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Un film unico, sottovalutato, ricchissimo di spunti e riflessioni, leggero e profondo, ironico e sagace. Nel suo genere, un piccolo grande capolavoro. Le atmosfere e i brillanti dialoghi ricalcano molto lo stile arguto di Douglas Adams e dei suoi irresistibili romanzi di fantascienza. "Il pianeta verde" della brava Colin Serreau, alquanto sconosciuto in Italia, è pervaso di geniale anarchia, scritto con stile ed equilibrio narrativo, tutto inteso a prendere per mano lo spettatore e riportarlo a uno dei temi più controversi: la sua evoluzione umana così irrimediabilmente eclissata da un sistema e uno stile di vita cinici e alienanti. Un film divertente e intelligente in cui la dimensione fantascientifica è solo un semplice ma efficace pretesto per dei validi messaggi universali di uguaglianza, amore per la Natura e reciproco rispetto. Memorabile la divertente dissacrazione - tra l'altro - di una seguitissima partita di calcio, in cui i giocatori (liberati dai loro "filtri mentali" e dal timore delle convenzioni) si sbizzarriscono allegramente in folli coreografie da circo. Da vedere e rivedere.
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