Cast Away |
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Un film di Robert Zemeckis.
Con Tom Hanks, Helen Hunt, Chris Noth, Paul Sanchez, Lari White.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 140 min.
- USA 2000.
MYMONETRO
Cast Away
valutazione media:
3,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Come insegna Crusoe: sopravvivenza ad ogni costo.di Great StevenFeedback: 70013 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
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domenica 7 giugno 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
CAST AWAY (USA, 2000) diretto da ROBERT ZEMECKIS. Interpretato da TOM HANKS, HELEN HUNT, NICK SEARCY, CHRIS NOTH, LEONID CITER, DAVID ALLEN BROOKS, SEMION SURADIKOV, PETER VON BERG, DMITRI S. BOUDRINE
Chuck Noland, iperattivo dirigente della Federal Express, società commerciale di trasporti statunitense, è felicemente sposato senza figli e adora il suo lavoro, anche perché gli permette di visitare nuovi Paesi e fare incontri interessanti, soprattutto sulla base dei prodotti che vende. Ma quando, durante un viaggio aereo che attraversa il Pacifico, il velivolo incontra una turbolenza e si scatena un autentico disastro, lui è l’unico sopravvissuto alla tragedia e si ritrova naufrago su un’isola disabitata dispersa fra gli atolli oceanici. Deve perciò adattarsi ad un forzato ritorno alla natura, il che, nella fattispecie, prevede: fasciarsi le ferite con le bende di lino, attizzare il fuoco sfrigolando i bastoni, catturare i granchi e succhiarne la polpa, costruirsi un giaciglio notturno con le foglie di palma, ripararsi in grotte sottomarine per sfuggire alle intemperie pluviali, ecc. Rimane sull’isola deserta per più di quattro anni (precisamente millecinquecento giorni). Per non impazzire dalla solitudine, in questo drammatico quadriennio, si crea un nuovo amico con un pallone, sul quale dipinge col suo sangue un sorriso, un naso e due occhi, e che battezza Wilson. Riesce infine a fabbricarsi una zattera con cui tenta di valicare il mare, ma i flutti glielo impediscono prepotentemente, finché un cargo che passa di lì non lo carica su e lo riporta nel mondo civilizzato. Il film è strutturato sistematicamente in tre tempi: la prima parte vede il protagonista impegnato coi suoi viaggi intorno al mondo e le sue vantaggiose compravendite, e termina con la sequenza (girata con superba maestria) catastrofica e apocalittica del violento schianto dell’aereo sul suolo dell’atollo successivamente all’incontro col turbine eolico; la seconda parte, che è anche quella più lunga (ottanta minuti su centotrentacinque totali di durata), vede il nuovo Robinson impegnato a sopravvivere nonostante tutte le calamitose circostanze gli remino contro, e la scena in cui si raggiunge un apogeo poetico è l’incontro notturno con la balena; il terzo e ultimo frammento filmico è un tiremmolla sentimentale che si può perdere, in quanto Chuck Noland ritorna nella società avanzata e scopre che la moglie si è risposata, credendolo morto, e ora ha una nuova famiglia. La pellicola finisce con T. Hanks che guarda dritto nell’obiettivo, quasi a chiedere agli spettatori quale sarà il suo prossimo destino. Più di un’inverosimiglianza nella parte centrale (nemmeno un insetto fra la vegetazione e le rocce insulari), ma il combattimento, la sofferenza e le tribolazioni di un uomo costretto a fare i conti con le proprie abilità e il proprio ingegno presentano un accento veritiero. Risulta poi chiaro che, sebbene non dichiaratamente ispirato ad esso, il film di Zemeckis ha molti punti in comune col celebre romanzo di Daniel Defoe. Con un’unica differenza, però: mentre Crusoe lascia a malincuore la sua isola della disperazione, dopo ventotto anni di prigionia forzata, per Chuck Noland, invece, l’isola da abbandonare è un puro e semplice inferno dal quale uno vorrebbe partire il prima possibile, per la crudeltà e la spietatezza delle circostanze che complicherebbero l’esistenza perfino al più intelligente e audace degli esseri umani. L’opera fu girata in due tempi per permettere ad Hanks di dimagrire venti chili allo scopo appunto di calarsi con maggiore veridicità nel ruolo. Nel corso di quest’intervallo, Zemeckis diresse Le verità nascoste. Un senso dell’avventura non molto fisico, ma in compenso animato da un significato profondo che esula dal discorso coloniale per approfondire piuttosto i temi della proprietà, del coraggio, della lotta individuale e della solidarietà. Cast away = naufrago.
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