Hana-Bi

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Un film di Takeshi Kitano. Con Takeshi Kitano, Kayoko Kishimoto, Ren Ôsugi Drammatico, durata 103 min. - Giappone 1997. - Cinecittà Luce uscita giovedì 30 ottobre 1997. MYMONETRO Hana-Bi * * * 1/2 - valutazione media: 3,79 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
andrea giovedì 6 settembre 2001
tra i migliori 10 films anni 90 Valutazione 5 stelle su cinque
81%
No
19%

Che si puo' dire di un film del genere? Io probabilmente sono eccessivamente critico nel confronto del dizionario Farinotti, ma certe volte proprio mi chiedo che film abbia visto chi scrivele recensioni. Molto meglio in questo tipo di dizionario il Mereghetti, almeno lui i film e' uno che va a vederli, con le palpebre ben aperte. Ma non sono qui per una banale analisi su due diversi modi di capire il cinema, ma per parlare di un film assolutamente imperdibile. Il settimo lungometraggio del giapponese Takeshi Kitano e' quello che meglio svela tutta la sua poetica: fatta di violenza, tenerezza ed una visione assolutamente amara della vita. La sua violenza nasce sempre in rapporto alla societa' non e' mai banale o gratuita e proprio grazie ad essa i momenti di dolcezza, nel film sono molti, assumono un valore assolutamete spiazzante. [+]

[+] tra i migliori films anni 90 ??? (di rebaldo)
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paola di giuseppe venerdì 7 maggio 2010
una linea tra la vita e la morte Valutazione 5 stelle su cinque
86%
No
14%

Fiori di fuoco sono i fuochi d’artificio nel cielo notturno sul mare, i fiori dei proiettili che esplodono, allargando sui corpi rosse corolle di violenza, i fiori che dissolvono la loro consistenza reale e riappaiono nella stilizzazione di un dipinto, il fiore rosso sangue del colore con cui Horibe cancella l'ideogramma di “suicidio” dipinto su un paesaggio innevato. Il contrasto è la cifra del film,nasce nel titolo e si irradia nella vicenda che vive di opposizioni,ritratte da un montaggio rigoroso, geniale, che mentre sembra disorientare con i continui salti temporali,sta in realtà indicando chiavi di lettura altre per tradurre la complessità del reale, dando forma all’indicibile. Vite disperate attraversano la scena quasi in silenzio,il mondo di Kitano è quello in cui la parola perde significato,è il teatro dell’anti-retorica,dove il segno non è più verbale ma cromatico,materico,fortemente contornato,plastico,e il sonoro è quello del mare,del vento,del traffico o del crepitare dei proiettili,un mondo dove lo scherzo stralunato può convivere con tocchi di malinconica poesia. [+]

[+] ottima (di rudy56)
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laurence316 giovedì 5 giugno 2014
il miglior film del decennio Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

7° film di Kitano, dopo il già notevolissimo Sonatine, è il suo migliore e uno dei migliori (per non dire il più grande) film degli anni '90. Certi pseudo critici dovrebbero astenersi dal parlare dei film se quasi certamente non gli hanno neanche visti (non da svegli, almeno!). Struggente, amaro e umano, è un film che insegue vari generi, incrociandone molti lungo il cammino. Certo, la manto di Kitano si sente, tutti i più grandi maestri si riconoscono al volo, e si sente anche la lontananza della cinematografia orientale (e giapponese nello specifico) rispetto a quella occidentale, che infatti spesso non comprende o non vuole comprendere film di tale portata e bellezza. [+]

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mac mercoledì 30 maggio 2001
che capolavoro... Valutazione 5 stelle su cinque
71%
No
29%

Un film toccante ed estremo che fra flashback, immagini violente e quadri coloratissimi (dipinti dal regista stesso) segue un suo percorso logico obbligato fino alla drammatica conclusione. Capolavoro di sensibilità orientale, il film lascia il segno nello spettatore. Eccellenti sia la regia che la recitazione di Kitano.

