emanuele1968
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sabato 29 settembre 2018
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bello
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Penso che sia un bun film, probabile, forse un po troppo violento, da un lato "consola" ( voto 2,5 )
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angelo umana
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lunedì 14 dicembre 2015
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contro il muro e testa in sù
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Film un po’ sopravvalutato, chissà cosa a Berlino nel lontano 2004 fece decidere la giuria di dare ad esso l’Orso d’oro, forse una testimonianza di accoglimento della numerosa comunità turca ospitata in Germania per lavoro. Sibel e Cahit però, emigrati turchi ad Amburgo, al lavoro si vedono poco, solo all’inizio vediamo Cahit lavorare, riordina e pulisce nel locale pubblico (o bettola mal frequentata) gestito da un amico che all’occasione gli fa anche da fratello maggiore, severo ma protettivo e generoso. Uno così - un emarginato, rissoso, che non ha una meta e nemmeno il coraggio di andare avanti – è il casuale prescelto da Sibel per proporgli di sposarla. Il motivo dichiarato è che la ragazza vuole uscire dalle grinfie della famiglia e di suo fratello maggiore, per poi darsi ad ogni ragazzo che le piaccia, ma le facce scelte dal regista Fatih Akin sembrano fatte l’una per l’altro: lei è molto bella, giovane e scatenata, lui con diversi anni di più e diverse cicatrici, ma non poi tanto male, uno reso “duro” dalla vita.
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Film un po’ sopravvalutato, chissà cosa a Berlino nel lontano 2004 fece decidere la giuria di dare ad esso l’Orso d’oro, forse una testimonianza di accoglimento della numerosa comunità turca ospitata in Germania per lavoro. Sibel e Cahit però, emigrati turchi ad Amburgo, al lavoro si vedono poco, solo all’inizio vediamo Cahit lavorare, riordina e pulisce nel locale pubblico (o bettola mal frequentata) gestito da un amico che all’occasione gli fa anche da fratello maggiore, severo ma protettivo e generoso. Uno così - un emarginato, rissoso, che non ha una meta e nemmeno il coraggio di andare avanti – è il casuale prescelto da Sibel per proporgli di sposarla. Il motivo dichiarato è che la ragazza vuole uscire dalle grinfie della famiglia e di suo fratello maggiore, per poi darsi ad ogni ragazzo che le piaccia, ma le facce scelte dal regista Fatih Akin sembrano fatte l’una per l’altro: lei è molto bella, giovane e scatenata, lui con diversi anni di più e diverse cicatrici, ma non poi tanto male, uno reso “duro” dalla vita.
E’ comprensibile che i due – che cominciano la loro attrazione dal punto dove le altre talvolta finiscono, cioè dal matrimonio – si innamoreranno, ma la cosa si fa attendere per buona parte del film, avverrà dopo tante peripezie, violenze, sniffate di cocaina (ma con che soldi se la procuravano?), bottiglie rotte e lattine di birra lanciate nel disordine di casa da parte di Cahit, spesso solo mentre la bella moglie “ufficiale” esplora letti estranei. La violenza disseminata, gli ambienti, fanno spesso pensare al film italiano recentissimo, Non essere cattivo di Claudio Calligari, del 2015. Sorprende che lui, così demotivato e abulico, trovi tanta energia per fornicare con un’amica più agée di Sibel, che risulta poi essere una collaboratrice nel suo negozio di parrucchiere, e sorprende pure che questa Sposa turca sia sempre fresca e pimpante nonostante le peripezie (il film è tedesco e il titolo originale è Gegen die Wand - Head on!, Contro il muro - testa in sù, contro di esso i due sbattono in vari modi).
Può essere interessante il film per le regole, costruite alla mercé dei maschi, imposte alla donna nella società turca. Queste sono mostrate grottescamente anche in un film più recente, Mustang, ambientato in Turchia in un villaggio a 1000 km. da Istanbul. In esso vengono punite cinicamente, dalla zia e dal loro cugino, cinque giovani sorelle orfane, ree di aver giocato coi compagni di scuola al mare mettendosi a cavalcioni sulle spalle di ragazzi: due si libereranno sposandosi (appunto), una - che il pubblicamente “virtuoso” cugino violentava – suicidandosi e le due minori fuggendo. La più piccola e più ribelle brucia provocatoriamente le sedie davanti alla zia perché, dice, le sedie hanno toccato il nostro culo. Nel film di Akin invece uomini turchi sono a loro modo “moderni” ma per spassarsela cercano ragazze straniere e si offendono molto quando Cahit chiede loro Perché non scopate con le vostre mogli?, mogli che evidentemente non devono essere nominate invano. Non solo, i genitori di Sibel bruciano tutte le sue foto quando il genero Cahit compie un delitto. L’onore è salvo.
