Don Milani - Il priore di Barbiana

Acquista su Ibs.it   Dvd Don Milani - Il priore di Barbiana   Blu-Ray Don Milani - Il priore di Barbiana  
   
   
   

Il piacere della lettura. Prima parte Valutazione 4 stelle su cinque

di RONGIU


Feedback: 142319 | altri commenti e recensioni di RONGIU
sabato 24 luglio 2010

- Scuola di Barbiana - "Lettera a una professoressa"

Gli esami (
tratto da)

Le regole dello scrivere - A giugno del terzo anno di Barbiana mi presentai alla licenza media come privatista.  Il tema fu: "Parlano le carrozze ferroviarie". A Barbiana avevo imparato che le regole dello scrivere sono: Aver qualcosa di importante da dire e che sia utile a tutti o a molti. Sapere a chi si scrive. Raccogliere tutto quello che serve. Trovare una logica su cui ordinarlo. Eliminare ogni parola che non serve. Eliminare ogni parola che non usiamo parlando. Non porsi limiti di tempo. Così scrivo coi miei compagni questa lettera. Così spero che scriveranno i miei scolari quando sarò maestro.

Ma davanti a quel tema che me ne facevo delle regole umili e sane dell'arte di tutti i tempi? Se volevo essere onesto dovevo lasciare la pagina in bianco. Oppure criticare il tema e chi me l'aveva dato. Ma avevo quattordici anni e venivo dai monti. Per andare alle magistrali mi ci voleva la licenza. Quel fogliuccio era in mano a cinque o sei persone estranee alla mia vita e a quasi tutto ciò che amavo e sapevo. Gente disattenta che teneva il coltello dalla parte del manico. Mi provai dunque a scrivere come volete voi.  Posso ben credere che non ci riuscii. Certo scorrevano meglio gli scritti dei vostri signorini esperti nel frigger aria e nel rifrigger luoghi comuni.

Il complesso del trabocchetto - Il compito di francese era un concentrato di eccezioni. Gli esami vanno aboliti. Ma se li fate, siate almeno leali. Le fifficoltà vanno messe in percentuale di quelle della vita. Se le mettete più frequenti avete la mania del trabocchetto. Come se foste in guerra coi ragazzi. Chi ve lo fa fare? il loro bene?

Gufi, ciottoli e ventagli - Il loro bene no. Passò con nove un ragazzo che in Francia non saprebbe chiedere nemmeno del gabinetto. Sapeva solo chiedere gufi, ciottoli e ventagli sia al plurale che al singolare. Avrà saputo in tutto duecento vocaboli e scelti col metro di essere eccezioni, non d'essere frequenti. Il risultato è che odiava anche il francese come si potrebbe odiare la matematica.

Il fine - Io le lingue le ho imparate coi dischi. Senza neanche accorgermene ho imparato prima le cose più utili e frequenti. Esattamente come si impara l'italiano. Quell'estate ero stato a Grenoble a lavar piatti in una trattoria. M'ero trovato subito a mio agio. Negli ostelli avevo comunicato con ragazzi d'Europa e d'Africa. Ero tornato deciso a imparare lingue a tutto spiano. Molte lingue male piuttosto che una bene. Pur di poter comunicare con tutti, conoscere uomini e problemi nuovi, ridere dei sacri confini delle patrie.

I mezzi - Nei tre anni delle medie noi avevamo fatto due lingue invece di una: francese e inglese. Avevamo un vocabolario sufficiente a reggere qualsiasi discussione. Pur di non farla lunga su qualche sbaglio di grammatica. Ma la grammatica appare quasi solo scrivendo. Per leggere e parlare si può fare senza. Poi pian piano s'orecchia. Più tardi chi ci tiene può studiarla. Del resto con la nostra lingua si fa così. Si riceve la prima lezione di grammatica dopo otto anni che si parla. Dopo tre che si legge e che si scrive. Nei programmi nuovi son consigliati i dischi anche per voi. Ma i dischi vanno bene in una scuola a pieno tempo, dove le lingue si imparano per svago nelle ore di stanchezza. Un par d'ore al giorno sette giorni la settimana. Non tre ore la settimana come da voi. Nelle vostre condizioni è meglio non adoprarli.

