri, ma meno di quanto si possa credere. L’orizzonte impone, scandisce, seziona il ritmo, la qualità, la porosità degli eventi e di quello che può accadere/non accadere ai personaggi.

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