bevete la grappa di pino
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sabato 20 settembre 2008
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un lavoro significativo
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Terzo film di Fincher, dopo l'ottimo "Seven" e il controverso "Alien 3": su sceneggiatura di John D. Brancato e Michael Ferris, Fincher orchestra con solido professionismo un crescendo di sorprese e trovate vertiginose e inquietanti, senza scadere nella sorpresa finale, davvero geniale, e offrendo un ritratto lucido e amaro, ma non privo di speranza, di una società appagata e chiusa in sè stessa, che ha bisogno di uno scossone forte (un "gioco", appunto) per riscoprire i veri valori (quelli familiari in particolare) e la capacità di sopravvivere senza il superfluo (e in questo anticipa "Fight Club" dello stesso Fincher". Solido cast (Penn e Douglas su tutti), fotografia desutorata e raffrenata di Harris Savides, musiche di Howard Shore (lo stesso di "Seven") e montaggio di James Haygood, che tornerà a collaborare in "Fight Club".
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Terzo film di Fincher, dopo l'ottimo "Seven" e il controverso "Alien 3": su sceneggiatura di John D. Brancato e Michael Ferris, Fincher orchestra con solido professionismo un crescendo di sorprese e trovate vertiginose e inquietanti, senza scadere nella sorpresa finale, davvero geniale, e offrendo un ritratto lucido e amaro, ma non privo di speranza, di una società appagata e chiusa in sè stessa, che ha bisogno di uno scossone forte (un "gioco", appunto) per riscoprire i veri valori (quelli familiari in particolare) e la capacità di sopravvivere senza il superfluo (e in questo anticipa "Fight Club" dello stesso Fincher". Solido cast (Penn e Douglas su tutti), fotografia desutorata e raffrenata di Harris Savides, musiche di Howard Shore (lo stesso di "Seven") e montaggio di James Haygood, che tornerà a collaborare in "Fight Club". Ingiustamente sottovalutato dalla critica, in particolare da Morando Morandini e Pino Farinotti, che lo accuseranno di essere "artificiale" e spropositato nel rapporto tra fine e mezzi: ma francamente si stenta a capire il motivo di tale indignazione, soprattutto se si confronta il film con la media del cinema americano. Gran successo di pubblico e il definitivo lancio per Deborah (anche se il nome vero è Kara) Unger.
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paul hardcastle
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mercoledì 2 marzo 2005
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lascia di stucco!
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Se ti immedesimi col protagonista, esci con l'ansia dalla visione!
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gianpaolo
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giovedì 16 giugno 2005
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"the-game"
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Michael-Douglas,...qui nei panni di un ricco e cinico uomo d'affari,...ossessionato dalla ricorrente visione del padre morto suicida gettatosi dal tetto della sua casa, davanti ai suoi occhi di bambino,...tale visione l'ha segnato a tal punto che l'ha reso inconsciamente predisposto ad emularne il gesto.
Ma è il perverso gioco che ha intrapreso che a sua insaputa farà si che in lui si dissolva quell'insano ed inconscio proposito.
In sintesi è proprio l'esperienza "pseudoludica" che per certi versi lo guarisce.
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dario
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domenica 12 giugno 2011
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troppo artificioso
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E' un film che vive sulla regia. Abile, scaltra e sin troppo divertita a creare situazioni ansiogene, peraltro dominate con sapienza, con mestiere intelligente. L'assunto non sta in piedi, ma non importa molto, grazie ad una vera e propria gioia per il racconto e per il raccontare spensierato. Tirato per i capelli, ma senza eccessiva volontà dispersiva o protagonistica. Un gioco, insomma, visivamente ben riuscito e bene interpretato, persino da Douglas.
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beppe baiocchi
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mercoledì 27 maggio 2015
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tanta suspence ma storia troppo esagerata
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Nicholas Van Oiton (Micheal Douglas) è un ricco operatore finanziaro. Un uomo freddo e piuttosto insopportabile, ossessionato dalla morte del padre, suicidatosi quando lui era molto piccolo. Nel giorno del suo compleanno gli viene regalato dal fratello Conrad (Sean Penn) una partita ad un particolare gioco che gli cambierà la vita. Poco, anzi quasi nulla gli viene spiegato, ma spinto dalla curiosità accetta di partecipare e la sua vita ben presto diventerà un incubo.