I castelli della Loira - Agli orali s'ebbe una sorpesa. I vostri ragazzi parevano pozzi di cultura francese. Per esempio parlavano con sicurezza dei castelli della Loira. Più tardi si seppe che avevano fatto soltanto quello in tutto l'anno. Poi avevano in programma alcuni brani e li sapevano leggere e tradurre. Se fosse capitato un ispettore avrebbero fatto più figura loro di noi. L'ispettore non esce dal programma. Eppure lo sapete voi e lui che quel francese non può servire a nulla. E allora per chi lo fate? Voi per l'ispettore. Lui per il provveditore. E lui per il ministro. E' l'aspetto più sconcertante della vostra scuola: vive fine a se stessa.

Arrivisti a 12 anni - Anche il fine dei vostri ragazzi è un mistero. Forse non esiste, forse è volgare. Giorno per giorno studiano per il registro, per la pagella, per il diploma. E intanto si distraggono dalle cose belle che studiano. Lingue, storia, scienze, tutto diventa voto e null'altro. Dietro a quei fogli di carta c'è solo l'interesse individuale. Il diploma è quattrini. Nessuno di voi lo dice. Ma stringi stringi il succo è quello. Per studiare volentieri nelle vostre scuole bisognerebbe essere già arrivisti a 12 anni. A 12 anni gli arrivisti son pochi. Tant'è vero che la maggioranza dei vostri ragazzi odia la scuola. Il vostro invito volgare non meritava altra risposta.

L'inglese - Nella classe accanto c'era una sezione d'inglese. Più ingannati che mai. Lo so anch'io che l'inglese fa più comodo. Ma a saperlo. Non a cominciarlo appena come fate voi. Altro che gufi e ciottoli. Non sapevano dire neanche buonasera. E scoraggiati per sempre. La prima lingua straniera è un avvenimento nella vita del ragazzo. Deve essere un successo, sennò guai. Noi s'è visto che in pratica è possibile soltanto col francese. Ogni volta che capitava un ospite straniero che parlava francese c'era qualche ragazzo che scopriva la gioia di intendere. La sera stessa lo si vedeva prendere in mano i dischi di un terza lingua. Il più l'aveva in mano: voglia, certezza che è possibile sfondare, mente già avviata nei problemi linguistici.


Note: SCUOLA DI BARBIANA - LETTERA A UNA PROFESSORESSA - LIBRERIA EDITRICE FIORENTINA

Questo libro non è scritto per gli insegnanti, ma per i genitori. E' un invito a organizzarsi.

A prima vista sembra scritto da un ragazzo solo. Invece gli autori siamo otto ragazzi della Scuola di Barbiana. Altri nostri compagni che sono a lavorare ci hanno aiutato la domenica.

Dobbiamo ringraziare prima di tutto il nostro PRIORE che ci ha educati, ci ha insegnato le regole dell'arte e ha diretto i lavori. Poi moltissimi amici che hanno collaborato in altro modo: Per la semplificazione del testo, vari genitori. Per la raccolta dei dati statistici, segretari, insegnanti, direttori, presidi, funzionari del ministero e dell'ISTAT, parroci. Per altre notizie, sindacalisti, giornalisti, amministratori comunali, storici, statistici, giuristi.


CONTINUA - "Good Ciak!"










[+] lascia un commento a rongiu »
Sei d'accordo con la recensione di RONGIU?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
100%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di RONGIU:

Vedi tutti i commenti di RONGIU »
Don Milani - Il priore di Barbiana | Indice

Recensioni & Opinionisti Articoli & News Multimedia Shop & Showtime
MYmovies

Shop
DVD
Scheda | Cast | News | Poster | Foto | Frasi | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità