Lezioni di piano |
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Un film di Jane Campion.
Con Holly Hunter, Harvey Keitel, Sam Neill, Anna Paquin, Kerry Walker.
continua»
Titolo originale The Piano.
Drammatico,
durata 121 min.
- Australia, Francia, Nuova Zelanda 1993.
MYMONETRO
Lezioni di piano
valutazione media:
4,04
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un capolavoro assoluto che rdi jacopo b98Feedback: 37256 | altri commenti e recensioni di jacopo b98 |
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sabato 11 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nel 1825 Ada (Hunter), figlia di un ricco scozzese, viene data in moglie a un proprietario terriero neozelandese (Neill). Parte perciò per raggiungere il marito con la figlia Flora (Paquin) e il suo pianoforte. La donna non parla dall’età di sei anni, non perché non ne sia capace, ma perché non vuole: il suo mutismo è figlio di segreti inconfessabili del suo animo. Lei si esprime solo suonando divinamente il piano. Arrivata sull’isola il marito la obbliga a dare lezioni di pianoforte a un maori del posto (Keitel). Il loro rapporto presto si trasforma da musicale in erotico e i due instaurano una relazione figlia della passione di lui e del bisogno sfrenato di suonare di lei. Ma presto l’erotismo si trasforma in amore e, tra lo scandalo della comunità locale, scoppia la tragedia. Ma la donna troverà la forza di rinascere a nuova vita. Scritto e diretto dalla neozelandese Campion, alla sua terza regia dopo Sweetie e Un angelo alla mia tavola; è uno dei più grandi esempi di cinema classico, forse il più grande melodramma della Storia del Cinema. Ispirato alle vicende di un’amica di Charlotte Bronte, ricorda proprio le atmosfere dei grandi romanzi di quest’ultima. Film di indelebile impronta femminile, a partire dalla regista e dalla protagonista, una Hunter in stato di grazia, che oltre a Oscar, Golden Globe, BAFTA e premio per l’interpretazione femminile a Cannes ha vinto altri numerosissimi premi. È un’acuta indagine del rapporto che c’è tra l’erotismo e l’estasi musicale, figlia probabilmente di quest’ultimo. La musica è vista come il maggiore tra gli sfoghi erotici, la passione con cui Ada suona è pari a quella che gli uomini mettono nel fare l’amore. La regia della Campion è ispirata e le immagini che ricordano i quadri del passato non sono poche. Il film deve molto senza dubbio anche alla fotografia di Stuart Dryburgh, all’ambientazione neozelandese, fatta di grandi paesaggi incontaminati perseguitati dalla pioggia battente, e soprattutto alle indimenticabili musiche di Michael Nyman, vergognosamente neanche nominate all’Oscar. Oltre a quello per la Hunter altri due premi Oscar su otto nomination: attrice non protagonista (la piccola, ma straordinaria, Anna Paquin, appena undicenne) e sceneggiatura originale. Palma d’Oro a Cannes e oltre trenta riconoscimenti internazionali. È uno di quei rari film che rimangono impressi per sempre nella mente di una persona. Indimenticabile!
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