David Fincher dopo l'acclamatissimo Se7en dirige un altro thriller psicologico, con maestria nel creare momenti di ansia e angoscia, trascinerà lo spettatore nella visione lucida di questo incubo che sta vivendo Nicholas.
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Nicholas Van Oiton (Micheal Douglas) è un ricco operatore finanziaro. Un uomo freddo e piuttosto insopportabile, ossessionato dalla morte del padre, suicidatosi quando lui era molto piccolo. Nel giorno del suo compleanno gli viene regalato dal fratello Conrad (Sean Penn) una partita ad un particolare gioco che gli cambierà la vita. Poco, anzi quasi nulla gli viene spiegato, ma spinto dalla curiosità accetta di partecipare e la sua vita ben presto diventerà un incubo.
David Fincher dopo l'acclamatissimo Se7en dirige un altro thriller psicologico, con maestria nel creare momenti di ansia e angoscia, trascinerà lo spettatore nella visione lucida di questo incubo che sta vivendo Nicholas. Fincher è un regista davvero capace, e questo è sicuramente il suo genere, però nonostante sia un film che si vede con gusto non riesce mai del tutto a spiccare il volo. Micheal Douglas fa il suo onesto lavoro, rivisita leggermente i panni di quel Gordon Gekko che lo ha lanciato nell'olimpo degli attori e lo rende il razionale esasperato protagonista di questa vicenda. Il problema principale però è che la storia per quanta buona volontà ci si metta è così assurda da non reggere. Inoltre la vita di Nicholas risulterà sicuramente cambiata, ma risulta difficile cogliere i motivi di questo cambiamento. Un film che ha quindi come punto di forza la bravura del regista nel creare momenti di continua tensione e suspance. Un film che riesce ad incuriosirci e farci fare continua domande, un protagonista convincente sia come prova attoriale che come caratterizzazione. Un film sicuramente godibile, ma fin troppo esagerato in fase di scrittura, cosa che non permette allo spettatore di cadere totalmente nella magia della finzione che Fincher ci racconta.
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giulio andreetta
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mercoledì 23 settembre 2020
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buon thriller con michael douglas
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Buon thriller con la partecipazione di Michael Douglas nel ruolo del protagonista. La regia è invece di David Fincher, che fa senz'altro un buon lavoro, sia per quel che riguarda la fotografia che per la direzione degli attori. La trama è quella di un classico film d'azione: Michael Douglas impersona un ricco affarista divorziato che vive una vita nel lusso e nell'assoluta comodità. Ma quando il fratello gli regalerà una tessera per iscriversi ad un prestigioso gioco di ruolo la sua esistenza cambierà del tutto, e dovrà affrontare tutta una serie di vicissitudini e disavventure che finiranno per mettere a repentaglio anche la sua vita.
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Buon thriller con la partecipazione di Michael Douglas nel ruolo del protagonista. La regia è invece di David Fincher, che fa senz'altro un buon lavoro, sia per quel che riguarda la fotografia che per la direzione degli attori. La trama è quella di un classico film d'azione: Michael Douglas impersona un ricco affarista divorziato che vive una vita nel lusso e nell'assoluta comodità. Ma quando il fratello gli regalerà una tessera per iscriversi ad un prestigioso gioco di ruolo la sua esistenza cambierà del tutto, e dovrà affrontare tutta una serie di vicissitudini e disavventure che finiranno per mettere a repentaglio anche la sua vita. Premesso che Michael Douglas è un attore molto preparato, che generalmente interpreta i suoi personaggi con un notevole approfonimento psicologico, non ho trovato questa prova tra le sue migliori. Molto bene Deborah Kara Unger nel ruolo della comprimaria, una cameriera che conosce Douglas e che condividerà con lui tutta una serie di rocambolesche peripezie. In ogni caso l'intrattenimento appare assicurato per un vasto pubblico. Da lodare anche la cura nell'approfondimento di sceneggiatura e dialoghi. 4 stelline.
