Roberto Nepoti
La Repubblica
Cinque episodi nella vita di Marion e Gilles: l'incontro, il matrimonio, la nascita del figlio, una serata particolare, il divorzio. Cinque momenti selezionati dalla storia di una coppia che si credeva ideale e che invece ha lasciato imputridire troppi cadaveri nell'armadio per poter restare unita. Lo stesso procedimento narrativo era stato sperimentato in un (bel) film italiano, "Un amore" di Gianluca Tavarelli.
Salvo che Ozon racconta i momenti risalendo nel tempo, dalla separazione all'incontro e alla prima passeggiata romantica. Procedimento, anche questo, non del tutto inedito; però François non lo usa come un banale stratagemma per stupire il pubblico, ma come una sorta di schema da thriller applicato alla vita di coppia, in modo da far crescere progressivamente il (salutare) disagio di chi sta a guardare.
Intervallate da canzoni d'amore italiane (Paoli, Tenco...), le tranches-de-vie di CinquePerDue sembrano sottintendere un segreto, che resta irrisolto. Che cosa ha minato il rapporto tra Marion e Gilles: l'omosessualità latente di lui? la docile complicità di lei? o, più semplicemente, l'inevitabile declino di ogni passione d'amore? Mescolando i segnali e le piste, il regista spiazza l'identificazione dello spettatore, la mette in discussione; in cambio gli restituisce una visione di cose che riguardano ciascuno di noi in modo, se non cinico, implacabilmente lucido e privo d'illusioni. Da far correre un brivido lungo la schiena: come in un thriller.
Da La Repubblica, 1 ottobre 2004
Roberto Nepoti
di Roberto Nepoti, 1 ottobre 2004
Roberto Nepoti