carloalberto
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domenica 29 agosto 2021
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quando tutto era possibile
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Una commedia grottesca e divertente di Guy Ritchie, al suo esordio alla regia, venata di humor inglese, basata sulla storia di quatto amici che diventano gangster per caso, nata forse come una parodia di Pulp fiction, film, non a caso, citato da un personaggio di fronte allo spettacolo granguignolesco di una carneficina appena avvenuta, dopo uno scontro all’ultimo sangue tra bande rivali. Ritmo narrativo sostenuto, montaggio riuscito alla perfezione, con sequenze che si succedono veloci e che, incastrandosi con altre temporalmente precedenti, forniscono a posteriori un senso a quanto accaduto prima, fermo immagine con didascalia letta da una voce fuori campo per presentare i personaggi al pubblico, fanno di questo film un’opera comica brillante e sopra le righe dove tutto è talmente esagerato da risultare palesemente falso e tuttavia non si riesce a non empatizzare con i protagonisti della vicenda, prendendo virtualmente ed emotivamente parte alle loro disavventure, fino al finale, sapientemente lasciato aperto, e questo anche grazie ad un cast notevole, che con pochi tratti riesce a caratterizzare individualmente i personaggi, rendendoli unici e nello stesso tempo inscindibili dal gruppo.
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Una commedia grottesca e divertente di Guy Ritchie, al suo esordio alla regia, venata di humor inglese, basata sulla storia di quatto amici che diventano gangster per caso, nata forse come una parodia di Pulp fiction, film, non a caso, citato da un personaggio di fronte allo spettacolo granguignolesco di una carneficina appena avvenuta, dopo uno scontro all’ultimo sangue tra bande rivali. Ritmo narrativo sostenuto, montaggio riuscito alla perfezione, con sequenze che si succedono veloci e che, incastrandosi con altre temporalmente precedenti, forniscono a posteriori un senso a quanto accaduto prima, fermo immagine con didascalia letta da una voce fuori campo per presentare i personaggi al pubblico, fanno di questo film un’opera comica brillante e sopra le righe dove tutto è talmente esagerato da risultare palesemente falso e tuttavia non si riesce a non empatizzare con i protagonisti della vicenda, prendendo virtualmente ed emotivamente parte alle loro disavventure, fino al finale, sapientemente lasciato aperto, e questo anche grazie ad un cast notevole, che con pochi tratti riesce a caratterizzare individualmente i personaggi, rendendoli unici e nello stesso tempo inscindibili dal gruppo.
E’ un film sull’amicizia giovanile, l’unica vera forma di amicizia, in cui la coesione goliardica, alimentata dalla condivisione di fantastiche imprese da affrontare, rende possibile qualsiasi cosa si riesca ad immaginare, salvo poi uscire sconfitti dallo scontro con le rigide regole del mondo costruito dagli adulti, una barriera reale ed invalicabile su cui si frantumano i sogni dei ragazzi. Ma il finale ci dice che, forse, non tutto è perduto, qualcosa di quei sogni, forse, si potrà ancora realizzare.
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mary
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lunedì 30 marzo 2020
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follia e ironia
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...semplicemente geniale ..
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fabio1957
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martedì 23 giugno 2015
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poco credibile
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Vado controcorrente,dissociandomi dal coro di elogi piovuti su questo film,intendiamoci non per il gusto dell'anticonformismo a tutti i costi,bensì per il fatto che mi sembra una storia confusa, improbabile e in verità anche piuttosto noiosa.Il bello del cinema come della lettura e di tanta altre cose, è che è sempre una questione di gusto.
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tarantinofan96
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sabato 1 giugno 2013
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pazzi scatenati
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Primo film di Ritchie ed è già un capolavoro. Anche qui si hanno tante situazioni che si intrecciano. Un film gangsteristico pieno di ironia. Insieme a Snatch il migliore di Ritchie, due film unici nel loro genere.
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mr.green89
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mercoledì 21 dicembre 2011
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bellissimo!
