Giorgio Ambrosoli, incaricato della liquidazione dell'istituto bancario fondato da Michele Sindona, scopre inquietanti legami tra ciminalità organizzata e potere politico e finanziario. Espandi ▽
Giorgio Ambrosoli, incaricato della liquidazione dell'istituto bancario fondato da Michele Sindona, scopre inquietanti legami tra ciminalità organizzata e potere politico e finanziario. Nonostante le minacce, prosegue sulla sua strada fino all'11 luglio 1979, quando viene assassinato da un killer. Pregevole nelle intenzioni, la ricostruzione dei drammatici fatti realmente accaduti non sempre raggiunge un perfetto equilibrio. Recensione ❯
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Torino. Il professor Sajevo pedina una ragazza, Lisa. L'abborda in un ristorante e si fa riconoscere: "Sono quello cui hai sparato, mi sono salvato pelo". Espandi ▽
Il regista Vito Palmieri, ispirandosi al romanzo ominimo di Michele Santeramo che lo affianca come cosceneggiatore, fa leva sulla sua esperienza di documentarista per raccontare questa storia di (tentata) redenzione e riscatto incastonandola in un paesaggio silenzioso e riflessivo, dominato dalle statue giganti di Peccioli che dominano il paesagio come muti osservatori delle piccole vicende degli esseri umani. La bella fotografia di Michele D'Attanasio valorizza tanto il borgo toscano quanto le campagne circostanti e il volto intenso di Marianna Fontana, che interpreta la tormentata Anna con dolorosa intensità. Sono particolarmente interessanti le reazioni degli abitanti del paese ad Anna, che rappresentano le varie sfumature dell'accoglienza (o della sua mancanza) nei confronti di chi ha avuto a che fare con la giustizia. Il film esplora quietamente la possibilità di una riparazione e il coraggio necessario per portare avanti un'esistenza irrimediabilmente segnata senza scappare dalle sue conseguenze, in un mondo in cui nessuno dimentica e tutti si sentono in diritto di giudicare, sopratttto nell'era in cui le notizie viaggiano sui media in modo onnipresente e inevitabile. Recensione ❯
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Storia di Edith Stein, nata ebrea, convertita al cattolicesimo, divenuta suora carmelitana, morta in una camera a gas nazista nel 1942. Santificata ne... Espandi ▽
Edith, brillante assistente di Husserl, si converte al cattolicesimo grazie alle letture di Santa Teresa d'Avila e si fa battezzare con il nome di Teresa, entrando in conflitto aperto con sua madre. Negli anni trenta il nazismo incalza ed Edith/Teresa viene sospesa dall'insegnamento. Mentre i familiari e Franz, innamorato respinto diventato fervente nazista, le consigliano di emigrare, sceglie invece di prendere i voti ed entrare nel convento delle Carmelitane di Colonia, intraprendendo il percorso di ascesa spirituale verso Dio che Santa Teresa aveva denominato nella sua opera Il castello interiore "le sette stanze". A seguito della famigerata "Notte dei cristalli" del 1938, Edith e sua sorella Rosa, anche lei suora, vengono inviate in Olanda per loro protezione. A seguito dell'invasione nazista vengono comunque arrestate. Il treno le porta al tragico destino del campo di concentramento, "la settima stanza" appunto. Recensione ❯
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Adamo, dalle strane attitudini sessuali (è un gay-masturbator-guardone), frequenta la prostituta Angela ma senza concretizzare. Ci sono altre prostitute, una che non ha mai avuto le mestruazioni e una senza mani. Espandi ▽
Adamo, dalle strane attitudini sessuali (è un gay-masturbator-guardone), frequenta la prostituta Angela ma senza concretizzare. Ci sono altre prostitute, una che non ha mai avuto le mestruazioni e una senza mani. Quando Adamo uccide incidentalmente un ragazzo e viene arrestato per Angela sembra tutto finire, invece tutto incomincia, miracolosamente la vita si impenna: alle due poverette arrivano le mestruazioni e crescono le mani. La vita è strana, piena di contrasti. I buchi neri possono essere una cosa bellissima come le macchie della notte in mezzo alle stelle, o volgare come lo scarico di un gabinetto. Recensione ❯
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Un regista torna nella sua città natale per cercare delle pellicole perdute da tempo. Espandi ▽
Un regista greco-americano, noto semplicemente come A., torna nella sua città natale nel nord della Grecia per la proiezione del suo ultimo controverso film. Ma la vera ragione per cui è tornato è quella di rintracciare tre bobine di pellicola, scomparse da tempo, dei fratelli Manakis, mitici pionieri del cinema che viaggiarono attraverso i Balcani, ignorando conflitti nazionali ed etnici, filmando persone comuni, in particolare artigiani. Recensione ❯
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Film-inchiesta che dà ampio risalto alla figura di Giuseppe Pelosi, assassino di Pier Paolo Pasolini. Più che un ricordo del regista e scrittore, un'a... Espandi ▽
Film-inchiesta che dà ampio risalto alla figura di Giuseppe Pelosi, assassino di Pier Paolo Pasolini. Più che un ricordo del regista e scrittore, un'analisi della pista alternativa sul caso Pasolini: non si sarebbe trattato di un delitto passionale tra omosessuali, bensì dell'ultimo atto di un complotto ordito dal potere per eliminare un personaggio scomodo, voce critica nei confronti del governo. Ma anche nel film la questione rimane, ovviamente, irrisolta. Recensione ❯
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La via migliore al delitto perfetto è farlo commettere da un estraneo, la variante di Patricia Highsmith suggerisce lo scambio di favori tra sconosciu... Espandi ▽
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Un uomo torna nei luoghi in cui ha vissuto, un vecchio cura il proprio figlio affetto da disturbi psichici. Il tutto si svolge in Sicilia in un rifugi... Espandi ▽
Lorenzo è un astrofisico che torna nella casa paterna in Sicilia. L'aveva lasciata moltissimi anni prima in seguito alla morte del padre ed ora deve organizzarne la riparazione del tetto parzialmente sfondato da un grande albero. L'anziano Salvatore è disponibile per il lavoro ma porta con sé come aiutanti dei giovani che a Lorenzo sembrano piuttosto strani. Scoprirà che fanno parte di una comunità di disabili psichici con cui l'uomo collabora attivamente per motivi che Lorenzo conoscerà in seguito. Recensione ❯
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Olga torna nella propria città d'origine e viene perseguitata da un maniaco. Ritroverà un vecchio amico, ora ispettore, e la passione tra i due esplod... Espandi ▽
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Jonathan, divenuto orfano, viene adottato prima da un orso e poi da un capo indiano. Da adulto difenderà il territorio indiano e vendicherà i genitori... Espandi ▽
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Il Padrino, riletto e interpretato nella versione dei registi Ciprì e Maresco. Espandi ▽
Due nani mafiosi obbligano un quartetto di fratelli a dare ospitalità a un anziano padrino italoamericano in contrapposizione alla banda di don Masino, capofamiglia della zona. Una vicenda quasi ridotta a zero sostiene una catena di quadri, scenette, siparietti in un universo da incubo, situato in una Palermo periferica e desertificata, dove "sembra sia avvenuta la fine del mondo". Il 1° lungometraggio dei siciliani Ciprì e Maresco, reduci dalla provocatoria esperienza di Cinico TV su RAI3, è un film estremo e radicale, dove l'umanità è colta in condizioni di degrado marginale e regressione animalesca. Un universo di poverismo trasgressivo, impregnato di umori, succhi, secrezioni, escrementi in dialetto palermitano stretto, qua e là con sottotitoli italiani. Monocromo, monocorde, monotono, più estetizzante di quel che i suoi due autori sospettino nella loro volontà di distinguersi dalla carineria politicamente corretta del cinema italiano. Bianconero allucinato di Luca Bigazzi. Recensione ❯
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Ispirato a un fatto accaduto nel 1976 il film, ambientato a Torino, racconta di un poliziotto incaricato di sorvegliare un pericoloso criminale che ri... Espandi ▽
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