jonnylogan
|
sabato 23 ottobre 2021
|
quanto mi dai da 0 a 10?
|
|
|
|
Giove, Baygon, Biccio e Libero sono quattro amici di Correggio che decidono di ritornare a Rimini per trascorrere un fine settimana che venti anni prima venne interrotto dall’esplosione di una bomba alla stazione di Bologna.
Opera seconda del cantautore Reggiano e seguito ideale del successo di appena quattro anni prima (Radiofreccia) che avrebbe dovuto essere un unicum nel percorso cinematografico di Ligabue al quale la settima arte piace sia fruirla che usarla per dare corpo a quei protagonisti prima di tutto delle sue canzoni e solo poi dei suoi racconti che siano scritti o ripresi. Sempre la provincia, sempre quel luogo dell’anima che per una volta si sposta in riviera, a Rimini, per proseguire un vecchio fine settimana interrotto dalla più devastante strage dell’epoca moderna, con tanto di molta polvere depositata sotto il tappeto al grido di dimenticare per rimuovere.
[+]
Giove, Baygon, Biccio e Libero sono quattro amici di Correggio che decidono di ritornare a Rimini per trascorrere un fine settimana che venti anni prima venne interrotto dall’esplosione di una bomba alla stazione di Bologna.
Opera seconda del cantautore Reggiano e seguito ideale del successo di appena quattro anni prima (Radiofreccia) che avrebbe dovuto essere un unicum nel percorso cinematografico di Ligabue al quale la settima arte piace sia fruirla che usarla per dare corpo a quei protagonisti prima di tutto delle sue canzoni e solo poi dei suoi racconti che siano scritti o ripresi. Sempre la provincia, sempre quel luogo dell’anima che per una volta si sposta in riviera, a Rimini, per proseguire un vecchio fine settimana interrotto dalla più devastante strage dell’epoca moderna, con tanto di molta polvere depositata sotto il tappeto al grido di dimenticare per rimuovere. I quattro amici di sempre sono l’ideale seguito del gruppo protagonista di Radiofreccia: Giove (Stefano Pesce), fratello di Freccia, vero anello di congiunzione fra le due pellicole, è un impiegato non certo per vocazione ma per necessità, Bluesman ormai quasi per diletto, sposato da anni ma senza prole al seguito, con la passione smodata di votare, da zero a dieci, tutto quello che avviene nel corso della sua vita e in quella di chi lo circonda. Baygon (Stefano Venturi) è un operaio sessuomane. Libero (Massimo Bellinzoni) l’amico ormai prostrato da anni di dialisi. Biccio, medico che vive con grande difficoltà la sua condizione di omosessuale. Per i quattro c’è la voglia di rincontrare le quattro ragazze abbandonate improvvisamente a Rimini vent’anni prima, riallacciare i rapporti con un mondo che ormai non è più il loro ma dal quale non vogliono staccarsi se non prima di aver dato sfogo agli ultimi aneliti dell’adolescenza.
Pellicola creata sui ricordi del regista che esattamente come i quattro protagonisti sfuggì alla bomba del 2 agosto per pura coincidenza. Film che alla fine risulta meno efficace del suo predecessore, complice alcune forzature della sceneggiatura, ma che per gli appassionati del rocker di Correggio, della musica fra i ‘70 e gli ’80, notevole la soundtrack scelta per l’occasione, e dei ricordi dei tempi andati, non può assolutamente venire tralasciato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jonnylogan »
[ - ] lascia un commento a jonnylogan »
|
|
d'accordo? |
|
achab50
|
venerdì 4 giugno 2021
|
non classificabile
|
|
|
|
"da zero a dieci" appartiene al raro filone dei film inguardabili. La vicenda in sè è stracotta: tre amici che tornano "sul luogo del delitto" delle avventure marine giovanili. Quanto poi ti trovi di fronte ad un Pierfrancesco Savino che parla non aprendo la bocca ed in maniera totalmente non intellegibile, ti preoccupi per lui e ti auguri che sia andato presto da un neurologo molto bravo perchè il rischio di qualche accidente circolatorio pare più che concreto.
