Il pranzo di Babette

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Un film di Gabriel Axel. Con Bibi Andersson, Stéphane Audran, Jarl Kulle, Lisbeth Movin, Bendt Rothe.
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Titolo originale Babettes gaestebud. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 103 min. - Danimarca 1987. MYMONETRO Il pranzo di Babette * * * * - valutazione media: 4,09 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
francesco zennaro martedì 16 ottobre 2007
il cosmo in un film Valutazione 5 stelle su cinque
96%
No
4%

La grandezza del film sta nel "Far pensare" lo spettatore. Pensare alla ricchezza del genere umano, che non è data dal denaro o dai possedimenti materiali, bensì da ciò che l'Uomo coltiva dentro di sè. Al termine del film, felice di aver speso tutto ciò che di materiale possedeva pur di liberare la propria passione creativa almeno un'ultima volta, la Chef Babette pronuncia la celebre frase "Un artista non è mai povero". Pensare alla grandezza dell'umiltà, intimamente legata a Babette. Dote rara e preziosa. Babette apprende da chi ne sa molto meno di lei, senza ostentare la propria grandezza ma, al contrario, tacendola. Pensare al piacere che, nella sua forma migliore, va accolto come un dono divino. [+]

[+] è una recensione magnifica (di susannalbano)
[+] commento azzeccato (di iuravit)
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nicolas bilchi domenica 25 settembre 2011
il pranzo di babette. Valutazione 4 stelle su cinque
89%
No
11%

Il pranzo di Babette è un film importante a livello storico perchè, vincendo l'Oscar al miglior film straniero nel 1988, servì ad imporre sulla scena internazionale il regista danese Gabriel Axel, rimasto per anni confinato entro i limiti della sua nazione. L'opera racconta in generale la vita di due sorelle di famiglia puritana, Martina e Philippa (nomi non casuali), di un cantante d'opera e di un gendarme innamorato di loro, e di una cuoca francese, Babette appunto, costretta ad emigrare dopo la caduta della Comune parigina; la prima parte del film funge da antefatto e ci dà una serie di informazioni significative sui personaggi che verranno riprese in seguito ed utilizzate per sviluppare un'ampia e sfaccettata riflessione di fondo, la seconda invece si sofferma appunto sul pranzo da cui deriva il titolo e che Babette, avendo vinto 10000 franchi alla lotteria francese, decide di indire in onore del centenario della nascita del padre di Martina e Philippa (ormai anziane) per ringraziarle dell'ospitalità e dell'aiuto offertele per tanti anni. [+]

[+] lui c''era (di ambrogio)
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leandro gualtieri sabato 15 dicembre 2012
l'esperienza culinaria di un artista Valutazione 5 stelle su cinque
89%
No
11%

Deliziosa esperienza culinaria creata dalle eccezionali mani dell'artista Babette Hersant, che nello svolgimento della pellicola regala ai personaggi e agli spettatori del film, un'indimenticabile lezione di Grazia e di Umanità, esempio di azione (o meglio Regalo!) alquanto raro nei nostri giorni odierni dove avidità ed egoismo ne sono vincitori ahimè. Lo spirito viene saziato da tutti i particolari, i finissimi dettagli e dai saporitissimi colori utilizzati della tavolozza creativa della chef Babette: Animo introverso e solitario pieno di gentilezza e bontà per l'amor altrui; nobili sentimenti celati da un'apparente freddezza e distacco verso gli altri. Nessuno dei 12 commensali dimenticherà mai questo viaggio/opera d'arte nel profondo dell'animo dove "rettitudine e felicità" regneranno, regalando le emozioni che l'Arte ha il potere di donare. [+]

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luigi chierico martedì 8 luglio 2014
sublime Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

