chiara
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sabato 17 novembre 2001
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ridere non fa mai male
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Non è di certo uno di quei film che incideranno nella filmografia mondiale ma occorre riconoscerne lo spirito ironico che ci fa passare due ore di assoluto relax e fuga dai problemi quotidiani e la verosomiglianza (esagerata ovviamente!) con tante esperienze nostre personali. storia semplice, nostalgia per il primo American Pie, sicuramente più esilarante perchè uscito di sorpresa, un cast di attori che si dimostra in grado di destreggiarsi in ruoli comici e che si spera in futuro sappiano scegliere ruoli più impegnativi. da vedere per divertirsi.
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laurence316
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martedì 11 luglio 2017
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una risata non la si farà, troppa è l'imbeccilità
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Gli imbecilli protagonisti del primo capitolo ritornano per questo (dal punto di vista produttivo) inevitabile sequel (evitabilissimo invece per chiunque dotato di un minimo di razocinio) che, come troppo spesso accade, finisce per risultare persino peggiore del precedente, nonostante ne ripeta pressoché pedissequamente le situazioni, le battute e le volgarità varie. Le gag sono quanto di più stantio ci si possa immaginare, gli attori fanno ancora una volta del loro peggio (escluso, forse, Levy), il cambio di regia non giova per niente al film in quanto è alla fonte, la sceneggiatura ancora una volta ad opera di Herz, che risiede il problema. Questa, infatti, oltre che assolutamente scontata e priva di interesse (ma questo è il minimo) è anche praticamente identica alla precedente, salvo qualche, trascurabile variazione.
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Gli imbecilli protagonisti del primo capitolo ritornano per questo (dal punto di vista produttivo) inevitabile sequel (evitabilissimo invece per chiunque dotato di un minimo di razocinio) che, come troppo spesso accade, finisce per risultare persino peggiore del precedente, nonostante ne ripeta pressoché pedissequamente le situazioni, le battute e le volgarità varie. Le gag sono quanto di più stantio ci si possa immaginare, gli attori fanno ancora una volta del loro peggio (escluso, forse, Levy), il cambio di regia non giova per niente al film in quanto è alla fonte, la sceneggiatura ancora una volta ad opera di Herz, che risiede il problema. Questa, infatti, oltre che assolutamente scontata e priva di interesse (ma questo è il minimo) è anche praticamente identica alla precedente, salvo qualche, trascurabile variazione. Questo secondo capitolo, seppur più addomesticato, rimane nulla più di una commedia pecoreccia fintamente scorretta e irriverente fatta di scoregge e battutacce a sfondo sessuale. Ma gli incassi non ne risentono e anzi si rivelano persino più rilevanti del predecessore, portando, sciaguratamente, alla produzione di un altro sequel.
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gianco
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venerdì 21 dicembre 2001
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scadente
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Il solito film americano, annunciato successo nelle sale, ma davvero scadente sotto ogni profilo: la sceneggiatura fa acqua, il soggetto è esile e banale, infarcito di quei luoghi comuni sul sesso facile americano che però, guarda caso, è così difficile riscontrare nella realtà. La prova degli attori è appena sufficiente, ma paragonata all'intero film può ritenersi sufficiente.
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alessandro catalano
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giovedì 24 gennaio 2002
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la torta di mele 2
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Il sesso visto da un gruppo di ragazzi americani e raccontato nella solita commedia americana. L'inizio é divertente, purtroppo dopo un pò tutto scade nella volgarità più estrema. Situazioni volgari, banali, ormai conosciute da tutti, storia prevedibile, soliti stereotipi: in due parole -già visto-. Qualche battuta carina, attori simpatici ma niente di più. Campione d'incassi anche qui in Italia.
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