Alessandra Levantesi
La Stampa
Come in La stanza del figlio, il protagonista di The Unsaid è uno psicoanalista sposato e con due figli adolescenti, un maschio e una femmina; e come nel bel film di Nanni Moretti il ragazzo muore, ma nel mediocre thriller di Tom McLoughlin non si tratta di un incidente, bensì di un suicidio. Tre anni dopo il fatale evento, ritroviamo Michael Hunter con una gran barba che tiene una dotta conferenza universitaria. Veniamo a sapere che nel frattempo ha smesso di esercitare, che è divorziato e che la figlia Shelly vive con la mamma: ritenendolo responsabile della tragedia, le due donne lo tengono a distanza e in realtà lui stesso se n'é assunto in qualche modo la colpa. [...]
di Alessandra Levantesi, articolo completo (2162 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 16 Settembre 2001