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dario
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lunedì 30 marzo 2015
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involuto
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La storia non è una storia, ma una serie di avvenimenti decisi a tavolino, prefabbricati allo scopo di giungere a una morale scontata. Tutto prevedibile e portato avanti in modo appena discreto. La regia è impegnata, ma non va al di là della forma (che è a tratti notevole). Troppa autodistruzione, reiterata attraverso bevute ciclopiche, droga, fumo a non finire, volgarità. Non c'è capacità di sublimazione. La recitazione della ragazza (Sibel Kekrilli) è strepitosa.
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riccardobonfiglioli
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martedì 25 novembre 2014
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responsabilità e violenza gratuita
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Mi limiterò ad un aspetto, nella consapevolezza della parzialità ed arbitrarietà di quanto verrà detto.
Ho trovato ributtante la gratuità della violenza in questo film, al limite della pornografia. Lo sconsiglierei vivamente, convinto che l'estetica esprima un sostanziale contenuto, che siano un tutt'uno. Le implicazioni che derivano da una telecamera che mostra troppo, che indugia inutilmente sulla violenza e su un linguaggio osceno, pone la questione della responsabilità autoriale di quanto viene rappresentato. Mi sono sentito inguistamente violato, sensibilmente scosso ed irritato da certe brutali scene. Direi che è un film sostanzialmente inutile, tranne nelle questioni di modus operandi che involontariamente pone.
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Mi limiterò ad un aspetto, nella consapevolezza della parzialità ed arbitrarietà di quanto verrà detto.
Ho trovato ributtante la gratuità della violenza in questo film, al limite della pornografia. Lo sconsiglierei vivamente, convinto che l'estetica esprima un sostanziale contenuto, che siano un tutt'uno. Le implicazioni che derivano da una telecamera che mostra troppo, che indugia inutilmente sulla violenza e su un linguaggio osceno, pone la questione della responsabilità autoriale di quanto viene rappresentato. Mi sono sentito inguistamente violato, sensibilmente scosso ed irritato da certe brutali scene. Direi che è un film sostanzialmente inutile, tranne nelle questioni di modus operandi che involontariamente pone.
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[+] mitico
(di karamazov)
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dandy
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venerdì 12 agosto 2011
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uniti loro malgrado,nell'autodistruzione......
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Un melodramma estremamente duro e appassionato,che avrebbe certamente interessato Rainer Werner Fassbinder.L'interno della comunità turca trasferitosi in Germania è lo specchio di un mondo di disagiati ed esasperati,dove il desiderio di ribellarsi alle tradizioni porta inevitabilmente alla rovina(e i fatti più estremi non sono nemmeno i tentativi di suicidio).Punteggiato in stile brechtiano dalle esecuzioni di un complesso in riva al Bosforo,la cui canzone inframmezza gli snodi del racconto,il film vede e approfondisce attraverso le vicende di questa coppia "maledetta" e mal assaortita la capacità di tirare i fili ta passato e presente, e fra Germania e Turchia.
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Un melodramma estremamente duro e appassionato,che avrebbe certamente interessato Rainer Werner Fassbinder.L'interno della comunità turca trasferitosi in Germania è lo specchio di un mondo di disagiati ed esasperati,dove il desiderio di ribellarsi alle tradizioni porta inevitabilmente alla rovina(e i fatti più estremi non sono nemmeno i tentativi di suicidio).Punteggiato in stile brechtiano dalle esecuzioni di un complesso in riva al Bosforo,la cui canzone inframmezza gli snodi del racconto,il film vede e approfondisce attraverso le vicende di questa coppia "maledetta" e mal assaortita la capacità di tirare i fili ta passato e presente, e fra Germania e Turchia.Dove più che all'amore imprevisto responsabile del fallimento dei piani dei protagonisti,il regista è interessato al grumo di legami e influenze irrisolte che i turchi nati e cresciuti in Europa si portano comunque dentro.Ottima scelta delle musiche(in gran parte ovviamente turche).Straordinaria la coppia di protagonisti.La Kekilli in particolare,qui al suo esordio dopo un passato da pornoattrice(questo genere di sato di qualità riesce davvero una volta su mille).Comunque siete avvertiti:il sesso è molto limitato.Gli scoppi di violenza improvvisa e cruda no.Ma non è mai gratuita.
