chiara
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sabato 26 gennaio 2019
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e tu ... sei felice?
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Chiedimi se sono felice e'una delle commedie piu' brillanti dell'ultimo ventennio, leggera e a tratti malinconica. Aldo, Giovanni e Giacomo dimostrano pienamente il proprio talento e questo film si rivela essere il migliore del trio, a meno a mio avviso. Non e' un film scontato ed ha in se' qualcosa di poetico. Il romanticismo che caratterizza la commedia e' dato prevalentemente dalla colonna sonora del grande Samuele Bersani, e dai continui richiami all'opera teatrale del Cirano. Personificazione della commedia stessa e' Aldo Baglio, che fa parte della storia come protagonista, ma e' anche il narratore del racconto ed il giullare, oltre che colui il quale cerca di porre rimedio alla frattura nell'amicizia tra Giovanni e Giacomo.
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Chiedimi se sono felice e'una delle commedie piu' brillanti dell'ultimo ventennio, leggera e a tratti malinconica. Aldo, Giovanni e Giacomo dimostrano pienamente il proprio talento e questo film si rivela essere il migliore del trio, a meno a mio avviso. Non e' un film scontato ed ha in se' qualcosa di poetico. Il romanticismo che caratterizza la commedia e' dato prevalentemente dalla colonna sonora del grande Samuele Bersani, e dai continui richiami all'opera teatrale del Cirano. Personificazione della commedia stessa e' Aldo Baglio, che fa parte della storia come protagonista, ma e' anche il narratore del racconto ed il giullare, oltre che colui il quale cerca di porre rimedio alla frattura nell'amicizia tra Giovanni e Giacomo. La trama e' semplice. Tre amici un po' scanzonati non ne combinano una giusta e svolgono dei lavori precari inerenti al mondo del cinema e del teatro, ma assolutamente privi di nota. Aldo e' fidanzato con Silvana ma vuole lasciarla e nel frattempo fatica ad esserle fedele, Giacomo organizza una cena per cercare di aiutarlo e nel frattempo Giovanni si innamora di Marina. A causa di una serie di inconvenienti ed equivoci, Giacomo finisce per tradire l'amico. Sfuma cosi' il sogno dei tre di mettere in scena l'opera teatrale. Sara' Aldo attraverso un curioso stratagemma a far riappacificare i suoi compari. Consiglio assolutamente il film ed io per prima l'ho visto tante volte. Ho riscontrato pero' un'evoluzione della comicita' oggi rispetto a quella di vent'anni fa. Chiedimi se sono felice presenta una comicita' piu' lenta e riflessiva rispetto a quella odierna, piu' dinamica e veloce. In conclusione, la felicita' cercata dai tre protagonisti risulta sfuggente, perche' le cose vanno diversamente da come le avevano progettate. Eppure, al di la' delle delusioni ed incomprensioni, i tre sanno ritrovare l'allegria perduta e lo fanno in nome di una bella amicizia e di tanti ricordi.
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marcodell''utri
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venerdì 13 ottobre 2017
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memoria e salvezza
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La distesa documentazione degli orrori di Hiroshima che apre il film (come un testimone tra il Resnais degli esordi e il grande Maestro che già si annuncia) introduce alle atmosfere che saranno del cinema di Antonioni: quelle dei silenzi che aprono alla incombente e cupa gravità dell’essere. E le forme che l’essere assume nel film sono quelle dell’amore impossibile, dell’esito inevitabilmente distruttivo dell’oblio, della disperata resistenza della memoria. Il sentimento tragico dell’esistenza sembra assumere la consistenza di una cifra del racconto, dove i “buoni” contraddittoriamente distruggono e irresponsabilmente dimenticano, e dove l’amore è solo un tentativo fragile, come il cinema pacifista che ambisce a farsi memoria.