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brucettino
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giovedì 21 maggio 2015
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8
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Ottimo film. Regia impeccabile, la storia di un avvenimento (uno gioco per l'appunto), difficilissimo da ricreare in una vita "reale" ma non impossibile, magistralmente girata utilizzando quel guinzaglio corto che tiene tutto unito e necessariamente più veloce per un genere comunque thriller ma con sfumature di commedia. Largo spazio a Duglas in un ruolo in cui l'attore si trova completamente a suo agio, uomo d'affari dalla vita agiata, unisce da copione pigrizia apatia e superficialità ad un personaggio che, nel corso del film, cresce e si scuote moralmente fino al faticoso ma allietante risveglio dei suoi sensi sopiti (per questo amo la storia nella sua interezza, anche nel suo finale, n.
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Ottimo film. Regia impeccabile, la storia di un avvenimento (uno gioco per l'appunto), difficilissimo da ricreare in una vita "reale" ma non impossibile, magistralmente girata utilizzando quel guinzaglio corto che tiene tutto unito e necessariamente più veloce per un genere comunque thriller ma con sfumature di commedia. Largo spazio a Duglas in un ruolo in cui l'attore si trova completamente a suo agio, uomo d'affari dalla vita agiata, unisce da copione pigrizia apatia e superficialità ad un personaggio che, nel corso del film, cresce e si scuote moralmente fino al faticoso ma allietante risveglio dei suoi sensi sopiti (per questo amo la storia nella sua interezza, anche nel suo finale, n.d.s.).
Sean Penn al contrario ha un ruolo molto più marginale breve possibilmente interpretabile da qualsiasi altro attore è vero.. ma lui, eroe indiscusso della recitazione, lo impreziosisce e lo guarnisce stile "ciliegina sulla torta". Personalmente non mi sento infastidito dalla scelta, in generale, di affidare anche ai ruoli minori gli interpreti migliori dunque, apprezzo e condivido la scelta fatta per Sean Penn. Ogni ruolo merita la giusta attenzione, finalmente!
Tutto scorre credibile e ragionato nonostante l'assurdità della storia e questo rende il tutto completo. Ovviamente non un colossal della cinematografia ma per l'intento prefisso ben fatto. Film semplice per un regista come David Fincher (gigante del genere psico-metropolitano), prende un copione semplice e divertente e lo rende importante insegnando regia a chi, del suddetto copione, ne avrebbe fatto carne da macello con una storia confusa ed approssimativa.
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dian71cinema
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venerdì 1 maggio 2020
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magistrale douglas per un film di ottimo livello
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UNO DEI TANTI LAVORI BEN RIUSCITI GRAZIE ANCHE AL MERITO DI UN ATTORE CHE RITENGO TRA I MIGLIORI DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI. UN FIGLIO D'ARTE CHE HA SAPUTO D'AVVERO SEGUIRE LE ORME DEL PADRE E CHE PER CERTI VERSI LO HA SAPUTO SUPERARE GRAZIE AD EFFETTI SPECIALI TECNOLOGIA E BUONE SCENEGGIATURE.. E QUESTO E' SENZ'ALTRO TRA QUESTI " CAPO-LAVORI."UN FILM CHE NON VEDEVO DA CIRCA VENTI ANNI ..CHE HO RISCOPERTO PER PURO CASO E CHE HO TROVATO INTRICATO CONTORTO.. SEDUCENTE ADRENALICO ..UN FILM STUDIATO AL DETTAGLIO COME E' LA SCENEGGIATURA..IMPREVEDIBILE E CAPACE DI UN RITMO ALTO E AVVENTURISTICO PER UN MILIARDARIO UN PO' SACCENTE E SPREZZANTE..UN FILM CERTAMENTE CHE TRA I SUOI INGREDIENTI RENDE UN COCKTAIL PIACEVOLE .
