Le chiavi di casa |
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Un film di Gianni Amelio.
Con Kim Rossi Stuart, Charlotte Rampling, Alla Faerovich, Pierfrancesco Favino, Manuel Katzy, Michael Weiss (II), Ingrid Appenroth, Dimitri Süsin, Thorsten Schwarz, Eric Neumann, Dirk Zippa, Barbara Koster-Chari, Anita Bardeleben, Ralf Schlesener, Andrea Rossi
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 105 min.
- Italia, Francia, Germania 2004.
- 01 Distribution
uscita venerdì 10 settembre 2004.
MYMONETRO
Le chiavi di casa
valutazione media:
2,69
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quello che si dice un film socialmente impegnatodi stefano84Feedback: 0 |
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martedì 27 gennaio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film "le chiavi di casa" dà l'impressione ad un primo sguardo di essere il classico film strappalacrime che tange luoghi comuni come quello della soffrenza dei disabili e di chi,ancor piu', ha il compito di doversi dedicare alla loro cura.Ma il film necessita di una dovuta riflessione per comprendere come esso possa essere interpretato come un realistico documentario incentrato sulla condizione in cui si trovano coloro che devono affrontare una situazione difficile come quella narrata nel film.Rimanendo nell'ambito della critica del film si puo' dire che questo narra bene negli strettissimi tempi cinematografici (che per Gianni Amelio sembrano essere sempre molto stretti a vedere anhe la durata dei suoi precedenti film)la vicenda di Paolo e Gianni.Mai troppo esasperata è l'introspezione dei personaggi, che mostrano le insicurezze che ad una attenta analisi possono definirsi in maniera cruda "normali" di fronte a situzaioni del genere.Gianni Amelio è riuscito anche a far capire a noi gente comune come è strano il mondo dei ragazzi come Paolo sempre al confine tra la lucidità e il buio della ragione (attraverso le parole della Rampling che cerca di spiegare a Gianni-Kim rossi..che l'unico perchè razionale al fatto che Paolo sia scappato è la malattia che lo affligge)che forse è anche la cosa che piu' spaventa e che è piu' difficile da accettare(ci fa capire quanto sia doloroso accettare cio' che non si riesce a comprendere).Infine si puo' dire un buon film che cerca di aprire una breccia in un mondo dove,spesso, gli emarginati non sono solo i disabili ma anche coloro che gli stanno al fianco.
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