Caterina va in città

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Un film di Paolo Virzì. Con Sergio Castellitto, Alice Teghil, Margherita Buy, Claudio Amendola, Antonio Carnevale, Paola Tiziana Cruciani.
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Commedia drammatica, Ratings: Kids+13, durata 90 min. - Italia 2003. - 01 Distribution uscita venerdì 24 ottobre 2003. MYMONETRO Caterina va in città * * * - - valutazione media: 3,13 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
diario notturno martedì 1 febbraio 2005
caterina va... Valutazione 3 stelle su cinque
81%
No
19%

Giancarlo (Sergio Castellitto) è un insegnante frustrato. Ha una moglie che lo sopporta. La presunta brava mogliettina (Margherita Buy). Una figlia molto dolce e con gli occhi spalancati verso il mondo. Finalmente ottiene il trasferimento e crede di lasciarsi alle spalle le frustrazioni tornando con la propria famiglia in città: Roma. E' questa la cornice di una storia nuova. Una storia che presto comincerà a guadagnare in intensità. Caterina è il pretesto per raccontare tutto quanto c'è intorno. O forse quello che non c'è. Caterina va in un Liceo della Roma "bene". Giancarlo vuole che lei abbia compagni di banco "figli di persone importanti"... figli di sottosegretari... registi.. magistrati. [+]

[+] edward (di caterina)
[+] ma edward ??? (di mati)
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brownb giovedì 13 aprile 2006
provinciali in città Valutazione 4 stelle su cinque
77%
No
23%

Anche io come Caterina sono un provinciale,uno che è nato e vissuto in un piccolo paese dove i valori sono quello degli amici d'infanzia,della famiglia,del piacere nello stare coi parenti,della vita all'aria aperta.Sono valori diversi da quelli che spingono la "gente di città",diversi ma non necessariamente migliori.Questa differenza fa si che i punti di riferimento del provinciale siano profondamente diversi. Il punto di vista espresso nel film rende bene questo senso di smarrimento di chi si trova a passare da un sistema di valori ad un altro,la difficoltà di adeguarsi,e il dolore interiore provocato da scelte forzate. Alla fine però quello che conta è capire che se anche non si è capiti non significa che si sia necessariamente in errore: in effetti,una volta accettata la propria "particolarità" la vita dona opportunità vere, basta scegliere con il proprio cuore e osare con un pizzico di coraggio. [+]

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enrico martedì 21 agosto 2007
omologazione e ingiustizia Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

Fascisti e comunisti sono omologati dai tempi di Pasolini, probabilmente anche da prima. Tuttavia, penso sia un concetto che merita di essere continuamente ribadito, soprattutto perchè la società e la politica sono in continuo mutamento. Infatti, i fascisti (o sedicenti ex-fascisti) al tempo di Pasolini non erano a Palazzo Chigi e la loro influenza sulla vita politica del paese era occulta e "deviata". Oggi sono al potere, e devono fare i conti con il proprio passato, proprio come capita all'onorevole Germano (Amendola). Anche i comunisti ai tempi di Pasolini erano all'opposizione. Oggi, comunisti e sedicenti ex-comunisti sono al governo ma, contemporaneamnte, all'opposizione (sic!) e vivono contraddizioni che al tempo di Pasolini non esistevano. [+]

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raffaellolamarca_donrafla giovedì 30 agosto 2007
caterina vive ... Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%

Gli occhi di una ragazzina di provincia assaggiano la capitale e il suo cuore e la sua personalità ne escono rinnovati e maturati. Ora lei saprà scegliere la sua vita e la sua linea. Ecco come minimizzerei questa commedia di Virzì ( non nuovo a questo genere) che ha dato spazio come pochi al conflitto che i ragazzi vivono al loro interno divisi tra sfarzo e cultura non sapendo scegliere. L'ottimo Castellito da professore isterico non sa più scegliere non sa più trovare una via per avere un pò di rispetto dal prossimo e perde anche le attenzioni della moglie.mi ha colpito molto la ragazzina Margherita Mazzola che ha interpretato il ruolo della giovane alternativa comunista avvolta da robe usate e una kefia amante della posia e alla ricerca della verità e della felicità

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molinari marco venerdì 29 luglio 2011
caterina va alle urne Valutazione 0 stelle su cinque
67%
No
33%

