Train de vie - Un treno per vivere

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Un film di Radu Mihaileanu. Con Agathe De La Fontaine, Lionel Abelanski, Rufus, Clément Harari, Marie José Nat.
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Titolo originale Train de vie. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 103 min. - Francia, Belgio, Romania, Israele, Paesi Bassi 1998. MYMONETRO Train de vie - Un treno per vivere * * * 1/2 - valutazione media: 3,51 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
xerox venerdì 28 gennaio 2022
bellissimo film! Valutazione 5 stelle su cinque
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Nel complesso di films che parlano dell'ultimo conflitto, e ovviamente in particolare della Shoah, "Train de vie" brilla di vivida luce propria. Impossibile non amare questo squinternatissimo gruppo di ebrei che si inventa un treno per fuggire dai nazisti. Esilarante l'impiegato delle ferrovie che viene "eletto" macchinista del treno e che comincia a leggere: "Come si conduce un treno".
La terribilità, il peso di quei tempi si sente, è sullo sfondo, arriva; ma questo indistruttibile gruppo di ebrei è troppo occupato a cercarsi una via futura verso la vita, per rassegnarsi a un presente di morte. Grandissimi complimenti al regista Mihaileanu per aver saputo reggere con perizia le vicende di questa comunità in fuga, e da non trascurare i bei dialoghi che costellano il film. [+]

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noia1 giovedì 19 marzo 2020
viaggio in un sogno ad occhi aperti. Valutazione 5 stelle su cinque
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  Durante la Seconda Guerra Mondiale un villaggio ebreo sta per essere invaso dai nazisti, ne nascerà una folle fuga.
  Il tema dell’Olocausto non è mai facile e i temi che costringe ad affrontare sono atroci, qui non manca niente, certo che la leggerezza con cui è affrontato lascia di stucco; ironia, ironia vera come può esserlo la più goliardica commedia leggera, immersa però nel contesto di quanto accaduto in quegli anni passati alla storia.
  Viene descritta la società ebrea con tutti i suoi vizi e le sue contraddizioni, la caricatura di un’avarizia dinnanzi alla quale la tragedia nazista sembra solo l’ennesimo sassolino rispetto a millenni di quegli usi e costumi ormai facenti parte del DNA stesso dei protagonisti. [+]

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antoniopagano mercoledì 14 febbraio 2018
dio ha il senso dell’umorismo ? Valutazione 5 stelle su cinque
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 «C’era una volta un piccolo shtetl …»: questo incipit dà subito al film la sua chiave favolistica, per quel “c’era una volta” e per chi pronuncia la frase, Schlomo (Lionel Abelanski), il matto visionario, lo scemo del villaggio. Nel 1941 un villaggio ebreo (shtetl) dell’Europa orientale sotto il tallone nazista è minacciato dall’arrivo dei tedeschi che deporterebbero tutti nei campi di sterminio. Schlomo suggerisce una via d’uscita degna de “La lettera rubata” di Edgar Allan Poe: cosa c’è di meglio che fingersi deportati per sottrarsi alla deportazione? Sotto la guida del Rabbino (Clément Harari) e dei maggiorenti della comunità, viene allestito un treno di fortuna, con il quale gli abitanti lasciano il villaggio dividendosi tra finti deportati, con una minoranza improvvisamente convertita al comunismo, e finti nazisti che li scortano. [+]

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sisto razzino mercoledì 19 giugno 2013
''qualche volta mi chiedo se sei un po' sadico'' Valutazione 4 stelle su cinque
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Affrontare l'argomento Shoah, non è mai semplice, data la portata storica e drammatica dell'argomento. Riuscire a farlo in modo da far ridere e far muovere a ritmo di musica gli spettatori è impresa assai ardua e Radu Mihaileanu ci riesce incredibilmente. Con questo film lascia tutti a bocca aperta, senza fiato, un po' per il ritmo sincopato della storia, un po' come quando un paesaggio inaspettato ci si presenta come un epifania. Per farlo ricorre alle radici primordiali della commedia, che in sé dovrebbe sempre avere nascosta una chiave più tragica della tragedia stessa. Grazie alle sue radici rumene ed ebraiche e sicuramente alla lettura della Arendt, dirige una vera battaglia contro l'oblio, soprattutto volendo celebrare la cultura yiddish dell'Europa dell'est spazzata via dal nazismo e definitivamente cancellata dalla deriva comunista. [+]

