eugen
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venerdì 2 giugno 2023
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benissimo, grande film, grandi noiret e troisi
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"IL POstino"(Micahel Radford, con la collaborazione di Massimo Troisi, dal romanzo di ANtonio Ska'rmeta, sbeceggiatura di Furio e Giaocmo Scarpelli, Massiimo Troisi, Anna Favignano, 1994)racconta di un disoccupato in una piccola isala campana, che viene assunto come"postino suppelmenatre"per recpaitare la posta a Pablo Neruda, caciato dal suo paese in quanto comunista(era stato anche senatore come esponente comunista). Con Neruda il "vicepostino"crea un rapporto di amicizia, tanto che il poeta gli spiega che cos'e'una metafora etc. Intanto il ragazzo s'innamora ma e'molto timido nel dimostare il suo amore, e anche in questo Neruda lo aiuta in modo decisivo, il ragazzo finalmente si sposa, avendo Neruda come testimone di nozze(anche il parroco, dapprima fortemnente contrario ad accettare quale testionine un"nemico di Dio", a quanto crede), ma non riusicra'a vedere la nascita del figlio(nel fratempo Neruda e'rinetrato in Cile,)in quant muore durante una manifestazione comunista(era diventato militante comunista nel frattempo), e Neruda tonnato con la moglie cinquea anni dopo la ripartenza, per rivisitare l'osla, vede il bmabino, chiamato"Pablito"ma viene a sapere della morte dell'amico postitno, ascoltando una registrazione di quanto era stato , appunto, realizzato da Mario Ruoppolo, poco prima della sua tragica morte.
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"IL POstino"(Micahel Radford, con la collaborazione di Massimo Troisi, dal romanzo di ANtonio Ska'rmeta, sbeceggiatura di Furio e Giaocmo Scarpelli, Massiimo Troisi, Anna Favignano, 1994)racconta di un disoccupato in una piccola isala campana, che viene assunto come"postino suppelmenatre"per recpaitare la posta a Pablo Neruda, caciato dal suo paese in quanto comunista(era stato anche senatore come esponente comunista). Con Neruda il "vicepostino"crea un rapporto di amicizia, tanto che il poeta gli spiega che cos'e'una metafora etc. Intanto il ragazzo s'innamora ma e'molto timido nel dimostare il suo amore, e anche in questo Neruda lo aiuta in modo decisivo, il ragazzo finalmente si sposa, avendo Neruda come testimone di nozze(anche il parroco, dapprima fortemnente contrario ad accettare quale testionine un"nemico di Dio", a quanto crede), ma non riusicra'a vedere la nascita del figlio(nel fratempo Neruda e'rinetrato in Cile,)in quant muore durante una manifestazione comunista(era diventato militante comunista nel frattempo), e Neruda tonnato con la moglie cinquea anni dopo la ripartenza, per rivisitare l'osla, vede il bmabino, chiamato"Pablito"ma viene a sapere della morte dell'amico postitno, ascoltando una registrazione di quanto era stato , appunto, realizzato da Mario Ruoppolo, poco prima della sua tragica morte. Al netto del dolore per la morte di Troisi(morto poco le riprese del film, perche'non sia era mai risolto il problema cardiaco congento di cui soffriva), questo film e'efficacissimo, perhche'mette in luce il clima di feroce"maccartismo"domiannte anhc ein Italia, in specie dopo la protaganda clericae del 1948 e di pochci anni dopo(Nel segreto dell'unra, Dio ti vede, Stalin no"etc.), la mentalita'sessuofobica del paese meridionale ma in genere di tutta la nazione italiana in quel periodo, perche'focalizza l'"amicixia imprevista"immaginata da Sha'rmeta, perhce' Troisi nella patte del vice.psotino e Noiret in quela di Neruda sono bravisismi(Maria Grazia Cucinotta, esordiente in quel film, non risalta per la sua intepretazione, ma si limita a un esordio decoroso), la regia e'eccelsa, il tutto"funziona molto bene", con tanto di musiche di Gardel e di poesie di Neruda(specie quelle d'amore)lette da noiret. Eugen
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stefano capasso
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sabato 25 luglio 2020
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la poesia che spinge all''azione
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All’arrivo sull’isola dello scrittore cileno Pablo Neruda, Mario trova lavoro come suo postino personale: ogni giorno dovrà portare allo scrittore la grande quantità di lettere che riceve dalle ammiratrici da tutto il mondo. Per Mario, che ancora non ha trovato la sua strada nella vita, l’incontro sarà determinante a cambiare la sua vita. Oltre all’amore infatti Neruda è un simbolo della lotta comunista e Mario si lega allo scrittore eleggendolo modello di vita: da questa ispirazione troverà in Beatrice l’amore della sua vita.
