Il miracolo di Berna

Film 2003 | Sportivo +13 118 min.

Titolo originaleDas Wunder von Bern
Anno2003
GenereSportivo
ProduzioneGermania
Durata118 minuti
Regia diSönke Wortmann
AttoriLouis Klamroth, Peter Lohmeyer, Johanna Gastdorf, Mirko Lang, Lukas Gregorowicz Birthe Wolter, Peter Franke.
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,49 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Sönke Wortmann. Un film con Louis Klamroth, Peter Lohmeyer, Johanna Gastdorf, Mirko Lang, Lukas Gregorowicz. Cast completo Titolo originale: Das Wunder von Bern. Genere Sportivo - Germania, 2003, durata 118 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,49 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 18 dicembre 2012

Una favola calcistica alla vigilia della finale della Coppa del Mondo del 1954. Il film ha ottenuto 1 candidatura al Festival di Giffoni,

Consigliato nì!
2,49/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 2,98
CONSIGLIATO NÌ
Una favola calcistica alla vigilia della finale della Coppa del Mondo.
Recensione di Manuelle Le Rhun
Recensione di Manuelle Le Rhun

Alla vigilia della Coppa del Mondo di calcio, che nel 1954 si tiene a Berna, l'undicenne Matthias è molto legato ad un calciatore della nazionale tedesca che lo ritiene il suo portafortuna. Il padre di Matthias, invece, segnato dalla guerra, odia il calcio e maltratta la sua famiglia. Un miracolo è dietro l'angolo: la Germania batterà l'Ungheria in una contrastata partita. Film didascalico che ha vinto il premio del pubblico al Festival di Locarno.

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Francesco Rufo
venerdì 10 luglio 2009

Il miracolo di Berna si basa su due tracce narrative: la storia della famiglia Lubanski e quella della nazionale di calcio tedesca che vinse i mondiali di calcio del 1954 a Berna (è questo il miracolo del titolo). Per il popolo tedesco, ancora affossato dopo la II guerra mondiale nella vergogna del nazismo e nella miseria postbellica, questo fatto sportivo divenne un evento epocale e simbolico che rappresentò la speranza di ritrovare l’unità e l’identità di popolo, di ricostruire e rinascere su basi nuove, senza dimenticare il passato. Nel film, il calcio è dapprima un elemento di divisione, tra chi ne è appassionato e chi lo ritiene inutile; poi, coloro che sembravano disinteressati al calcio si avvicinano a questo sport e se ne innamorano; infine, il calcio e l’unità espressa dai giocatori della squadra tedesca portano alla conciliazione tra Matthias e Richard, all’unità della famiglia Lubanski. Il calcio è visto come occasione e simbolo dell’unità di popolo e dell’unità familiare. Richard, tornando da 11 anni di prigionia, trova una società e una famiglia mutate, non riesce a reinserirsi nella vita quotidiana, si sente smarrito, privo di punti di riferimento. Cerca di imporre ai figli il modello di pensiero e di educazione su cui si è formato, basato sulla severità, su una rigida disciplina, sulla negazione delle fragilità («I bambini tedeschi non piangono», dice a Matthias). Ma a poco a poco ritrova la gioia di vivere, finché decide di andare con Matthias a Berna per assistere alla finale dei mondiali. Alla fine, Richard abbandona il modello di pensiero e di educazione cui si era aggrappato, comprende bisogni e passioni di Matthias, piange davanti a lui, si apre a un contatto autentico tra padre e figlio che ricorda quello del finale di Ladri di biciclette, di V. De Sica. Il pianto è per Richard una catarsi, come la pioggia alla finale dei mondiali, che aiuta la Germania a vincere.

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IL MIRACOLO DI BERNA disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 24 dicembre 2013
Siebenzwerg

Un gran bel film! Non so immaginare quale sedicente critico si sia permesso di sconsigliarlo su questo sito! È una ricostruzione molto attenta e fedele dell'ambiente tedeco dell'immediato dopoguerra attorno alla vicenda del primo campionato mondiale di calcio vinto dalla Germania, che si risolleva dall'avvilimento e dall'infamia della guerra persa e del nazismo.

Frasi
"I bambini tedeschi non piangono!"
Matthias Lubanski (Louis Klamroth)
dal film Il miracolo di Berna - a cura di sandro
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Paolo D'Agostini
La Repubblica

Il 4-3 di Italia-Germania 1970 evoca indimenticabili emozioni. Ma non ha la portata simbolica che per la memoria collettiva tedesca riveste il 3-2 con il quale la nazionale della Rft vinse contro l'Ungheria di Puskas i secondi mondiali del dopoguerra, Svizzera 1954. Quel momento e i suoi protagonisti (un po' come ricostruire in un film italiano, come si sta facendo per la tv, il Grande Torino stroncato [...] Vai alla recensione »

Francesco Alò
Il Messaggero

Il miracolo di Berna si concretizzò il 7 luglio del 1954 durante la finale dei campionati mondiali di calcio. La Germania dell'Ovest, sotto di due goal dopo pochi minuti, vinse 3 a 2 contro l'Ungheria di Puskas sollevando quella coppa e risollevando il morale di una nazione disfatta dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Questa partita, che contiene e influenza i destini di una famiglia e di [...] Vai alla recensione »

Enrico Magrelli
Film TV

Germania anno 1954. Il lungo dopoguerra tedesco è un reticolo di ferite e di traumi. Ad Essen Katernberg, cittadina mineraria, la famiglia Lubanski (una madre e tre figli) accoglie il padre, un reduce stordito e disorientato dopo dodici anni di guerra e di prigionia in un campo sovietico. La ricostruzione del Paese coincide con la ricomposizione degli affetti e dei ruoli socio-familiari.

Alessandra Levantesi
La Stampa

A Il miracolo di Berna il cinema aveva già accennato: nel finale del famoso «Il matrimonio di Maria Braun», sull'esplodere della casa della protagonista, si udiva provenire dalla radio l'annuncio che la Germania aveva vinto i mondiali di calcio del 1954. Fassbinder non aveva di certo citato a caso questo evento emblematico che rappresentò per il popolo tedesco impoverito e umiliato dalla sconfitta [...] Vai alla recensione »

Antonello Catacchio
Ciak

Germania 1954. Matthias (Louis Klamroth), 11enne fanatico del calcio e di Helmut Rahn (Sacha Goepel) idolo locale che milita in nazionale, vive sereno in una famiglia modesta finché babbo (Peter Lohmeyer) torna dalla lunga prigionia dopo la guerra. L’uomo, incarognito dall’esperienza, stravolge il mondo del ragazzino, che alla fine non può fare altro che detestano.

Alberto Castellano
Il Mattino

A distanza di dieci anni da «Tutti lo vogliono», adattamento di un fumetto gay di grande successo commerciale in Germania, il tedesco Sönke Wortmann racconta uno dei momenti cruciali della rinascita postbellica della Germania con una storia che punta a ridefinire i contorni del mito attraverso lo sguardo infantile. «Il miracolo di Berna» (nella foto, una scena), presentato fuori concorso all'ultimo [...] Vai alla recensione »

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