Il colore della notte

Che non si tratti di un grande film, di un grande thriller-segnatamente-appare chiaro a chi abbia visto o veda il film. Situazioni già note, già"collaudate", in un contesto abbastanza scontato, diremmo; inoltre sequenze"a effetto", sequenze-tranello(cioè volte a dirottare lo spettatore verso un probabile colpevole, che poi non è il vero assassino.

Se si cerca una trama del tutto credibile bisogna eliminare il 90% dei film thriller Usa, Basic Instinct (con cui non vedo alcun legame) in testa. Il film non è malaccio, godibile.  Jane March da sola vale il cosiddetto "prezzo del biglietto", carina e molto sensuale. Ho visto ieri il film in tv e diverse scene "erotiche" erano presenti.

Certamente, gli errori ci sono ma il film è accettabile e si guarda volentieri. E in fondo gli errori si riassumono in uno soltanto: le riprese. Certo, mi rendo conto che non è la parte secondaria di un film ma la storia è carina, coerente e lineare, non annoia e forse stimola anche quel tanto di curiosità per seguirne volentieri due ore di sviluppo.

Il colore della notte è un thriller dalle reminiscenze hitchcockiane (povero Alfred!) che accumula stereotipi senza alcun pudore, non evitando di tralasciare momenti spesso truci e morbosi. Spropositata la durata. Tuttavia salvo a stento il film per il cast, tanto eterogeneo di risultare comunque convincente. Bruce Willis all'epoca era al top della forma, che gli permise di fare una bella figura nelle [...] Vai alla recensione »