Michael Radford parla di amore, e di come la poesia possa essere un mezzo per veicolarlo. La poesia alimenta la capacità di sognare e soprattutto di agire.
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All’arrivo sull’isola dello scrittore cileno Pablo Neruda, Mario trova lavoro come suo postino personale: ogni giorno dovrà portare allo scrittore la grande quantità di lettere che riceve dalle ammiratrici da tutto il mondo. Per Mario, che ancora non ha trovato la sua strada nella vita, l’incontro sarà determinante a cambiare la sua vita. Oltre all’amore infatti Neruda è un simbolo della lotta comunista e Mario si lega allo scrittore eleggendolo modello di vita: da questa ispirazione troverà in Beatrice l’amore della sua vita.
Michael Radford parla di amore, e di come la poesia possa essere un mezzo per veicolarlo. La poesia alimenta la capacità di sognare e soprattutto di agire. Il protagonista da questo stimolo trova la forza per percorrere le strade dell’amore, della lotta di classe e in sostanza della sua realizzazione. Gli affetti sono il tema portante della storia, affetti che rimangono nel tempo, a dispetto di apparenti allontanamenti e che costituiscono quella base di crescita dell’essere umano
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fabio57
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mercoledì 30 dicembre 2015
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ultima poetica prova di massimo
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Ci sono film bellissimi che però eviti di rivedere per varie ragioni.Il motivo nella fattispecie è legato a una struggente malinconia, che suscita la visione di quest'ultimo lavoro di Troisi, suo testamento spirituale.Di una delicatezza estrema,è veramente poetico e dimostra come la grandezza del regista, non fosse solo legata alla sua vis comica.quanto invece alla sua straordinaria capacità di trasmettere una forte umanità.La storia è bellissima ,gli attori bravi, ma la maschera tragica di Troisi è la cifra iperbolica che contraddistingue quest'opera indimenticabile.
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aristoteles
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sabato 25 luglio 2015
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grazie massimo
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Commovente e straziante il volto di Troisi stremato da una malattia che gli regalerà la morte il giorno dopo l'ultimo ciak.
Il film racconta l'amicizia tra un postino di umili origini e il poeta Pablo Neruda.
Mario Ruoppolo beneficerà della presenza del poeta cileno per sognare ,amare e diventare più uomo , ed alla fine resituirà al suo benefattore più di quanto ricevuto .
Stavolta Troisi non ci regala le solite sferzanti battute,anche se nella scena in cui rifiuta la mancia , si rivede il Massimo di Ricomincio da tre, ma ci offre commozione ed autenticità ad ogni singola ripresa.
Il tutto condito dalla gentilezza ,l'eleganza e la delicatezza che lo hanno sempre accompagnato.
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Commovente e straziante il volto di Troisi stremato da una malattia che gli regalerà la morte il giorno dopo l'ultimo ciak.
Il film racconta l'amicizia tra un postino di umili origini e il poeta Pablo Neruda.
Mario Ruoppolo beneficerà della presenza del poeta cileno per sognare ,amare e diventare più uomo , ed alla fine resituirà al suo benefattore più di quanto ricevuto .
Stavolta Troisi non ci regala le solite sferzanti battute,anche se nella scena in cui rifiuta la mancia , si rivede il Massimo di Ricomincio da tre, ma ci offre commozione ed autenticità ad ogni singola ripresa.
Il tutto condito dalla gentilezza ,l'eleganza e la delicatezza che lo hanno sempre accompagnato.
L'ambientazione della piccola isola è meravigliosa come tutta la colonna sonora.
Brava e bella la Cucinotta,convicente Noiret.
GRAZIE MASSIMO
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jacopo b98
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mercoledì 9 aprile 2014
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grande interpretazione di massimo troisi!
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Nel 1952 a Salina arriva, esiliato dal suo paese, il poeta cileno Pablo Neruda (Noiret), assieme alla moglie (Bonaiuto). Lì il poeta del popolo o dell’amore, a seconda dei punti di vista, si ritira a vivere in una grande villa. Mario (Troisi), un postino, viene incaricato di portargli la posta tutti i giorni. Tra i due nasce un bel rapporto. Ma, dopo aver aiutato Mario a sposarsi con la donna dei suoi sogni, Neruda ripartirà per il Cile, dove le accuse contro di lui sono state ritirate. Quando tornerà a Salina per vedere Mario scoprirà che è morto. Più che un film dello scozzese Radford, è un film di Massimo Troisi, che, innamoratosi del romanzo del cileno Antonio Skàrmeta, ne acquistò i diritti per interpretare il ruolo del protagonista.
