Il caso Galindez

Nel 1988, Muriel Colbert, una storica americana, porta avanti una ricerca sul caso di Jesús Galíndez, un separatista basco esiliato a New York, durante la Guerra civile spagnola, e lì misteriosamente scomparso nel 1956. Ma quella che sembra una tesi di laurea come un'altra diventa presto motivo di pressioni da parte di figure vicine agli ambienti governativi: mentre Muriel cerca di ricomporre la verità su Galíndez, secondo i più assassinato per ordine di Trujillo, dittatore di Santo Domingo, la partita diventa sempre più seria e pericolosa.
Un libro «che tratta soprattutto l'impunità del potere», così Manuel Vázquez Montalbán ebbe modo di definire il suo Galíndez; il narratore spagnolo rimase tanto colpito dalla storia (reale) dell'intellettuale basco, colpevole soltanto di aver scritto una tesi di dottorato su una dittatore sudamericano, da dedicargli una delle sue opere più sentite. La struttura a incastro del romanzo pubblicato nel 1990 appare davvero adatta alla trasposizione in immagini, anche da parte di un cinema certamente spigliato, ma troppo esitante tra impegno civile e spettacolarizzazioni di matrice americana come, alla fine, si dimostra quello di Gerardo Herrero. Il caso Galíndez può contare su un intreccio ben congegnato, anche nella sua innegabile macchinosità, che sa aprirsi incessantemente a piste nuove, a svolte inaspettate, sfruttando in maniera non banale le possibilità offerte dagli spostamenti geografici previsti, si va dalla Spagna alla Repubblica Domenicana fino a New York.
Forte di una struttura narrativa in cui la vicenda di Galíndez è mescolata e quasi rispecchiata nelle disavventure della giovane storica, il regista procede nell'avvicendare i due blocchi rappresentati dai momenti degli anni Cinquanta e dagli anni Ottanta senza riuscire, tuttavia, a gestirne i diversi stili, quasi l'uno facesse risultare le mancanze dell'altro: se le sequenze in cui vediamo scorrere la cattura e la tortura di Galíndez appaiono prive del sufficiente gusto figurativo, di contro, quelle in cui seguiamo Muriel sono sveglie, funzionali, ricche delle giusta tensione, a conferma di quanto i moduli del thriller siano più congeniali ad Herrero rispetto a quelli del dramma storico con forti implicazioni etiche.
Basato su un tema di grande impegno civile che sviluppa con la necessaria accuratezza, Il caso Galíndez non è un film particolarmente personale, ma ha la capacità non consueta di appassionare. Trattamento del grande Rafael Azcona e di Luis Marías, sceneggiatura di quest'ultimo e dialoghi di Ángeles González Sinde. 