Cuori perduti |
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Un film di Teresio Spalla.
Con Vincenzo Peluso, Elodie Treccani, Ivana Monti, Manuela Arcuri, Mario Scaccia.
continua»
Drammatico,
durata 87 min.
- Italia 2002.
MYMONETRO
Cuori perduti
valutazione media:
2,86
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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recensione del film CUORI PERDUTI di Enzo Natta
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| domenica 27 gennaio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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CUORI PERDUTI (recensione del 29.07.2003) Film emblematico delle condizioni di disagio nelle quali si dibattono quei prodotti di "interesse culturale nazionale" alla cui realizzazione il legislatore ha inteso porre mano attraverso la legge 153 del 1994. Emblematico perchè - nonostante il final-cut sia di quest'anno - fra ritardi endemici, intoppi burocratici, false partenze, passaggi di testimone nelle stanze dei bottoni, subentri produttivi e correzioni di tiro, ha dovuto attendere 3-4 anni per approntare una copia-campione e altrettanti per poter rimediare un'uscita appena dignitosa. Un'odissea che denuncia tutto il malessere del quale soffre un intervento pubblioc anemico e rachitico, che, funzionale sulla carta ma assai poco nella realtà, sottopone giovani autori, esordienti e chiunque voglia tentare le vie della qualità e del rinnovamento a un logorio tale da sfiancare un bue e da esaurire anche il più vigoroso slancio creativo. E' naturale che, in condizioni siffatte, con un sistema vanificato dal suo anello più debole, la distribuzione, poter tagliare il traguardo di una programmazione in sala, per misera che sia, equivale a un Oscar. "Cuori perduti" di Teresio Spalla può essere eletto a campione di questa assurda patologia, immagine di un Cireneo che si trascina sotto il peso di un sistema viziato nel profondo e incapace di attuare i lodevoli propositi del dettato legislativo. Eppure, nonostante le sue snervanti disavventure "Cuori Perduti" può vantare almeno tre punti nettamente in suo favore. Intanto, anche se storicamente datato, il film è di strettissima attualità (e non soltanto perchè sullo sfondo si agita il fantasma di Saddam Hussein) ma perchè introduce un tema insolito nel nostro cinema, con il quale però dovremmo prima o poi imparare a confrontarci : la sindrome del reduce, ovvero il disadattamento nel quale si dibattono quei militari che tornano dalle zone calde del mondo. Il protagonista è infatti un marinaio che ha vissuto l'esperienza della Guerra del Golfo e che continua aportarsi dentro uno stato di crisi incurabile. Altro merito del film di Teresio Spalla è l'aver dimostrato che il "free cinema" è merce di esportazione. Come il "free cinema" "Cuori Perduti" è infatti attento a una rappresentazione veristica della realtà contemporanea, a un rinnovamento tematico mostrato con "rabbia", alla combinazione fra riprese in esterni di sapore documentaristico e un'impostazione di tipo teatrale. Esperimento degno di nota al quale ne va aggiunto, fatto tutt'altro che trascurabile, un altro non meno considerevole e cioè come "Cuori perduti" racchiuda in sè tutti gli stilemi del post-moderno : autoreferenzialità, gusto della citazione, contaminazione dei generi, decentramento del senso, tendenza alla destrutturazione del racconto, proliferazione dei punti di vista parziali. recensione apparsa su "Primafila" n°04/2003 e DiCinema del 29.07.2003
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