I personaggi sono accuratamente ritagliati col cartone in modo da risultare a due dimensioni; l'operatore di ripresa ha messo il pilota automatico ed è andato a farsi una piadina durata per tutto il film.
[+]
"da zero a dieci" appartiene al raro filone dei film inguardabili. La vicenda in sè è stracotta: tre amici che tornano "sul luogo del delitto" delle avventure marine giovanili. Quanto poi ti trovi di fronte ad un Pierfrancesco Savino che parla non aprendo la bocca ed in maniera totalmente non intellegibile, ti preoccupi per lui e ti auguri che sia andato presto da un neurologo molto bravo perchè il rischio di qualche accidente circolatorio pare più che concreto.
I personaggi sono accuratamente ritagliati col cartone in modo da risultare a due dimensioni; l'operatore di ripresa ha messo il pilota automatico ed è andato a farsi una piadina durata per tutto il film.
Non parliamo dei dialoghi acquistati a peso al supermarket del risparmio ad ogni costo.
Inqualificabile il regista Ligabue, con tutte le professioni che ci sono proprio il regista si è messo in testa di fare.
Aridatece i cinepanettoni, ed ho detto tutto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a achab50 »
[ - ] lascia un commento a achab50 »
|
|
d'accordo? |
|
stefano bruzzone
|
martedì 25 agosto 2015
|
niente di che
|
|
|
|
Diciamo subito che Ligabue è meglio come cantante che come regista. Solita storiella di 35enni che fanno la solita rimpatriata dopo 20 anni con tutti gli stereotipi classici previsti da un copione scontato dall'inizio alla fine. Nonostante l'impegno dei protagonisti il film è un guazzabuglio di situazioni e luoghi comuni che più classico non si può, con un finale drammatico che tenta di dare un senso a tutta la faccenda con scarsi risultati. Trovo fuori luogo che il pretesto di questa "fuga" verso Rimini sia collegato alla strage della stazione di Bologna. Vedibile senza impegno.
Voto: 6
|
|
[+] lascia un commento a stefano bruzzone »
[ - ] lascia un commento a stefano bruzzone »
|
|
d'accordo? |
|
jackiechan90
|
lunedì 17 agosto 2015
|
"i vitelloni" secondo ligabue
|
|
|
|
Alla sua seconda regia Ligabue riprende il filo lasciato da "Radiofreccia", di cui questo film può essere considerato tranquillamente un sequel. Sì perché dopo aver raccontato dei drammi e delle passioni della generazione degli anni 60, questo film si concentra sulla generazione successiva, una generazione in bilico tra vecchio e nuovo, tra vecchi e nuovi valori. Una generazione che si fa fatica a inquadrare, "che non li prende più nessuno perché loro non si fanno prendere". In definitiva l'unica generazione di uomini "liberi". Una libertà però che è data anche da una costante amarezza e sfiducia nel mondo data da una ferita troppo grande per essere rimarginata. Ligabue ci offre un campionario di tipi umani ben approfonditi, forse più di quanto ha fatto nel precedente film: Baygon, Libero, Biccio e Giove sono quattro amici quasi quarantenni di Correggio che decidono di partire per Rimini per rivivere un weekend fatto venti anni prima insieme a quattro ragazze.