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UNO DEI TANTI LAVORI BEN RIUSCITI GRAZIE ANCHE AL MERITO DI UN ATTORE CHE RITENGO TRA I MIGLIORI DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI. UN FIGLIO D'ARTE CHE HA SAPUTO D'AVVERO SEGUIRE LE ORME DEL PADRE E CHE PER CERTI VERSI LO HA SAPUTO SUPERARE GRAZIE AD EFFETTI SPECIALI TECNOLOGIA E BUONE SCENEGGIATURE.. E QUESTO E' SENZ'ALTRO TRA QUESTI " CAPO-LAVORI."UN FILM CHE NON VEDEVO DA CIRCA VENTI ANNI ..CHE HO RISCOPERTO PER PURO CASO E CHE HO TROVATO INTRICATO CONTORTO.. SEDUCENTE ADRENALICO ..UN FILM STUDIATO AL DETTAGLIO COME E' LA SCENEGGIATURA..IMPREVEDIBILE E CAPACE DI UN RITMO ALTO E AVVENTURISTICO PER UN MILIARDARIO UN PO' SACCENTE E SPREZZANTE..UN FILM CERTAMENTE CHE TRA I SUOI INGREDIENTI RENDE UN COCKTAIL PIACEVOLE ..UN PO' FOLLE E GROTTESCO..MA PROPRIO PER QUESTO ABBINATO AD UNA ECCEZIONALE TECNICA DI RIPRESA E MI RIPETERO' DI UNA SCENEGGIATURA COMPLESSA MA BEN STRUTTURATA E' CAPACE DI STUPIRE ..SORPRENDERE FORSE ANCHE UN PO' ARRABIARE MA PROPRIO PER QUESTO A MIO GIUDIZIO RAGGIUNGE L'OBIETTIVO.. FORSE LA SCENA FINALE HA UN CHE DI MEGALOMANE E COMPLIMENTI ANCHE ALLA CONTROFIGURA DEL PERSONAGGIO PRINCIPALE .. MA IL FILM HA UN CONTORNO TALMENTE ASSURDO CHE RENDE LA PIETANZA FORSE ANCORA PIU' STUZZICANTE ED ORIGINALE. VOTO 9
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kondor17
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martedì 12 giugno 2012
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peccato, ottima idea! gradirei un remake!!
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3 stelle per la suspance, 4 stelle per la regia, il montaggio e la musica, 2 stelle risicate per la sceneggiatura, a tratti assurda e artificiosa
Peccato per l'idea decisamente geniale, che poteva essere facilmente resa meglio, senza l'uso di tutti quegli inutili colpi di scena che lo rendono ahimè un prodotto appena corretto
Michael Douglas interpreta a dovere il ruolo ormai suo di cinico e possidente uomo d'affari, che ha fatto del denaro e del potere l'unico altare votivo, al quale sacrificare, di volta in volta, gli amici del padre, il fratello, la fidata governante, una qualsiasi aspettativa di famiglia. Sean Penn, suo fratello, si fa vivo dopo anni , regalandogli per il compleanno un coupon da utilizzare presso una misteriosa società (SCR), che, dopo studi approfonditi sull'individuo, con tanto di estenuanti test psico-fisici ed e comportamentali, confeziona ad hoc per il "partecipante"-cliente una sorta di vita parallela, piena di attori e comparse, atta a dare al signor X una visione diversa del mondo e della vita, fornendogli la possibilità di rivedere i propri principi, le proprie abitudini, i propri comportamenti.
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3 stelle per la suspance, 4 stelle per la regia, il montaggio e la musica, 2 stelle risicate per la sceneggiatura, a tratti assurda e artificiosa
Peccato per l'idea decisamente geniale, che poteva essere facilmente resa meglio, senza l'uso di tutti quegli inutili colpi di scena che lo rendono ahimè un prodotto appena corretto
Michael Douglas interpreta a dovere il ruolo ormai suo di cinico e possidente uomo d'affari, che ha fatto del denaro e del potere l'unico altare votivo, al quale sacrificare, di volta in volta, gli amici del padre, il fratello, la fidata governante, una qualsiasi aspettativa di famiglia. Sean Penn, suo fratello, si fa vivo dopo anni , regalandogli per il compleanno un coupon da utilizzare presso una misteriosa società (SCR), che, dopo studi approfonditi sull'individuo, con tanto di estenuanti test psico-fisici ed e comportamentali, confeziona ad hoc per il "partecipante"-cliente una sorta di vita parallela, piena di attori e comparse, atta a dare al signor X una visione diversa del mondo e della vita, fornendogli la possibilità di rivedere i propri principi, le proprie abitudini, i propri comportamenti. ("ero cieco, e ora vedo" Giovanni 9:25). La SCR confeziona quindi per ogni iscritto un gioco diverso, nel quale vengono man mano coinvolti i parenti, gli amici e i colleghi di lavoro. Pian piano però la cosa si trasforma, prendendo le sembianze di un videogame, prima, con tanto di swat e fughe mozzafiato, e di un vero e proprio incubo poi, per concludersi poi con un finale, apoteosi dell'assurdità (anche se molto spettacolare).
Questo film sta al cinema come lo spettacolo sta allo show.
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oblivion7is
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giovedì 25 agosto 2011
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macchinoso più di saw, e questo è tutt'un dire...
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Avvincente, con una buona suspence e una bella recitazione, il cui non-contenuto fa da non-scopo del film. Inauguro le mie recensioni su My Movies con un film poco più che discreto, che mi sarebbe piaciuto tanto se fosse stato più convincente e se avesse voluto avere un significato puro, che non ho trovato. O meglio, ne ho trovati vari, ma che non collidono: per esempio "Informarsi sul pericolo e non trovarne una spiegazione non sempre può voler dire che il pericolo è davvero tale", ma già da questo si può capire quant'è macchinosa la faccenda. Il nostro protagonista, un ricchissimo e compito yuppie di San Francisco, sotto consiglio del fratello, interpretato assai bene nelle poche scene che appare da Sean Penn, va a diventare membro di un'associazione assurda il cui scopo non si capisce davvero.
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Avvincente, con una buona suspence e una bella recitazione, il cui non-contenuto fa da non-scopo del film. Inauguro le mie recensioni su My Movies con un film poco più che discreto, che mi sarebbe piaciuto tanto se fosse stato più convincente e se avesse voluto avere un significato puro, che non ho trovato. O meglio, ne ho trovati vari, ma che non collidono: per esempio "Informarsi sul pericolo e non trovarne una spiegazione non sempre può voler dire che il pericolo è davvero tale", ma già da questo si può capire quant'è macchinosa la faccenda. Il nostro protagonista, un ricchissimo e compito yuppie di San Francisco, sotto consiglio del fratello, interpretato assai bene nelle poche scene che appare da Sean Penn, va a diventare membro di un'associazione assurda il cui scopo non si capisce davvero. Pare che lo vogliano far "giocare", ma non si capisce a cosa. Anzi, gli telefonano pure, dopo ore di test e cose simili, per dirgli che il gioco non può essere avviato a causa degli scarsi requisiti del Nostro. Lui ci rimane quasi male, dopo aver sentito almeno due persone venerare questo "gioco" (uno dei quali apostrofa la sua descrizione con una frase biblica, "ero cieco ma adesso ci vedo"), ma subito pensa di aver sbagliato. Il suo mondo collassa, diventa un incubo. Appaiono decine di misteriose chiavi, valigette che non si aprono, tassisti sadici che lo vogliono uccidere (che, sapendo il finale, è la scena più assurda ed inspiegata del film), attori che si fingono scienziati, scrittori di libri per bambini che paiono avere qualcosa a che fare con misteriose foto erotiche lasciate in una stanza d'albergo accanto alla cocaina, cameriere che mettono droga nel the, conti bancari che svaniscono, agenti della polizia che inseguono il Nostro, eccetera. Il tutto per scoprire cosa? Non preoccupatevi, non lo dico. Vi dico solo che Conrad ha esagerato e che capisco il delirio del protagonista finale, anzi, non capisco come faccia coluichevoisapete a sopravvivere miracolosamente. È comunque un film efficace ed un ottimo esercizio di regia, quindi tutto fuorchè un film disprezzabile; però non è ingiusto definirlo un film che non va da nessuna parte. Infatti, non c'è contenuto, non c'è sostanza, e questa sostanza, se ci fosse, darebbe un fine, che non c'è. Insomma, guardate questa pellicola di Fincher (di sicuro non tra le sue migliori) e dite cosa ne pensate, perché è davvero un film discutibile sul quale potrei parlare per ore senza tirare fuori un ragno dal buco.
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[+] non contenuto??
(di kondor17)
[ - ] non contenuto??
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