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La distesa documentazione degli orrori di Hiroshima che apre il film (come un testimone tra il Resnais degli esordi e il grande Maestro che già si annuncia) introduce alle atmosfere che saranno del cinema di Antonioni: quelle dei silenzi che aprono alla incombente e cupa gravità dell’essere. E le forme che l’essere assume nel film sono quelle dell’amore impossibile, dell’esito inevitabilmente distruttivo dell’oblio, della disperata resistenza della memoria. Il sentimento tragico dell’esistenza sembra assumere la consistenza di una cifra del racconto, dove i “buoni” contraddittoriamente distruggono e irresponsabilmente dimenticano, e dove l’amore è solo un tentativo fragile, come il cinema pacifista che ambisce a farsi memoria. Perché senza memoria tutto sarà fatalmente destinato a succedere ancora; la pace impossibile, come l’amore impossibile, nel grande circo del Tempo.
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marcodell''utri
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venerdì 7 aprile 2017
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cinema vero?
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Si avvia a diventare cinema vero quello di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il terzo film del sodalizio - da cui suona ormai davvero falso escludere Marina, per l’apporto di discreta e delicata bravura che assicura con assiduità al gruppo - appare il lavoro più riuscito dei precedenti. La progressiva scomparsa dei passaggi ancora legati all’origine ‘cabarettistica’ del trio, cede il passo alla sapiente costruzione di un disegno narrativo che si intuisce maturato e compiuto; ancora non privo di cadute di tono, e tuttavia sostenuto dal coraggio di un idea artistica sincera. Il disegno del film si lega all’esigenza del racconto del valore dell’amicizia e della dimensione esistenziale dell’arte come recitazione (non a caso Cyrano), tra verità e finzione, lealtà e menzogna.
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Si avvia a diventare cinema vero quello di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il terzo film del sodalizio - da cui suona ormai davvero falso escludere Marina, per l’apporto di discreta e delicata bravura che assicura con assiduità al gruppo - appare il lavoro più riuscito dei precedenti. La progressiva scomparsa dei passaggi ancora legati all’origine ‘cabarettistica’ del trio, cede il passo alla sapiente costruzione di un disegno narrativo che si intuisce maturato e compiuto; ancora non privo di cadute di tono, e tuttavia sostenuto dal coraggio di un idea artistica sincera. Il disegno del film si lega all’esigenza del racconto del valore dell’amicizia e della dimensione esistenziale dell’arte come recitazione (non a caso Cyrano), tra verità e finzione, lealtà e menzogna. Il tratto delicatamente autobiografico del film suggerisce quella dimensione tragica della vita e insieme ne svela il suo lato più grottesco. La capacità di posare la leggerezza dello sguardo sui sentimenti più importanti, colloca i tre artisti sulla strada del grande cinema comico; e questo film ne è una possibile traccia…
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fabio57
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sabato 2 gennaio 2016
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carino
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Pur non essendo un grande estimatore del trio,devo riconoscere che questa commedia è gradevole, ben recitata coi giusti tempi comici,semplice, senza volgarità e alcuni spunti di romantica riflessione.
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lucap96
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sabato 3 ottobre 2015
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non il più divertente, sicuramente il migliore
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Tre uomini e una gamba resta di una comicità irripetibile, ma questo film è sicuramente il migliore: non è solo una bella commedia, è un bellissimo film, poetico in certi punti. Straordinario
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angelolosco
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martedì 20 gennaio 2015
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un capolavoro della commedia
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Aldo,Giovanni,e Giacomo sono stati ancora una volta geniali.La trama del film é sensata e molto interessante, il film é sentimentale ma allo stesso tempo divertentissimo. I tre comici oltre ad essere degli attori sensazionali riescono anche a fare degli ottimi film.
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kinglc
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sabato 19 luglio 2014
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quando una commedia oltrepassa i limiti...