[+]
Alla sua seconda regia Ligabue riprende il filo lasciato da "Radiofreccia", di cui questo film può essere considerato tranquillamente un sequel. Sì perché dopo aver raccontato dei drammi e delle passioni della generazione degli anni 60, questo film si concentra sulla generazione successiva, una generazione in bilico tra vecchio e nuovo, tra vecchi e nuovi valori. Una generazione che si fa fatica a inquadrare, "che non li prende più nessuno perché loro non si fanno prendere". In definitiva l'unica generazione di uomini "liberi". Una libertà però che è data anche da una costante amarezza e sfiducia nel mondo data da una ferita troppo grande per essere rimarginata. Ligabue ci offre un campionario di tipi umani ben approfonditi, forse più di quanto ha fatto nel precedente film: Baygon, Libero, Biccio e Giove sono quattro amici quasi quarantenni di Correggio che decidono di partire per Rimini per rivivere un weekend fatto venti anni prima insieme a quattro ragazze. In questo weekend ognuno di loro avrà l'opportunità di fare quello che non è riuscito a fare venti anni prima. Una sorta di remake de "I vitelloni" di Fellini (non a caso anche lui di Rimini) in salsa drammatica e farcito di canzoni rock e blues e monologhi intramezzati da un montaggio frenetico e ben azzeccato, che dimostra un buona padronanza del mezzo. Tra le canzoni non possono mancare quelle dello stesso regista che si autocita in un divertente "videoclip" inserito all'interno della narrazione. Tutto parte dalla musica: frasi, poster, vestiario, atteggiamenti. Un film che rimane un'importante testimonianza generazionale nonché uno dei primi film ad affrontare, in forma di fiction, il tema della strage del 2 agosto, vero e proprio spartiacque e perdita dell'innocenza di un Paese. Quell'innocenza perduta che i nostri protagonisti cercano e che (forse) non troveranno mai.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jackiechan90 »
[ - ] lascia un commento a jackiechan90 »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
giovedì 6 agosto 2015
|
una intensa passeggiata a rimini
|
|
|
|
Seguendo il filone delle notti da leoni, da eroi, dei weekend da bombaccioni a stelle e strisce, Ligabue fa un bel film e ci mette tutta l’italianità che può. Quattro amici, tra i trenta ed i quaranta anni, si ritrovano, dopo venti anni a Rimini per completare una vacanza finita improvvisamente venti anni prima, conosciamo la data, 2 agosto 1980, il quinto amico doveva raggiungerli partendo da Bologna, erano le ore 10,25 e la sua vita si è fermata insieme a quella dell’orologio. E all’ombra di un vecchio dolore i quattro amici passano quattro giorni incontrando le amiche di una volta, quelle con cui la vita da uomini è iniziata, tra popcorn e lambrusco, la mano di Ligabue è evidente, lui affonda le mani nella provincia italiana, la canta e la esalta nelle canzoni e ci prova nel cinema.
[+]
Seguendo il filone delle notti da leoni, da eroi, dei weekend da bombaccioni a stelle e strisce, Ligabue fa un bel film e ci mette tutta l’italianità che può. Quattro amici, tra i trenta ed i quaranta anni, si ritrovano, dopo venti anni a Rimini per completare una vacanza finita improvvisamente venti anni prima, conosciamo la data, 2 agosto 1980, il quinto amico doveva raggiungerli partendo da Bologna, erano le ore 10,25 e la sua vita si è fermata insieme a quella dell’orologio. E all’ombra di un vecchio dolore i quattro amici passano quattro giorni incontrando le amiche di una volta, quelle con cui la vita da uomini è iniziata, tra popcorn e lambrusco, la mano di Ligabue è evidente, lui affonda le mani nella provincia italiana, la canta e la esalta nelle canzoni e ci prova nel cinema. Un voto alla vita che si conduce, da zero a dieci, ed uno alla emozioni, le storie diverse, Biccio dottore omosessuale, Giove alla ricerca del blues perfetto, Libero, dializzato, della liberazione e Baygon di sesso da referenziare. Un film intelligente che omaggia anche Rimini e la sua vita che sembra senza senso, anche se un senso, eccome, ce l’ha. Bravo Ligabue.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
barmario
|
venerdì 18 dicembre 2009
|
liga ci riprova...e con successo
|
|
|
|
Liga ci riprova, sempre trattando la storia di 4 amici, di cui uno è il fratello minore di Freccia. Forse questo elemento fa scattare in automatico i confronti con il primo suo film, Radiofreccia, che forse non regge. Comunque la storia è ben raccontata, trattando con dimestichezza (forse anche in modo autobiografico) il tema della paura di crescere alla faditica soglia dei 40 anni.
