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Traffic |
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Un film di Steven Soderbergh.
Con Amy Irving, Michael Douglas, Tomas Milian, Dennis Quaid, Benicio Del Toro.
continua»
Drammatico,
durata 143 min.
- USA, Germania 2000.
MYMONETRO
Traffic   
valutazione media:
2,97
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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(Dis)human traffic
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| lunedì 29 marzo 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1989:"Sesso,bugie e videotape".Il cinema di Sodersbergh è non FISSATO ma FISSO sui primi piani degli esseri umani, di cui cerca di ca(r)pire piccole emozioni e bugie quotidiane, ma senza criminalizzare nessuno,"Loin de là"(Assolutamente).2006:"Bubble" è un piccolo(Grandissimo)film indipendente che non conosce quasi nessuno, al tempo stesso documentario e thriller.Non cambia lo stile di chi con "Out of Sight(forse)sembrava essersi preso per strada(E proprio varie"Strade"sono tra gli ingredienti del film di cui stiamo per parlare).Pochissimi soldi, niente politica alla Loach, ma parlare e girare(Non intorno!)agli e degli oppressi come vittime di una società di cui sono anche artifici(La cosa vale soprattutto per il film Palma d'Oro '89). Tornando alle "strade" che citavo,quelle di "Traffic"rischiano di essere un ossimoro rispetto al titolo quando il regista ci propone inquadrature assolate di macchine che mi pare ricordino il deserto stile "Babel".Lui non è Inarritu, anche ma non solo per voluttà di grande pubblico ed Oscar(Credo),ma ciò che non smentisce il titolo del film ma anzi lo conferma è che il "Traffico" del film non è solo quello della droga ma come le storie narrate, alcune non ineccepibili né ineccepibilmente narrate, si incontrino tra di loro e, in qualche caso, ci pongano di fronte a un "Traffico" di interrogativi al tempo stesso quotidiani ed esistenziali:se Douglas è testimonial di grandi iniziative ma padre che nel suo piccolo non sa affrontare certi problemi, un poliziotto arriva a sentirsi rinfacciare che il suo lavoro non indebbolisce veramente la criminalità organiata, e la Zeta-Jones si mostra totalmente priva di scrupoli quando vuole ereditare gli affari del marito. Ove più che a "Babel" che il film si mostra più simile rispetto a "Crash"(Due film che adoro, il secondo anche più del primo ), è che il "Contrasti" non riguardano gente che vive nella stessa città,e, forse, in qualche caso si conosce,ma persone lontanissime tra si loro, le cui storie sono, forse, in qualche modo collegate.Se la coralità del film non è a livelli di Altman né dei suoi eredi(Inarritu?, l'Esteve di "Bobby"?), "Traffic" non ci risparmia scene "Televisive"come quelle della figlia dei Douglas e dei genitori, ma ci immerge in un atmosfera soffocata e soffocante come quella del deserto di cui parlavo, in una macedonia diabbracci,sparatorie abbracci e un lieto fine non garantito(Nulla si può contro il potere del marito della-Jones), ma è una dimostraione come il cinema che si rivolge al grande pubblico possa toccare livelli medi o medio-alti.
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