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luca scialò martedì 6 luglio 2010
il volto umano dei carnefici Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Nishi è un ex agente cinico e freddo nei modi, perseguitato dalla Yakuza a causa di un debito; come se ciò non bastasse, è afflitto da un doppio malessere soggiacente: la moglie è afflitta da una lucemia ed è in fase terminale, mentre un ex collega è rimasto paralizzato in seguito ad una sparatoria e lui si sente responsabile per non essere stato lì con lui durante il conflitto a fuoco. Così cerca di allietare, nel limite dei suoi modi bruschi, gli ultimi giorni di vita che restano alla moglie, e decide di portarla fuori in vacaza; per fare ciò organizza una rapina utilizzando la sua vecchia divisa e truccando un auto rubata a mò di volante. [+]

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oh dae-su martedì 21 ottobre 2014
fiori di kitano Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

  Procedendo per un percorso inverso, a ritroso, ed analizzando l'ultima sequenza( gli ultimi cinque minuti per intendersi) del film Hana-bi, questa è l'immagine che Kitano ci offre: La riva del mare, il suono delle onde che si infrangono sulla sabbia, la brezza marina e la luce del sole, Nishi e sua moglie Miyuki sulla riva sorridenti,  una bambina( la figlia di Kitano stesso) felice che fa volare un aquilone, il silenzio e la musica che avanza sulla  panoramica del mare, verso l'orizzonte, la scena che si prepara ai titoli di coda. [+]

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ctizen k sabato 18 agosto 2012
il film più poetico del maestro kitano Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

Capolovoro immenso per il regista giapponese! Il film è una danza per gli occhi, i colori e i dipinti fatti dallo stesso Kitano danno armonia alla pellicola ritenendo il tutto un vero e proprio cult. Il regista vuole poesia la quale non manca, anzi la stessa violenza e amore per la moglie fanno parte della poetica di Kitano facendo di questo Yakuza Movie una pietra miliare. Fiori di fuoco (Hana-Bi in giapponese) è un film che io personalmente apprezzo e non mi stancherò mai di guardarlo, l'ho fatto vedere al cineforum nella mia facoltà e tutti sono rimasti a bocca aperta. Finalmente un buon film genuino con un gusto tutto particolare. 

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tommyf14 venerdì 22 marzo 2013
una delle massime espressioni del cinema orientale Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

 Takeshi Kitano ci presenta la storia di un ex poliziotto tormentato da drammi interiori … la figlia è morta, la moglie, malata di cancro, è in punto di morte, un suo caro collega è rimasto paralizzato durante una spedizione alla quale anch’egli doveva partecipare.
Il protagonista dunque decide di rapinare una banca per pagare un suo debito con la Yakuza (sempre presente nelle opere di Kitano) e poi passare gli ultimi giorni con la moglie, con la quale non parla più da tempo.
I due trascorreranno piacevoli giornate insieme, dimostrandosi reciprocamente un profondo affetto, tanto che alla fine la moglie lo ringrazierà, appena prima che il protagonista allievi il dolore di entrambi, uccidendo prima lei e poi suicidandosi su una tranquilla spiaggia: … sullo sfondo una ragazzina gioca con un aquilone. [+]

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carlo vecchiarelli domenica 6 aprile 2014
i silenzi di beat kitano Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

La vita a volte si ferma a rimuginare sul destino, come nella Tokio degli anni '90, con il doppio silenzio di due ex agenti di polizia caduti in disgrazia. Tra digressioni musicali e pittoriche che riempiono il vuoto verbale di situazioni senza speranza. Nishi deve fare i conti con una figlia morta, un collega morto sulla coscienza e una moglie malata terminale. Come se non bastasse, uno scherzo del destino ha costretto sulla sedia a rotelle il suo sostituto Horibe, che verrà abbandonato dalla famiglia rimanendo vittima della depressione.


Situazioni estreme che vengono affrontate con una lucidità nichilista di diverso orientamento. [+]

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dandy sabato 19 febbraio 2011
un altro capolavoro firmato kitano. Valutazione 5 stelle su cinque
60%
No
40%

Probabilmente il film migliore del regista,assieme a "Sonatine".Di certo più commovente.Ancora una volta violenza e morte(soprattutto la propria) vengono guardati con stoicismo.La vita è incomprensibile,e la tenerezza impossibile.Kitano si porta fuori dalle regole di genere e non, mischiando accelerazioni e improvvisi cambi tono,spiazzando sempre lo spettatore.E,cosa assai rara nel cinema odierno,sa suscitare emozioni vere.Non manca il solito umorismo beffardo di fondo nel descrivere la quotidianità della Yakuza e dei personaggi che ci girano intorno.Più esplicito,stavolta,il rapporto con la cultura tradizionale giapponese,con i luoghi sacri ormai ridotti a mete per turisti. [+]

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