Ferie d'agosto

Ottimo cast, ottima sceneggiatura, film piacevole e simpatico in alcuni tratti.Il problema nasce nel momento in cui lo si valuta non dal punto di vista artistico, ma culturale e sociale.Andiamo infatti a scontrarci con uno di quei classici prodotti radical chic, dove la presunta superiorità morale della sinistra viene espressa all'ennesima potenza.Per tutto il film si affonda e si preme sul concetto che l'elettorato di una presunta destra (rappresentata dagli ospiti romani) faccia parte di un mondo composto esclusivamente da luoghi comuni e soliti cliché; come la volgarità, la scarsa istruzione scolastica, la maleducazione, la violenza, i problemi familiari.Mentre invece la presunta parte "sinistra" della storia, appare come moralmente superiore, intellettuale, e piena di amore libero in classico stile "peace and love".Insomma, il buon Paolo Virzì commette l'errore di inserire all'interno del film una lotta di classe altamente scorretta e di parte, mostrando chiaramente le simpatie politiche e sociali del regista stesso, ed ovviamente creando un prodotto assolutamente discriminatorio, verso una società presente nel paese, e che in gran parte è istruita nello stesso modo in cui è istruita quella di cui il regista e gran parte del cast fa parte.Poteva essere un gran bel film, ma quando le simpatie ed i pregiudizi politici invadono la storia, allora si rischia davvero di rovinare tutto.