Cocktail

Tra commedia e momenti drammatici, questo"Cocktail"(Roger Donaldson, 1988); con un finale che in parte ricorda "The Graduate", film quasi d'esordio di Dustin Huffman, che certo è un'altra stoffa d'attore, rivela comunque un giovane Cruise di notevole bravura: alternando il giovanotto brillante, quasi un giocoliere dei cocktails, che è anche un playboy impenitente, alla persona seria, che non rinuncia all'amore serio e vero, sposandosi quando la sua"girlfriend", poi lasciata per una stupida scommessa, gli rivela che aspetta un bambino da lui, ma anche il socio di un barista già quarantenne con cui ha diviso gioie, dolori, litigi, scommesse, che più che un socio, in realtà è un vero amico e fedele "maestro": quando l'amico muore suicida lasciandogli una lettera a lui intermaente dedicata, che nasconde il pianto, anzi la disperazione, con i consueti toni faceti, lui piange e dimostra di saper piange(prova del fuoco per ogni vero attore, il saper piangere e il saper ridere. [+]

Tra commedia e momenti drammatici, questo"Cocktail"(Roger Donaldson, 1988); con un finale che in parte ricorda "The Graduate", film quasi d'esordio di Dustin Huffman, che certo è un'altra stoffa d'attore, rivela comunque un giovane Cruise di notevole bravura: alternando il giovanotto brillante, quasi un giocoliere dei cocktails, che è anche un playboy impenitente, alla persona seria, che non rinuncia all'amore serio e vero, sposandosi quando la sua"girlfriend", poi lasciata per una stupida scommessa, gli rivela che aspetta un bambino da lui, ma anche il socio di un barista già quarantenne con cui ha diviso gioie, dolori, litigi, scommesse, che più che un socio, in realtà è un vero amico e fedele "maestro": quando l'amico muore suicida lasciandogli una lettera a lui intermaente dedicata, che nasconde il pianto, anzi la disperazione, con i consueti toni faceti, lui piange e dimostra di saper piange(prova del fuoco per ogni vero attore, il saper piangere e il saper ridere.vale come un teorema matematico, diremmo, tale rpova). Certo, l'interprete era stato già attore in film di Zeffirelli, Coppola, dei fratelli Scot(Tony e Ridley), con Scorse etc, ma qui, von venendo da una formazione attoale particolare(nè l'"Actor'S studio" né altra)dimostra di "saperci fare", non solo come il belloccio di"Top Gun"... Lui non ricco, anche nel film o meglio nella parte qui interpretata, dimostra, con una sceneggaitura brillante ma non eccelsa, di essere interprete senz'altro adeguato. Suoi colleghi Bryan Brown(l'amico fedele dalla morte tragica)e Elisabeth Shue, la ragazza che sarà sua moglie. Decisamente, con questo"Cocktail", film decenete senza essere trascendente, si sa ridere, commuoversi e riflettere anche sulle"magniche sorti e progressive"(detto criticamente, ovvio)della societàUSa dell'arrichisrsi e del dominio economico-finanziario(eccelso il capitolo iniziale con i prof, di econonomia della New Yok Universirty...). e si sanno vedere valori veri che si affermano nel tempo, come quello degli interpreti citati. El Gato [-]