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Non ci sono parole per descrivere questo film... Guardarlo non ti stanca mai...
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stefano-kun
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martedì 14 giugno 2011
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pulp & funny
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“Che cos’è, Pulp Fiction?”, domanda uno dei piccoli criminali protagonisti di Lock & Stock quando, al rientro a casa, se la ritrova invasa di cadaveri e armi e sangue che imbratta tutto. La domanda è la stessa che il pubblico si è rivolto dall’inizio dal film di Guy Ritchie: siamo di fronte a una reincarnazione inglese delle pellicole di Quentin Tarantino? La storia narra del mondo della malavita londinese, dal livello più infimo, popolato da sprovveduti criminali da strapazzo, alla vetta del malaffare, dove troviamo personaggi non più realistici dei primi, dei veri e propri cattivoni da fumetto. Il soggetto, come si vede, è fortemente tarantiniano.
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“Che cos’è, Pulp Fiction?”, domanda uno dei piccoli criminali protagonisti di Lock & Stock quando, al rientro a casa, se la ritrova invasa di cadaveri e armi e sangue che imbratta tutto. La domanda è la stessa che il pubblico si è rivolto dall’inizio dal film di Guy Ritchie: siamo di fronte a una reincarnazione inglese delle pellicole di Quentin Tarantino? La storia narra del mondo della malavita londinese, dal livello più infimo, popolato da sprovveduti criminali da strapazzo, alla vetta del malaffare, dove troviamo personaggi non più realistici dei primi, dei veri e propri cattivoni da fumetto. Il soggetto, come si vede, è fortemente tarantiniano. E la messa in scena pure. L’altro modello al quale viene da pensare è quello delle graphic novel adattate per il cinema: quelle produzioni americane, ad esempio Sin City, raffinate, patinate e visivamente lussureggianti, che prevedono storie irrealistiche e personaggi sulle righe, eccessivi. Ma più che essere un padrino di questo filone, Lock & Stock si richiama e si modella sui fumettoni dei decenni precedenti, che possono apparire più semplicistici e meno raffinati, ma garantiscono un divertimento e un godimento della storia insuperabili. Nella sua prima parte il film sembra un giro nel parco divertimenti della malavita di Londra, tanti sono i personaggi, tanto alto il ritmo del racconto, tante le storie che scorrono parallele e poi si intrecciano, tanta l’ironia con la quale ci vengono mostrate, tanto forte l’impressione di irrealtà che proviamo e, su tutto, tanto grande la dose di divertimento che ne deriva. Nel seguito della storia si scatena la fantasia del regista: una trovata narrativa dopo l’altra, un colpo di scena dietro l’altro, mentre il montaggio si divide per tentare di stare dietro a tutti i personaggi, a tutte le storie che procedono inevitabilmente verso lo scontro, lo scioglimento finale; accompagnate e scandite da una colonna sonora che contribuisce a far agitare lo spettatore sulla poltrona. In definitiva, sarà cinema di serie B, ma che spasso!
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dandy
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lunedì 11 aprile 2011
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non male come esordio.
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Un film riuscito,sia nell'incrocio tra "Trainspotting"(lo stile caleidoscopico,le situazioni irriverenti)e il cinema di Tarantino(l'umorismo nero,l'intreccio e i dialoghi),sia nell'intreccio di eventi parossistici e soprese spesso riuscite.Con in più il gusto(o meglio il pregio) di non prendersi mai troppo sul serio.Il divertimento è assicurato,e alcuni personaggi(come il re del porno e il suo scagnozzo)sono molto azzeccati.Non manca qualche allegra citazione,tra cui quella di "Per qualche dollaro in più"nello scontro fra Dean e Harry.Esordio per Jason Statham,e particina per Sting(JD,il padre di Eddie).Presto cult in patria,da noi è stato distribuito male ed è passato inosservato(cosa che non succederà col successivo e inferiore "The snatch").
