Lietta Tornabuoni
La Stampa
Un toro che precipita da un aereo diventando pluriassassino. Un attore che si dice amico di Tom Cruise. Un villaggio dalle parti di Samarcanda, chiamato Far-Khor. Un nascituro che dal suo rifugio nel ventre materno bada a non venir eliminato e commenta gli eventi esterni ai quali partecipa come può. Il viaggio avventuroso di padre, figlio e figlia attraverso l'Asia Centrale (Bukhara, Tashkent), alla ricerca del seduttore che ha messo incinta la ragazza, diventa in Luna Papa un percorso esemplare attraverso il caos della postmodernità e l'immenso disordine dominante alla periferia dell'ex impero sovietico. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (1555 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 12 marzo 2000