fabio cerullo
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lunedì 3 dicembre 2001
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fra i due giganti un grande edward norton!
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D'accordo con voi sulla non eccezionalità del film, piuttosto prevedibile, ma vorrei segnalare la magistrale interpretazione di Edward Norton, per nulla intimorito dalla presenza dei due mostri sacri Brando e De Niro. Una domanda: perchè non avete recensito il suo più bel film, American History x?
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elgatoloco
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sabato 9 aprile 2016
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film comunque notevole
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Senza scadere mai nel"film d'azione"(definizione comunque vaga e imprecisa)Frank Oz, che durante le riprese veniva deriso da Marlon Brando che lo chiamava "Miss Piggy", in riferimento alla sua passata attività di doppiatore, dirige con efficacia questo"The Score"che ha momenti di tensione(suspense non presentissima, in questo caso, ma sempre ravvivata)dalll'inizio alla fine, con"siparietti distensivi"come quando Edward Norton gioca a fare il"ritardato"o meglio, in politically correct(che sarebbe invero più giusto e cordiale-umano)"la persona con lieve deficit cogntivo")o quando De Niro si incontra con la donna della sua vita.
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Senza scadere mai nel"film d'azione"(definizione comunque vaga e imprecisa)Frank Oz, che durante le riprese veniva deriso da Marlon Brando che lo chiamava "Miss Piggy", in riferimento alla sua passata attività di doppiatore, dirige con efficacia questo"The Score"che ha momenti di tensione(suspense non presentissima, in questo caso, ma sempre ravvivata)dalll'inizio alla fine, con"siparietti distensivi"come quando Edward Norton gioca a fare il"ritardato"o meglio, in politically correct(che sarebbe invero più giusto e cordiale-umano)"la persona con lieve deficit cogntivo")o quando De Niro si incontra con la donna della sua vita...Siparietti distensivi, certo, ma mai capaci di rompere l'attesa degli spettatori. De Niro gioca bene al"diviso"tra due vocazioni(scassinatore/ristoratore)non escludendo mai la possibilità di tornare alla prima ttività...salvo a fine film. Bravo, presente, in poche scene, anche quella massa di carne che era diventato, in limine, Marlon Brando...Ma una piacevole sorpresa, all'epoca, era Edward Norton, che oscilla tra il loro raziociante, anzi il logico progettista del furto dello scettro francese del 1500 e la"persona con difficoltà"e Angela Basset, che non ho visto molte altre volte, disegna-caratterizza in maniera essenziale quanto efficace, il suo personaggio di"comprimaria importante". UN thriller riuscito, in sostanza, non privo di tensione, carico di quanto ci si può aspettare da un film. El Gato
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samanta
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lunedì 12 agosto 2019
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tante buone intenzioni ...
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Il film si avvale di grossi nomi dello star system o almeno sulla via di esserlo (Norton), la trama è interessante anche se non particolarmentoe originale (salvo il finale) ma tutto si risolve in un film mediocre. Cominciamo dalla regia: Frank Oz descritto come regista , produttore, attore, burattinaio doppiatore, ha un modesto curriculum cinematografico costellato da alcuni flop (clamoroso quello de La Fabbrica delle Mogli con Nicole Kidman che riuscì a rovinare il romanzo di Ira Levin e commercialmente fu un disastro: 90 milioni di $ di budget e 100 milioni di $ di incasso). In questo caso Oz si getta nella direzione di un giallo con blande venature thriller.
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Il film si avvale di grossi nomi dello star system o almeno sulla via di esserlo (Norton), la trama è interessante anche se non particolarmentoe originale (salvo il finale) ma tutto si risolve in un film mediocre. Cominciamo dalla regia: Frank Oz descritto come regista , produttore, attore, burattinaio doppiatore, ha un modesto curriculum cinematografico costellato da alcuni flop (clamoroso quello de La Fabbrica delle Mogli con Nicole Kidman che riuscì a rovinare il romanzo di Ira Levin e commercialmente fu un disastro: 90 milioni di $ di budget e 100 milioni di $ di incasso). In questo caso Oz si getta nella direzione di un giallo con blande venature thriller.
[Spoiler] Nick (Robert De Niro) è un rapinatore che vive a Montreal, ha un avviato locale di Jazz, ma la sua vera professione è quella di scassinatore di casseforti da 25 anni sempre impunito, vorrebbe smettere per accasarsi con Diane (Angele Basset) e pagare i debiti del locale. Il vecchio amico e socio Max (Marlon Brando) lo tenta con un colpo multimilionario: rubare nel caveau della dogana un scettro d'oro del 1600 di inestimabile valore, l'idea è di Jack (Edward Norton) che lavora fingendosi disabile nella dogana come addeitto alle pulizie. Nick è reticente ha sempre agito da solo, ma poi tentato agisce insieme a Jack, che si rivelerà un traditore, colpo di scena finale con Nick che può coronare i suoi sogni.