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great steven venerdì 15 febbraio 2013
un treno di deportati fittizio li salverà tutti! Valutazione 4 stelle su cinque
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TRAIN DE VIE – UN TRANO PER VIVERE (1998)
Diretto da RADU MIHAILEANU. Interpretato da LIONEL ABELANSKI – RUFUS – CLÉMENT HARARI – MICHEL MULLER – AGATHE DE LA FONTAINE – BRUNO ABRAHAM-KREMER – JOHAN LEYSEN – GAD ELMAHEL
Durante gli anni della seconda guerra mondiale, un villaggio ebraico dell'Europa orientale è minacciato dall’occupazione nazista. Il matto del paese, Shlomo, consiglia, per sfuggire al pericolo della deportazione, di inscenare un finto trasporto degli abitanti a bordo di un grande treno. Bisognerà far credere che il mezzo è diretto in un lager quando invece dovrà condurre i paesani in Palestina. [+]

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soranospartano venerdì 1 febbraio 2013
shoah: un altro punto di vista Valutazione 0 stelle su cinque
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Un film davvero eccezzionale che secondo la mia opinione riesce a suscitare nel cuore di chi lo guarda una profonda riflessione sul significato che ha avuto la shoah. Sono molteplici le scene commoventi, che tendono a sovrapporsi a scene di umorismo ebraico che credo servano a sdrammatizzare quei momenti di timore.  

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folsom giovedì 5 aprile 2012
chi è dio chi siamo noi?? Valutazione 4 stelle su cinque
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Train de vie,la storia di un piccolo villaggio  Ebreo della romania che per sfuggire all'imminente arrivo dei nazisti,decide di organizzare a sua volta un treno composto dagli abitanti stessi,con finti deportati e finti ufficiali nazisti a condurlo.Obbiettivo del treno della vita,portari tutti sani e salvi in Terra Santa.Ottimo film,che viaggia intorno all'idea della fuga alla voglia di fuggire,prende in giro la guerra e i nazisti e tutte le contraddizioni della seconda guerra mondiale,senza però far dimenticare il dramma vissuto dagli Ebrei e dai popoli europei in quel periodo,pieno di momenti esilaranti e divertenti,Train de Vie è una fiaba sull'impossibile che si avvera e sui sogni di un popolo che per troppo ha vissuto oppresso e discriminato. [+]

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burton99 sabato 28 gennaio 2012
commedia sul nazismo che diverte ma non solo Valutazione 3 stelle su cinque
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Non è un capolavoro assoluto questo "Train de vie", ma è sicuramente uno dei titoli più riusciti del 1998. Infatti, è una commedia a volte satirica, a volte drammatica, a volte metaforica, che guarda al nazismo in mdo divertente e sicuramente originale. Si sente lo stile del regista Radu Mihaileanu, che da un'impronbta riconoscibile a un film che ancora oggi affascina. Colonna sonora strutturata su canti e danza popolari ebree e dialoghi italiani di Moni Ovadia. Un buon film, che guarda al nazismo come metafora cinematografica e teatrale (la messa in scena del treno), ma aggiunge elementi sociali, culturali e politici legati all'epoca della Seconda Guerra Mondiale. L'ho visto durante il Giorno della Memoria, e quindi sono riuscito ancora di più ad apprezzarlo.

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andre89lost venerdì 25 novembre 2011
davvero carino Valutazione 4 stelle su cinque
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Un piccolo gioiello per riflettere col sorriso sul tema dell'Olocausto. A tratti davvero demenziale. Bellissimo il finale, inaspettato ma tremendamente vero.

Voto: 8

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shanks giovedì 10 novembre 2011
la musica per correre in punta di piedi Valutazione 4 stelle su cinque
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Da sempre capace di spostare gli equilibri umani, la musica è la base su cui poggia la pellicola dell'ottimo Mihaileanu. Le note sprigionate dai fuggitivi creano emozioni, affinità tra diverse culture e volano alte, verso quel confine lontano e irraggiungibile fisicamente, ma cosi vicino metaforicamente. Se poi aggiungiamo una conoscenza profonda delle origini mai patetica e fine a se stessa, ci rendiamo conto di come, il regista rumeno, possa permettersi il lusso di usare un linguaggio graffiante anche in temi "pesanti" di questo e di altri film a venire.  
E cosi rimangono scopiti nella roccia quei dialoghi fulminanti tra abitanti, le idee e i monologhi del pazzo, i grattacapi di quel meraviglioso personaggio del rabbino. [+]

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