Quel che resta del giorno

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Un film di James Ivory. Con James Fox, Emma Thompson, Anthony Hopkins, Christopher Reeve, Peter Vaughan.
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Titolo originale The Remains of the Day. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 134 min. - USA 1993. MYMONETRO Quel che resta del giorno * * * * - valutazione media: 4,34 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
riccardo-87 giovedì 7 gennaio 2010
i sentimenti più potenti talvolta tacciono Valutazione 5 stelle su cinque
78%
No
22%

La finezza artistica che si percepisce nel vedere “Quel che resta del giorno” è infinita; Ivory, tramite gli sguardi che si scambiano i protagonisti, le riservatezze di Anthony Hopkins (Mr. Stevens) e il suo rapporto con il padre (Peter Vaughan) e con “sua signoria” (James Fox) e la vitalità dirompente di Emma Thompson (Miss Kenton), mette sullo schermo un mondo di passioni non esplicitate e di parole mancate, una profondità di sentimento sotto una sorta di Schopenhaueriano “velo di maja”, nel senso di parvenza, di un qualcosa che nasconde il subjectum, ciò che v’è al di sotto di tale velo. Stupende sono le scene tra il maggiordomo, Hopkins, e il padre (Mr. Stevens sr.), come la scena della morte di Mr. [+]

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serenella lunedì 21 febbraio 2005
l'impossibilità di amare Valutazione 5 stelle su cinque
79%
No
21%

James Ivory, regista di tipica impronta inglese, riesce a mettere in scena la storia di una vita vissuta nell'ombra, troppo getita dagli obblighi, dai doveri e dal senso di responsabilità.E' questo il mondo del maggiordomo Stevens, magnificamente interpretato da Hopkins, dove tutto è già stato stabilito e dal quale non riesce a risollevarsi. Neanche se in ballo c'è l'amore. Amore per una donna posata ed estremamente dolce (Thompson), a cui egli non riesce a confidare il suo sentimento, scatenando all'interno della propria persona una battaglia che lo accompagnerà per tutta la vita.E' proprio questa la sua eterna indecisione: abbandonarsi al mondo ignoto dell'imprevedibilità delle passioni, o restare nel suo, così poco complicato ma altrettanto povero di vere emozioni.

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domenico rizzi mercoledì 15 luglio 2015
un addio struggente sotto la pioggia Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
13%

Da un grande romanzo dell’anglo-nipponico Kazuo Ishiguro, il regista riesce a trarre un film romantico strepitoso ed avvincente, narrando la grigia esistenza del maggiordomo Stevens interamente dedicata al servizio dei suoi padroni di Darlington Abbey, dapprima l’idealista e filantropo inglese Lord Darlington (James Fox) e poi il pragmatico americano Jack Lewis (Cristopher Reeve) che gli succede dopo il conflitto mondiale. Ci vuole poco a definire quella di Anthony Hopkins – Mr. James Stevens - come la migliore interpretazione in assoluto di tutta la sua carriera: un uomo solo, tormentato, vanamente innamorato della governante Miss Sarah Kenton (Emma Thompson) alla quale non ha il coraggio di dichiararsi nonostante i continui approcci e l’evidente passione della donna verso di lui. [+]

[+] ottimo (di tonisartini)
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rocky sabato 3 dicembre 2005
tutto hopkins Valutazione 0 stelle su cinque
76%
No
24%

Tutto deve cedere al servizio di casa, perfino l'amore non può essere rivelato, ricambiato alla donna che lo offra. Il dovere uccide la passione ma non spegne la vita del maggiordomo mai in difetto. Straordinario Hopkins: le sue espressioni "ghiacciate", l'incomunicabilità del volto di uno straordinario attore che domina la scena, valgono tutti i premi che ha preso il film. Solo lui poteva tratteggiare un personaggio che nasconde una passione, solo Hopkins può permettersi di essere credibile nel ruolo dell'uomo di ghiaccio. Questo film, più del "Silenzio degli Innocenti" è la sua apoteosi.

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luigi chierico giovedì 18 febbraio 2016
un vero gioiello Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Lo scrittore giapponese Kazuo Ishiguro ha concepito una storia bellissima in un lontanissimo paese apparentemente tanto diverso dal suo.Non è proprio così se si pensa al rispetto che inglesi e nipponici hanno per la natura,per la ritualità del the a Londra e per quello servito in tazze di finissima porcellana a Tokio,ma soprattutto il senso altissimo del dovere e del rispetto verso l’autorità.Vale la pena ricordare quello dell’obbedienza nei confronti del proprio imperatore Hiroito che condusse alla morte milioni di giapponesi.La vicenda si svolge in Gran Bretagna proprio agli albori della seconda uerra mondiale,quando ancora c’era qualcuno,come lord Darlington,che credeva nelle buone intenzioni di Hitler. [+]

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hurricane2 martedì 26 settembre 2017
un film come non ne vedremo più Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Che dire di questo film?
Prova attoriale immensa, sia al maschile che al femminile?
Troppo poco!
Dialoghi eccellenti? Troppo poco
Personaggi rappresentati con dovizia di particolari e con una sensibilità immensa?
Troppo poco!
Locations bellissime?
Troppo poco!
Insomma non proseguo solo per non annoiare, ma ci sarebbero da sottolineare molti aspetti di questo film degni di nota.
La professionalità e l'attaccamento al dovere di Mr. Stevens sono per lui essenziali, motivo di soddisfazione, di orgoglio, se non anche di vanto, ma allo stesso tempo inconsapevolmente castranti per il protagonista, che addirittura riesce in nome del dovere a mettere da parte i sentimentalismi e la naturale e comprensibile apprensione  verso il padre, che con una caduta comincia a mostrare i segni di problemi di salute seri, che poi peggiorano ulteriormente e puntualmente, proprio durante un occasione importante in cui il personaggio interpretato da Hopkins non può permettersi disattenzioni, quando invece porterebbe chiunque a perdere colpi nello svolgimento delle infinite mansioni di un maggiordomo di quei tempi. [+]