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Nel 1952 a Salina arriva, esiliato dal suo paese, il poeta cileno Pablo Neruda (Noiret), assieme alla moglie (Bonaiuto). Lì il poeta del popolo o dell’amore, a seconda dei punti di vista, si ritira a vivere in una grande villa. Mario (Troisi), un postino, viene incaricato di portargli la posta tutti i giorni. Tra i due nasce un bel rapporto. Ma, dopo aver aiutato Mario a sposarsi con la donna dei suoi sogni, Neruda ripartirà per il Cile, dove le accuse contro di lui sono state ritirate. Quando tornerà a Salina per vedere Mario scoprirà che è morto. Più che un film dello scozzese Radford, è un film di Massimo Troisi, che, innamoratosi del romanzo del cileno Antonio Skàrmeta, ne acquistò i diritti per interpretare il ruolo del protagonista. Ed è proprio Troisi la vera forza del film, che con la sua interpretazione magistrale consegna alla storia un personaggio indimenticabile. Peccato che non poté godere della fama che il ruolo di Mario gli diede: Troisi morì infatti 12 ore dopo la fine delle riprese. Proprio come Mario. E così la sua interpretazione è entrata nella leggenda. Per il resto il film fa affidamento in particolare sul rapporto tra Mario e Neruda, interpretato da un ottimo Noiret. Ma non sempre si rivela convincente e, a tratti, i sentimentalismi non mancano. Ma senz’ombra di dubbio Il postino è e resta un film affascinante, coinvolgente e, nei suoi scopi, riuscito. Contribuiscono molto al tutto la fotografia di Franco Di Giacomo, le musiche di Luis Bacalov (premiate con l’Oscar) e l’ambientazione eoliana. Grande successo.
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g_andrini
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lunedì 27 gennaio 2014
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poetico
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E' un film dolce, che traspare soprattutto dalle musiche. La fotografia è splendida, sobria, ma piena dei colori tipici della regione. Buona la interpretazione degli attori.
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stefano bruzzone
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giovedì 18 luglio 2013
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grande massimo...ma....
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l'ultimo film del grande troisi è difficile da commentare e, nel mio piccolo, da giudicare; per questi motivi devo necessariamente esprimere due pensieri e 2 votazioni distinte. partiamo dal film...diciamolo è di una noia mortale. lento con una storiella di amicizia tra un improbabile postino e pablo neruda. in mezzo spunta una giovane e bella cucinotta che a colpi di decoltè fa perdere la testa al povero postino. bon, questo è quanto. ora è doverosa una standing ovation per un troisi clamorosamente vero che strappa lacrime sincere in questo suo testamento di celluloide.
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l'ultimo film del grande troisi è difficile da commentare e, nel mio piccolo, da giudicare; per questi motivi devo necessariamente esprimere due pensieri e 2 votazioni distinte. partiamo dal film...diciamolo è di una noia mortale. lento con una storiella di amicizia tra un improbabile postino e pablo neruda. in mezzo spunta una giovane e bella cucinotta che a colpi di decoltè fa perdere la testa al povero postino. bon, questo è quanto. ora è doverosa una standing ovation per un troisi clamorosamente vero che strappa lacrime sincere in questo suo testamento di celluloide. ha voluto, come disse lui, rimandare il trapianto per girare questo film "con il mio cuore.." e si vede. ne guadagna, aimè, il personaggio..triste...magro, stremato, ma avremmo preferito che non girasse il postino e ci regalasse decenni di grande cinema. un mostro del nostro patrimonio cinematografico che ha chiuso da eroe la sua breve ma straripante carriera. signori...giù il cappello!
Massimo Troisi è morto a soli 41 anni, nel sonno , 12 ore dopo l'ultimo ciak.
Voto al film: 6,5
Voto a Massimo: 10 e lode.
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tulliomaddaloni
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sabato 23 febbraio 2013
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senso della vita
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hathi
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domenica 14 ottobre 2012
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cosa nostra
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E' cosa interna alla casta intelligente di sinistra. Chi non v'appartiene è destinato ad annoiarsi a morte ed a provare il consueto senso di fastidio per il solito eterno conformismo. Datato. Troisi bravino.
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petralavica
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sabato 7 luglio 2012
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la poesia non è di chi la scrive...
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Il film tratta di questa "relazione" tra il grande poeta Neruda e il "suo postino personale" ed è un susseguirsi di emozioni che girano intorno alla storia dell'impacciato Mario Ruoppolo che diventa "poeta" e scrive metafore (parola di cui all'inizio non conosceva neppure il significato). Semplice ma intenso, il film ti prende ed è magnifica l'interpretazione di Troisi che ci lascia questo bellissimo ricordo.
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