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nick castle
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martedì 19 aprile 2011
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banale dramma sopravvalutato...
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La sposa turca, è un dramma più che geniale o originale, furbo per essere coincisi. Perchè con la scusa dell'immigrazione mette in scena uno spettacolo già visto, in vesti comiche e in vesti drammatiche. E' un film che non parla dell'immigrazione, se non un breve accenno all'inizio, l'immigrazione non fa neanche da sfondo, solo perchè i personaggi sono di origine turca e nella seconda parte del film vanno a Istanbul, non vuol dire che il film tratti di immigrazione, più che altro parla di immigrati, ma ne parla senza approfondimento, il che dato già dalla scelta dei caratteri dei personaggi, personaggi squallidi, di poco spessore, che non trasmettono niente allo spettatore, non dicono niente perchè non sono niente.
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La sposa turca, è un dramma più che geniale o originale, furbo per essere coincisi. Perchè con la scusa dell'immigrazione mette in scena uno spettacolo già visto, in vesti comiche e in vesti drammatiche. E' un film che non parla dell'immigrazione, se non un breve accenno all'inizio, l'immigrazione non fa neanche da sfondo, solo perchè i personaggi sono di origine turca e nella seconda parte del film vanno a Istanbul, non vuol dire che il film tratti di immigrazione, più che altro parla di immigrati, ma ne parla senza approfondimento, il che dato già dalla scelta dei caratteri dei personaggi, personaggi squallidi, di poco spessore, che non trasmettono niente allo spettatore, non dicono niente perchè non sono niente. Negli stati uniti, ogni anno escono decine di film di becera qualità con la stessa trama di questo, e questo non è da molto più. Per giunta, le musiche di Maceo Parker, il fu sassofonista della band di James Brown, sono sfruttate pochissimo e si sentono poco niente nel film. Ha vinto persino l'orso d'oro al festival di Berlino... L'unica cosa che colpisce davvero è la bellezza di Sibel Kekilli, vera tedesca di origine turca, ex-attrice pornografica nota nel cinema hard-core con il nome di Dilara, quà al suo primo ruolo non pornografico.
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jaky86
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domenica 6 marzo 2011
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amore alla turca
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Orso d'oro a Berlino per l'opera di Fatih Akin.
Amburgo: Sibel, giovane musulmana turca, organizza un matrimonio di convenienza con Cahit, un convincente Birol Unel, anch'egli di origine turca, per sfuggire alle oppressioni della famiglia. Quando sfocerà l'amore tra i due, il melodramma prenderà corpo con coinvolgimenti tragici. Cala un pò di intensità nella seconda parte girata a Istanbul. Akin si conferma ottimo regista per narrare le vicende della comunità turca in Germania. Colonna sonora fondamentale, come in soul kitchen.
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josephdari
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venerdì 15 ottobre 2010
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turchi, ma non troppo...
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LA ESPOSA TURCA
Sibel es una joven turca que vive, hace mucho tiempo, en Allemania.
De su tierra de adopciòn ha tomado todo, también la modernidad y el espìritu libre de un paìs civil.
Todavìa, ella tiene que confrontarse con su familia de origen, bastante conservadora y patriarcal y que mal sufre su espìritu libertino.
Pués, Sibel proyecta un plano diabòlico y muy simple para "by-passear" su extrana situaciòn: ella convence Cahit que casarse con ella. Cahit es un hombre màs anciano, descuidado y soltero, también él es de origen turca pero no es por nada atado a los principios de una sociedad musulmana.
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LA ESPOSA TURCA
Sibel es una joven turca que vive, hace mucho tiempo, en Allemania.
De su tierra de adopciòn ha tomado todo, también la modernidad y el espìritu libre de un paìs civil.
Todavìa, ella tiene que confrontarse con su familia de origen, bastante conservadora y patriarcal y que mal sufre su espìritu libertino.
Pués, Sibel proyecta un plano diabòlico y muy simple para "by-passear" su extrana situaciòn: ella convence Cahit que casarse con ella. Cahit es un hombre màs anciano, descuidado y soltero, también él es de origen turca pero no es por nada atado a los principios de una sociedad musulmana.