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Quando una commedia oltrepassa i limiti della pura comicità e diviene un capolavoro. Questo è Chiedimi se sono felice, diciamo il film ultimo della meravigliosa trilogia composta da Tre uomini e una gamba e Così è la vita. La trama beh...la conoscerete già tutti, semplice ma intrigante. Tre amici che si trovano in un modo o nell'altro a dover fare i conti con l'amore e, appunto, l'amicizia. L'amicizia in tutte le sue sfumature, si passa infatti dai favori concessi, gli aiuti più disperati e le cazzate commesse per sbaglio. Il filo conduttore degli eventi però è l'amore, un amore che legherà Giovanni e Marina, che da perfetti sconosciuti diverranno amanti e in seguito ad una crisi mal gestita porteranno tutti i rapporti tra Giovanni e i suoi amici, e la stessa Marina, a sgretolarsi come il fantastico progetto di rendere omaggio al Cyrano de Bergerac in uno spettacolo teatrale.
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Quando una commedia oltrepassa i limiti della pura comicità e diviene un capolavoro. Questo è Chiedimi se sono felice, diciamo il film ultimo della meravigliosa trilogia composta da Tre uomini e una gamba e Così è la vita. La trama beh...la conoscerete già tutti, semplice ma intrigante. Tre amici che si trovano in un modo o nell'altro a dover fare i conti con l'amore e, appunto, l'amicizia. L'amicizia in tutte le sue sfumature, si passa infatti dai favori concessi, gli aiuti più disperati e le cazzate commesse per sbaglio. Il filo conduttore degli eventi però è l'amore, un amore che legherà Giovanni e Marina, che da perfetti sconosciuti diverranno amanti e in seguito ad una crisi mal gestita porteranno tutti i rapporti tra Giovanni e i suoi amici, e la stessa Marina, a sgretolarsi come il fantastico progetto di rendere omaggio al Cyrano de Bergerac in uno spettacolo teatrale. E solo una piccola bugia detta a fin di bene da Aldo riuscirà a far riunire i suoi vecchi amici dopo tanto, troppo tempo. Un incidente improvviso accaduto in Sicilia, nulla di più credibile. Così al sapere della notizia Giacomo, Giovanni e (la complice) Marina dovranno far da parte i vecchi dissidi per andare a trovare Aldo. Una piccola visita, che si trasformerà nella riunione tanto aspettata, la vecchia e povera casa di Aldo diverrà in realtà un palco, lo stesso palco che i tre amici avevano costruito con le proprie mani per rappresentare il Cyrano. Lo stesso palco in cui dopo tutto questo tempo, li riunì e sta volta per sempre.
Questo è il lato romantico del film. Ma anche dal lato tecnico e comico la commedia eccelle. La regia è praticamente perfetta (alcuni momenti sono veramente ispirati, come la confusione di Aldo quando scopre che sta arrivando Silvana a casa sua); tutti gli attori sono fantastici, anche quelli più "inutili" all'interno della trama come Battiston. La comicità poi è esilarante, perché si parla comunque di Aldo, Giovanni e Giacomo...quando ancora facevano capolavori...e non porcherie.
Cyrano, amico mio. Abbracciami guascone...
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brando fioravanti
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martedì 27 novembre 2012
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dolce vivere
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Tre amici di scarso successo( Aldo, Giovanni e Giacomo) tentano disperatamente di realizzare un opera in teatro. Purtroppo una donna comparsa quasi per caso riesce ad allontanare Giacomo . Con la scusa che Aldo sta in gravi condizioni di salute il trio si riunisce e riescono finalmente nel loro scopo tanto ambito. Un film a favore dei perdenti con un buon alternarsi di facile comicità a discorsi raffinati. Un finale troppo buonista, ma sorprendente e di grande impatto. Comunque meglio di quanto ci si aspettava per un film natalizzio.
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break
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mercoledì 26 settembre 2012
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la consacrazione. poi nulla
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Chiedimi se sono felice credo che sia il film più riuscito del trio, oltre che essere una delle commedie italiane più riuscite degli ultimi 15 anni. Non riusciranno più a ripetersi purtroppo, che peccato.
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toty bottalla
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mercoledì 5 settembre 2012
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la favola del trio!
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La regia tende a scrutare da lontano le fasi chiave del racconto, il trio più che recitare, racconta la storia portandoci a un finale di magia, ottima la fotografia, film gradevole senza pretese. Saluti.
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