Gangs of New York

film incostante, con grandi pregi e grandi difetti. iniziamo coi secondi: la scelta degli attori è davvero pessima, poco credibile; con la diaz a fare le smorfiette a la Charlie's angels e con Di Caprio che sembra capitare lì per caso! DDL è bravo, invece, ma questo non lo si scopre oggi. La sceneggiatura ha tanti di quei buchi narrativi da sembrare un colabrodo, le cose accadono quasi per caso, ad un certo punto si avrebbe volgia di alzarsi sulla sedia e chiedere ad alta voce: Martin, perchè ci fai questo!? Però, c'è un però: questo film ha una tesi ed una missione, ossia dimostrare che lo spirito romantico e positivo dell'america è morto con la fine delle gang, dove il migliore, l'individuo primeggiava e governava, a prescindere da ogni inquinamento politico; da questo punto di vista mi sorprende non avere letto da parte di nessuno il parallelismo esistente con "I cancelli del cielo" di Cimino (che comuqnue è, sotto molti aspetti un film migliore). Misteri della vita.