Una especie de contracto! Sibel habrà una cubiertura para su ganas de libertad y Cahit habrà una casa decente, quien controla su desorden y quien se cuida de él. Nada otro liga los dos, almenos al comienzo de la historia.
Los problemas nacen cuando el hechizo delicado, tenue, casi invisible de Sibel pone en evidencia su feminidad y sa dulzura. Cahit se enamora y la situaciòn cambia, o, mejor, precipita.
La pelicula confronta unos temas reales, bien que demasiado "caricadurados"!
Después, la bravura de los actores (en particular Birol Unel) renden la historia verosimile. La unica nota negativa es el final de la pelicula, Tal vez podrìa ser mejor. Sin embargo es una pelicula muy bella que ver y escuchar con attenciòn cada dialogue.
G.P.
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toty bottalla
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giovedì 1 luglio 2010
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chi gioca coi sentimenti si fà male
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Vi ricordate "pane e cioccolata" di BRUSATI col grande MANFREDI? beh! in questo film ho trovato similitudini angosciose e malinconie parallele, storie diverse certo ma argomento simile sempre attuale forse troppo. In questo film AKIN ci inchioda rapiti davanti allo schermo per ben due ore senza soffrire di narcolessia improvvisa, il racconto è incalzante curioso ed il quadro musicale che intervalla la scena ci distende un po'. bravo AKIN e bravi gli attori credibili per tutto il film, l'unica cosa che avrei cambiato, è il modo in cui SIBEL chiede di essere sposata mi è sembrato un po' leggero, frivolo, ma in fondo è solo la mia opinione.
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Vi ricordate "pane e cioccolata" di BRUSATI col grande MANFREDI? beh! in questo film ho trovato similitudini angosciose e malinconie parallele, storie diverse certo ma argomento simile sempre attuale forse troppo. In questo film AKIN ci inchioda rapiti davanti allo schermo per ben due ore senza soffrire di narcolessia improvvisa, il racconto è incalzante curioso ed il quadro musicale che intervalla la scena ci distende un po'. bravo AKIN e bravi gli attori credibili per tutto il film, l'unica cosa che avrei cambiato, è il modo in cui SIBEL chiede di essere sposata mi è sembrato un po' leggero, frivolo, ma in fondo è solo la mia opinione. Saluti
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hatecraft
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giovedì 15 aprile 2010
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Sulla bellissima e intensa pellicola (circa 120 minuti senza pause), si snodano/annodano i destini di due giovani (ormai) ex-turchi/post-tedeschi, votati uno all'auto(sic!)distruzione, e l'altra alla propria emancipazione di Donna. c'è un filo che collega la Turchia alla Germania, due popoli due bandiere, in una capitale teutonica (se londra è la capitale del punk, questa probabile berlino lo è quantomeno del post-punk) si sviluppano i loro drammi: uno reduce dalla morte dell'amata giovane moglie e l'altra determinata a lasciarsi alle spalle la stretta e mortale maglia della famiglia integralista turca. si arriverà a un matrimonio di facciata di favori reciproci, se lei pulirà la casa e pagherà metà dell'affitto, lui si sforzerà di tanto in tanto di esserne il marito partecipando alle sporadiche feste rituali.
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Sulla bellissima e intensa pellicola (circa 120 minuti senza pause), si snodano/annodano i destini di due giovani (ormai) ex-turchi/post-tedeschi, votati uno all'auto(sic!)distruzione, e l'altra alla propria emancipazione di Donna. c'è un filo che collega la Turchia alla Germania, due popoli due bandiere, in una capitale teutonica (se londra è la capitale del punk, questa probabile berlino lo è quantomeno del post-punk) si sviluppano i loro drammi: uno reduce dalla morte dell'amata giovane moglie e l'altra determinata a lasciarsi alle spalle la stretta e mortale maglia della famiglia integralista turca. si arriverà a un matrimonio di facciata di favori reciproci, se lei pulirà la casa e pagherà metà dell'affitto, lui si sforzerà di tanto in tanto di esserne il marito partecipando alle sporadiche feste rituali. ma si può andare avanti così senza che l'affetto ignorato prenda il sopravvento? in una sceneggiatura (sempre di Akin come il soggetto) che fa dell'intreccio la sua forza, il film procede con una narrazione intesa e interpretata da tutti all'apogeo.
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