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alexander 1986 martedì 21 ottobre 2014
quel che resta del vecchio cinema Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Inghilterra, anni '50. Mr Stevens (Anthony Hopkins) è da più di trent'anni maggiordomo presso una ricca tenuta passata di recente all'altrettanto ricco americano Farraday (il compianto Christopher Reeve). Il precedente padrone era un gentleman filogermanico in tempi hitleriani. Fedele a una mistica del servizio, Stevens ha sacrificato affetti, desideri e opportunità all'altare di quello che riteneva un ideale di vita. Gli anni passano e cominciano a emergere i segni del pentimento.
James Ivory impreziosisce il romanzo di Kazuo Ishiguro (1989) col suo consueto stile fatto di eleganza e di sottintesa malinconia per un mondo fatto di parole e uomini che non ci sono più. [+]

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luca scialo domenica 21 febbraio 2021
assistere alle sorti del mondo restando dietro le quinte Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Stevens è un maggiordomo che ha dedicato tutta la sua vita al lavoro, presso la tenuta di un gentiluomo britannico: Lord Darlington. Neppure distratto dalla morte del padre nel portare a termine i suoi doveri e prendendone il posto.
In quella fastosa casa si decideranno le sorti del conflitto, dato che vi si incontreranno i delegati delle potenze europee e degli Usa. Questi ultimi metteranno in guardia gli altri dai reali scopi tedeschi, siamo negli anni '30, ma tutti si lasciano abbindolare dalle nuove idee di Hitler. Perfino Lord Darlington, che caccia due serve tedesche solo perché ebree. E pacherà anche questa sua posizione, tanto che paradossalmente l'abitazione sarà poi acquistata proprio da quell'americano che aveva messo tutti in guardia da Fuhrer. [+]

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dqitos domenica 30 dicembre 2018
sembra nonostante l'argomento un film comico. Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
100%

questo sembra essere un film di divertimento surreale e astratto
con qualche spaccato di verità, soprattuto se pensiamo al ruolo del
maggiordomo... e all'argomento pilota che comprende molte narrative,
quei camerieri che portano le loro porzioni di
incompetenti... diretti da un irreprensibile style director però
triste, e il volere essere di humor, pur con la testa
sotto la sabbia come gli struzzi, guardandosi ora, nel mondo attuale,
cosa si vede, gente che non ha mai lavorato essere ministro del
lavoro, gente che ieri cantava alle feste dell'unità chissàcosa essere ministro
degli interni, e un sacco di signorone e signoroni, mondiali, premi
nobel per questo e quello, fare
accuse surreali di hacker e balle viarie, da "non
pregiudicati, ma soltanto perchè lo sono", un domani,
un sacco di chiacchieranti, che non vogliono
rendersi conto della realtà, portare il
loro vassoio con la candelina a reggergli il lume, a
quelli, gente che contaminati da non si sa cosa,
delegano al loro posto gente del genere a
chiedere e fare quel che dovremmo fare noi, allora?
un sacco di chiacchieranti, che non vogliono
rendersi conto della realtà, incredibile quando la signora
dopo anni si ritrova col capocamerieri, pensando gli dica chissàcosa,
ma quegli tira fuori il solito listino, e dedito a tutte le sue cose, gli
dice per l'ennesima, servirebbe anche lei potrebbe fare
questa cosa o quell'altra, come prima donna, anche se non può
e non sa fare quel che faccio io, sembra essere la minaccia velata,
poi rintontito saluta, l'unica cosa bella forse che poteva essergli
capitata per tenersi e rimanere a fare l'unica cosa che sa fare e può fare,
ciao ciao, chiedendosi quale l'obbiettivo avesse, strappare al suo dovere
il maggiordomo per poi scaricarlo tipo peso inutile, come tante
persone si sono ritrovate con storie del genere, oppure
se avesse colto la sua genialità, essere
capo camerieri. [+]

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filippo catani domenica 29 maggio 2011
paura d'amare Valutazione 4 stelle su cinque
37%
No
63%

La storia parte nel 1958 quando un maggiordomo che ha consacrato tutta la sua esistenza al servizio del suo padrone inglese, al momento del passaggio di consegne con il nuovo proprietario decide di intraprendere un viaggio. Questo viaggio lo porterà ad incontrare l'unica donna che è riuscita a toccargli il cuore con un solo problema; l'incapacità di ricambiare l'amore di lei. Da questo punto parte un flashback volto anche a decostruire l'immagine idealizzata del suo ex padrone.
Trasposizione del romanzo omonimo di Ishiguro, il film diretto dall'ottimo Ivory riesce a non perdere nulla della carica emotiva del libro. Un film denso e forte che scuotendo con forza il protagonista scuote anche noi; a cosa serve una vita spesa per il proprio lavoro e le proprie passioni senza il tocco dell'amore? Certo il film (forse più anche del libro) è anche un forte atto d'accusa contro un certo ceto nobile britannico che, dietro ai maggiordomi e alle buone maniere di facciata, nascondeva pressapochismo e ancor peggio opportunismo. [+]

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Stefano Lo Verme
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