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Un film riuscito,sia nell'incrocio tra "Trainspotting"(lo stile caleidoscopico,le situazioni irriverenti)e il cinema di Tarantino(l'umorismo nero,l'intreccio e i dialoghi),sia nell'intreccio di eventi parossistici e soprese spesso riuscite.Con in più il gusto(o meglio il pregio) di non prendersi mai troppo sul serio.Il divertimento è assicurato,e alcuni personaggi(come il re del porno e il suo scagnozzo)sono molto azzeccati.Non manca qualche allegra citazione,tra cui quella di "Per qualche dollaro in più"nello scontro fra Dean e Harry.Esordio per Jason Statham,e particina per Sting(JD,il padre di Eddie).Presto cult in patria,da noi è stato distribuito male ed è passato inosservato(cosa che non succederà col successivo e inferiore "The snatch").Come se non bastasse l'orrido doppiaggio,che trasforma le sterline in sterle.Sempre a far danni noialtri,insomma.
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l'assessore
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sabato 15 gennaio 2011
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"tutto questo mi ha sconvolto" (cit. dal film)
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...geniale!! Questa è la prima parola detta alla fine del film. Incalzante, ironico, pungente, coinvolgente, imprevedibile. Trama intricatissima, storie apparentemente lontanissime l'una dall'altra che improvvisamente si intrecciano e si risolvono a regola d'arte, oserei dire in maniera....geniale. Nessuna forzatura, nessuna sbavatura, mai pesante e in ogni suo attimo imprevedibile, tutto montato su una cornice caratterizzata una sceneggiatura esaltante e da musiche coinvolgenti. Come il detto "voler andare a rubare a casa del ladro", così quattro giovani speravano di poter fare soldi (tramite uno di loro, il genio delle carte) giocando a poker con un gangster dei bassifondi inglesi, il quale puntualmente vince con un trucco e con il quale puntualmente si troveranno indebitati fino al collo.
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...geniale!! Questa è la prima parola detta alla fine del film. Incalzante, ironico, pungente, coinvolgente, imprevedibile. Trama intricatissima, storie apparentemente lontanissime l'una dall'altra che improvvisamente si intrecciano e si risolvono a regola d'arte, oserei dire in maniera....geniale. Nessuna forzatura, nessuna sbavatura, mai pesante e in ogni suo attimo imprevedibile, tutto montato su una cornice caratterizzata una sceneggiatura esaltante e da musiche coinvolgenti. Come il detto "voler andare a rubare a casa del ladro", così quattro giovani speravano di poter fare soldi (tramite uno di loro, il genio delle carte) giocando a poker con un gangster dei bassifondi inglesi, il quale puntualmente vince con un trucco e con il quale puntualmente si troveranno indebitati fino al collo. Da qui iniziano le avventure dei quattro giovani che per racimolare i soldi dovranno fare i conti, inconsapevolmente, con altre due bande di gangster locali e in mezzo a spacciatori di erba, collezionisti di armi e molto altro. Film che ti tiene incollato alla poltrona dal 1° al 106° minuto, che ti farà divertire, di cui vorrai imparare a memoria ogni battuta e che, senza ombra di dubbio, consiglierai a qualche tuo amico che capisce qualcosa di cinema. Da non perdere!!!
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ultimoboyscout
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martedì 30 novembre 2010
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un cult!
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Veramente abile Guy Ritchie, sa districarsi perfettamente nel mondo della mala londinese. E' il primo di una serie di film ben distinti ma che si addentrano con stile e al tempo stesso allegria e semi-serietà nel suddetto mondo. Amo molto i personaggi creati dal regista, divertentissimi, grotteschi e strampalati, come lo è questo film. E poi le facce, si calano ottimamente nel contesto, tutte rigorosamente british. Musiche superbe, storia ben studiata e ben sviluppata. Io poi adoro Vinnie Jones...quindi è tutto perfetto, ottimo e abbondante!
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malussen
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sabato 24 aprile 2010
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grandioso!!!!!!!!!!!!
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il più bello di guy, unico nel suo genere da vedere e rivedere
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