Innanzitutto un accenno agli attori, non considerando Angela Basset relegata a un modesto ruolo rappresentativo, non si può non valutare Marlon Brando al suo ultimo film, vecchio più dei 76 anni anagrafici, imbolsito, si limita a gigioneggiare in poche scene e a pensare ai milioni (sprecati) del budget che incasserà, poi c'é De Niro al meglio della sua forma , interpretra, come è da pari suo il gangster, che cerca di cambiare vita, consapevole che finora l'ha fatta franca e vuole godere una vera vita, De Niro è pregevole in ogni scena compreso il finale veramente a sorpresa, non strafà, è insomma al meglio. Poi c'é Norton che a mio avviso è avviato sulla via del gigioneggiare, non è equilibrato, intendiamoci è un buon attore, ma me sembra più che un eterna promessa che non riesce a fare il grande salto di qualità, non per nulla ha avuto solo tante nomination (quasi tutte come attore non protagonista: Schegge di Paura, Birdman)). Il film è lento e anche noioso non è un film d'azione suvvia qualche effetto speciale si poteva utilizzare per ravvivare l'azione, d'altra parte se si vuole il giallo classico devi avere l'abilità non di dico di Hitchcock, ma di creare attimi di suspence e di tensione che in effetti non ci sono. Si salva a onor del vero il finale teso e molto avvincente, con un colpo di scena che se non del tutto originale è meritevole di lode ,il finale ha anche una morale: fare il traditore non dà soddisfazione si perde tutto bottino e si guadagna una vita da ricercato, mentre l'agognata vita normale è un traguardo appetibile più che il vivere svuotando le casseforti.
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elgatoloco
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lunedì 7 settembre 2020
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nihil novi sub sole, sed...
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"The Score"(Frank Oz, 2001), con la migliore buona volontà, non si può definire opera che rompa gli schemi e rinnovi completamente le cose, all'inizio del nuovo secolo e del nuovo millennio(era il 2001). Né serve molto a cambiare le cose il fatto che vi reciti per l'umtima volta, pourtroppo, quel grande attore, qui ormai irriconoscibile, che era Marlon Brando, felicemente definito in vari modi(il mio prof di greco e latino diceva, con un briciolo di malcelata invidia, "merlo in branda"...) , ma stranordinario esponente del"metodo Strasberg"(adattamento di quello di StanislawskY)e comunque "portatore di testimone"verso un altro tempo, quello che i "bad boys", in realtà "teddy boys", sostenevano come ribelli del Dopoguerra in the USA, soprattutto, ma poi modello per tutto il mondo(dove Newman e Jimmy Dean, certo, non erano da meno).
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"The Score"(Frank Oz, 2001), con la migliore buona volontà, non si può definire opera che rompa gli schemi e rinnovi completamente le cose, all'inizio del nuovo secolo e del nuovo millennio(era il 2001). Né serve molto a cambiare le cose il fatto che vi reciti per l'umtima volta, pourtroppo, quel grande attore, qui ormai irriconoscibile, che era Marlon Brando, felicemente definito in vari modi(il mio prof di greco e latino diceva, con un briciolo di malcelata invidia, "merlo in branda"...) , ma stranordinario esponente del"metodo Strasberg"(adattamento di quello di StanislawskY)e comunque "portatore di testimone"verso un altro tempo, quello che i "bad boys", in realtà "teddy boys", sostenevano come ribelli del Dopoguerra in the USA, soprattutto, ma poi modello per tutto il mondo(dove Newman e Jimmy Dean, certo, non erano da meno). Ma il film, che si regge sulla suspense comunque reaalizzata./creata da Oz quale regista, riesce a crearsi in ogni modo, in visrtù anche della bravura di altri due interpreti che"il metodo"lo segugono o meglio l'hnano sempre seguito, come Bob De Niro e Edward(Ed)Norton, anche se con diverse modalità specificihe. L'ambiguità del eprsonaggio di De Niro che vuole rifarsi una vita quale proprietario di jazz bar, dove far esibire la sua"girl-friend"ANgela Basset, tra l'altro veramente brava, ma poi cede al ricatto morale dell'ennsimo furto, è da pochi, ossia degna di pochi personaggi nella storia del cinema e in genere dello spettacolo e viene reso in modo più che adeguato, mentre Norton, dal canto suo,"gigioneggia"simpaticamente, qaundo , per non farsi riconoscere dai colleghi di lavoro della dognaa dove, dietro un painoforte, si trova lo scettro famoso "da rubare", fa il personaggio"particolare"o meglio il soggetto affetto da sindrome di down, come potremmo senza difficoltà inquadrarlo... . Decisamente un film che riesce a proporsi come un piccolo gioiello, pur(mi ripeto)in assenza di dostanziale novità(la frase biblica citata sopra non è per nulla casuale....e risponde a quanto penso e dichiaro)rispetto al clieché filmico del tempo . Film d'attori, di solidi interpreti dediti alla professione(nel senso weberiano di"missione")dell'attore, dove torna in mente il detto(finto-blasfemo)di César Brie: "prenderte e mangiatene tutti. queso è il corpo di un attore". El Gato
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