Anche qui c'è stato un finale drammatico, più o meno riuscito. Comunque è ben fatto, e se qualcosa manca rispetto a Radiofreccia (la cosa più evidente è la minore qualità della colonna sonora), ha qualcosa in più in tema di contenuti e dialoghi, grazie anche alla maggiore esperienza di Luciano.
|
|
[+] lascia un commento a barmario »
[ - ] lascia un commento a barmario »
|
|
d'accordo? |
|
giannibusi
|
mercoledì 29 aprile 2009
|
aiuto
|
|
|
|
Ciao a tutti qualcuno di voi sa' il titolo della canzone del film da 0 a 10 nella scena deòòa discoteca? grazie per l'aiuto
|
|
[+] lascia un commento a giannibusi »
[ - ] lascia un commento a giannibusi »
|
|
d'accordo? |
|
loris
|
giovedì 9 ottobre 2008
|
ritratto generazionale be ideatomamal interpretato
|
|
|
|
Palese la differenza tra il genio musicale del luciano nazionale e quest nuova esperienza cinematografica...Dopo il primo ritratto generazionale,dalla trama un po leggera,e nel quale il regista è stato avvantagiato dall'ottima recitazione di accorsi,ligabue si ripropone al publico con un'altra "storiella"drammatica,che è sicuramente più attenta ai particolari della prima.La storia in se è piacevole e a tratti interessante,però viene riportata male...scrasa la recitazione di stefano pesce che nn riesce quasi mai ad entrare realmente nel personaggio.Mi è invece piaciuto tantissimo savino(Biccio),che alterna momenti divertenti(questa parte gli riesce sicuramente meglio),a momenti più autorevoli e topici nel film(la discussione con libero per la morte dell'amico)che però vengono interpretati in modo molto scialbo.
[+]
Palese la differenza tra il genio musicale del luciano nazionale e quest nuova esperienza cinematografica...Dopo il primo ritratto generazionale,dalla trama un po leggera,e nel quale il regista è stato avvantagiato dall'ottima recitazione di accorsi,ligabue si ripropone al publico con un'altra "storiella"drammatica,che è sicuramente più attenta ai particolari della prima.La storia in se è piacevole e a tratti interessante,però viene riportata male...scrasa la recitazione di stefano pesce che nn riesce quasi mai ad entrare realmente nel personaggio.Mi è invece piaciuto tantissimo savino(Biccio),che alterna momenti divertenti(questa parte gli riesce sicuramente meglio),a momenti più autorevoli e topici nel film(la discussione con libero per la morte dell'amico)che però vengono interpretati in modo molto scialbo...pezzo più brutto del film la morte di libero(che è secondo me la figura più interessante del film),troppo banale per il suo ruolo,ed interpretata alla moccia IN 3 metri soprail cielo...VOTO6...-...-
[-]
|
|
[+] lascia un commento a loris »
[ - ] lascia un commento a loris »
|
|
d'accordo? |
|
francesco
|
lunedì 6 ottobre 2008
|
un idea da 10, ma un film da 1
|
|
|
|
L'idea in base, pur essendo poetica si è trasformata in una storia fredda.. Fotografia convincente, scenografia così e così, dialoghi non entusiasmanti..
Le storie dei protagonisti sembrano quasi forzate.. poca passione!
|
|
[+] lascia un commento a francesco »
[ - ] lascia un commento a francesco »
|
|
d'accordo? |
|
sergio
|
martedì 29 gennaio 2008
|
era facile fare meglio
|
|
|
|
Mi ha deluso, Ligabue è un cantante non un regista quindi era lecito non aspettarsi niente di seciale, ma bastava metterci qualche videoclip musicale in piu', evitare le troppe frasi scontate, i soliti temi tratttati superficialmente, insomma fare un film con meno pretese ma piu' scorrevole. E poi basta con lo stereotipo della generazione di sinistra sempre incazzata col mondo intero!
|
|
[+] lascia un commento a sergio »
[ - ] lascia un commento a sergio »
|
|
d'accordo? |
|
|