Terzo capitolo virziniano dei film ascrivibili alla corrente letteraria del romanzo di formazione. Dopo l’eccezionale Ovosodo e l’irriverente My name is Tanino, in questo film Virzì sceglie di affidarsi a degli attori di gran talento per alcuni dei personaggi principali, pur non rinunciando ad un’esordiente per il ruolo della protagonista. E i risultati si vedono. Basti pensare al grande Castellitto che, nei panni del padre della ragazzina del titolo, riesce a dar vita ad uno dei personaggi più complessi e riusciti dell’intera filmografia virziniana. Lo schema di fondo è quello de La dolce vita di Fellini, con il provinciale che si trasferisce nella capitale e che venendo in contatto con i vizi che circolano per le sue strade entra in crisi d’identità (il capolavoro del maestro romagnolo nella sua prima stesura si chiamava proprio Montaldo va in città). [+]

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daniela macherelli martedì 30 luglio 2013
caterina va in città: illusione e frustrazione Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Il professor Giancarlo Iacovoni, il padre protagonista del film, lascia Montalto di Castro per Roma, dove ha ereditato una casa dai genitori, insieme a sua moglie Agata e a sua figlia Caterina, perchè frustrato nella sua esperienza quotidiana di insegnante; il suo intento, segreto ma non troppo, è però anche quello di cessare di essere un invisibile agli occhi degli altri, e di trovare conferme del suo valore nel nuovo ambiente metropolitano, avendo anche ambizioni di scrittore.  Mosso da questi intenti, iscrive la figlia quattordicenne nella scuola che lui stesso aveva frequentato da ragazzo, dove si trovano numerosi figli di famiglie ricche e in vista. Giancarlo è ingenuo, crede che basti essere il padre di una compagna di classe di un'alunna vip, per entrare in qualche modo nel loro mondo, per godere dei favori dei genitori "che contano"; idealizza queste persone e ritiene che possano spianargli la strada. [+]

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fabio57 mercoledì 23 dicembre 2015
ottimo virzì Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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Bella e attuale questa storia,lo straniamento della piccola protagonista in un contesto nuovo e inaspettato è di un realismo disarmante.Sorprendente nel film è la fotografia precisa che riesce a darci Virzì del paese e della nostra classe politica,La contrapposizione destra-sinistra è solo di facciata ,quando si tratta di spartirsi denaro e poltrone vanno tutti d'accordo,sotto i riflettori fingono di scontrarsi,  ma  è solo una recita per il pubblico credulone.Questa  consapevolezza crescente rende il personaggio di Castellitto,sempre più fragile a mano a mano che tutte le sue certezze vengono meno,fino a metterlo in una condizione di assoluta alienazione. [+]

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stefano capasso mercoledì 18 maggio 2016
sbagliando si impara Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
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Caterina ha 13 anni, vive a Montalto di Castro e sta per trasferirsi con la famiglia, papa Professore di liceo e mamma casalinga.
Per tutti c’è una grande aspettativa e un po' di paura al pensiero del grande passo nella metropoli.
Caterina viene catapultata in una scuola media frequentata da ragazzi figli di gente importante, che fanno a gara per conquistarla, spinti dalle rivalità sociale e politiche e attratti dalla sua semplicità. E anche per suo papà è occasione per tentare di dare respiro alle sue ambizioni letterarie sempre tenute in un cassetto.
La crisi che coinvolge tutta la famiglia porterà ad una crescita di tutti i personaggi che con alterne fortune ricostruiscono la loro storia. [+]

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luca domenica 16 novembre 2003
la novità è caterina Valutazione 1 stelle su cinque
29%
No
71%

Caterina mi piace molto, è simpaticissima ma meritava maggiore attenzione. L'impressione generale è che il film dica poco di nuovo e voglia colpire di più. Ovosodo era un grandissimo, Ferie d'agosto a tratti delizioso, ora Virzì deve cambiare

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alberto venerdì 25 marzo 2005
aridatece ovosodo! Valutazione 0 stelle su cinque
32%
No
68%

Pieno di luoghi comuni. Le ragazzine di destra vestite come veline, quelle di sinistra con la kefia, i capelli colorati e gli occhiali. Una visione della provincia italiana allucinante. Finale scontatissimo. Per non parlare poi dei ruoli "inediti" di Castellito e la Buy: il maestro frustrato e nevrotico lui; la casalinga frustrata e nevrotica lei. E basta!

[+] ... (di ....)
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