Dancer in the Dark

Lietta Tornabuoni

Palma d'oro e premio per la migliore attrice all'ultimo festival di Cannes, Dancer in the Dark del geniale danese quarantaquattrenne Lars von Trier è (dice l'autore) una "tragedia musicale", un mix di forte melodramma, di canzoni, balli, parodia, citazioni. Vicenda melodrammatica quanto un'opera lirica o quanto un'opera di Brecht: una ragazza madre cecoslovacca emigrata in un paese dell'America rurale, operaia in fabbrica, sta perdendo la vista, e sa che al ragazzino suo figlio accadrà lo stesso se non v iene operato tempestivamente; lavorando fino allo stremo, mette da parte i soldi necessari all'operazione; un poliziotto suo vicino di casa, carico di debiti, le ruba i soldi; lei va a richiederli, nasce una lite, nel corpo a corpo parte un colpo di pistola e il ladro muore; lei viene processata ma tace, la condannano a morte per impiccagione però un attimo prima della fine l'amica Catherine Deneuve le dice che il figlio verrà operato. [...]

di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2199 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 19 ottobre 2000