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"THe Glimmer Man"(John Gray, 1996), film con Steven Seagal è un film dei tanti dove c'è il poliizotto(con un passato appartenemtne oscuro)venuto da Nw York alla città delgi angeli, ossia"Los Angeles"e poco alro, dove un poliziootto è "trasgressivo"nei modi(immaginate chi, se non Seagal...), l'altro, di colore, si commuove per"Casablanca"ma entrambi sono coinvolti in un inteccio dodve in realtà gli omicii rituali, qui a base di crociffiosni, sono non molto più di un pretesto, per affrontare il tema, certo per nulla nuovo, della corrzuione nella polizia, dei poteri"forti"che condizionano la vita ma anche le azioni criminali nelle metropoli, e molto altro ancora..... Che poi di mnezzo vi sia la criminalità serba e russa si lega anche alla condizione storica presente al'epoca del film(guerre in Europa Orientale, segnatamente nell'ex-Repubblica Jugoslava), altro ancora, comprendendo naturalmente il fatto che l'ex.RUssa e l'allora(1996, appunto) neonata Federazione Russa appoggiasse la Serbia(il che avviene tutttora, ma in una condizione non più bellica), fattori narualmnete molto presenti ne film che ovviamente è made in USA...dunque con tutto il pesante risvolto, legato all'odio anti.russo presente da dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e da dopo Yalta e la"spartizione del mondo". A livello puramente filmico, scazzottementi, specialemnte in stile orientale(dove Seagal è maestro, come si sa), fughhe, inseguimenti, roghi causati da eplosioni e tutto il reprtorio, dove l'elmento più simpatico rimane il colegda di Seagal(ben reso da Keenen IVory Williams), con la sua bellssima ricerca del romaticismo che incrocia il cul-movie con e in "Casablanca" con il mitico Humpreh Bogart...Decisamente un film molto tipico della poruduzione di quel personaggio che definire "attore"è difficile che è Seagal , allora molto meno corpulento di quanto non lo sia oggi. Porsi poi molte altre domande di carattere srettamente filmico appare francamente inutile, dove al confronto Bruce Lee ma anche il figlio Brandon ponevano comunque questioni legate a una formazione orientale vera e profonda, che qui sa di "rimasuglio", di esibizione un po'circense mutuata da chi altrimenti non riesce filmicamente a dire nulla o quasi e allora si immerge(lo dico non conoscendo motivazioni perosnali eventualmente"profonde"di Seagal, ma...)in ciò che gli appare interessante per far colpo, per emergere in un ambito che non è palesmente il suo, quello del cinema, in cui una certa capacità interpretativa e recitativa è comunque(almeno sarebbe, diciiamo meglio)richeista, ma... El Gato
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