SECONDA PARTE Dopo cena ci si vuole bene senza rancori e si danza sotto un cielo notturno tenendosi tutti per mano in un circolo, figura geometrica per eccellenza, una mano tiene l’altra, come dire “amiamoci l’un l’altro”. Babette ha sacrificato al pranzo l’intera sua vincita a ringraziamento delle due sorelle che l’hanno ospitata ed ai dettami del loro padre, non è rimasta povera, sebbene senza soldi, perché, come lei dice:”Un artista non è mai povero”. Questo l’augurio rivoltole da una delle sorelle, da Philippa, ma per entrambe:“Babette questa non è la fine. In Paradiso voi sarete la grande artista che Dio attendeva che foste e dove incontrerete gli angeli”. La tavola riccamente imbandita con 12 candele, tante quante sono le persone attorno al tavolo, rimangono accese sinché, andati via tutti, nella stanza buia, mentre fuori nevica, la fiamma dell’ultima candela si spegne. [+]

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luigi chierico lunedì 14 luglio 2014
vedi sublime Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

prima parte.Mi appresto ad esprimere, con doveroso rispetto, il mio pensiero e le mie sensazioni su questo film assolutamente sublime. Lo spazio è troppo modesto per riempire quanto vorrei scrivere. La trama nella sua semplicità si presta ad una ricca e complessa analisi. Il luogo in cui si svolge la modesta vicenda, ma anche il sontuoso pranzo, è un piccolo centro urbano in Danimarca, verso la fine del 1800. Tre donne costituiscono il fulcro attorno a cui l’intera comunità vive e si affida anche per tenere vivi i ricordi e le consuetudini, ma soprattutto la Fede. Martina e Philippa, due nubili figlie di un defunto Pastore luterano, di cui tramandano principi morali e carità verso il prossimo, magnificamente interpretate rispettivamente da Brigitte Federspiel e da Bodil Kjer. [+]

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howlingfantod giovedì 18 settembre 2014
raffinata favola nordica Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Atmosfere Bergmaniane per una “Grande abbuffata nordica”, quindi grande abbuffata trattenuta, repressa grigio-scura e spirituale. In un lontano villaggio chiuso al mondo e al colore come una comunità monastica psicopatologica, irrompe Babette, una sorta di perturbante, il perturbante della luce,  la cuoca in esilio, che porta la sua grazia e la gioia terrena, nella fattispecie del cibo, ma potrebbe essere il sesso, l’arte come Babette stessa suggerisce a far da tramite fra il mondo terreno e il mondo celeste che lì celeste non è. La cappa pesante e grigia del pietismo in un villaggio della Danimarca, la negazione del corpo e dell’amore terreno,(la mancata storia di amore di una vita fra Filippa e il generale). [+]

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mondolariano venerdì 8 aprile 2011
ritmi lenti per gusti raffinati Valutazione 4 stelle su cinque
47%
No
53%

E’ sempre difficile dare corpo alle idee. Un film costruito sulle sensazioni e sulla muta recitazione può essere un abisso di noia. Ma non nel caso di questo ricco pranzo in salsa olandese, meglio definibile come “cena”. Il rumore degli oggetti che scandiscono i ritmi lenti di un passato ormai remoto; le nordiche terre imbevute di misticismo luterano; la severa sobrietà che fa tutt’uno con la natura circostante; l’opulenza del pranzo che stride in seno a tanta povertà ma che viene considerato come un dono della gratitudine e delle capacità creative della protagonista; il senso del nuovo che alla fine vincerà la rigida legge dei vecchi decani. Tutto questo effonde nell’aria un profumo di capolavoro non meno delle spezie che condiscono il banchetto. [+]

[+] ...qualcosina di più..... (di lapele33)
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ricknopelisullalingua mercoledì 17 gennaio 2018
storia di una corazzata potiomkin in danimarca Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

Questo film ha qualcosa di buono, oltre ai cari momenti in cui non è una sorta di musical. Per il resto il film porta a tanti spunti e riflessioni riguardo al rapporto tra religione e cibo. In particolare come la vita, con anche il fatidico atto di mangiare è un altro spezzone di vita quotidiana che la religione ha saputo e sa controllare come un despota, manipolando le menti delle genti. Per il resto il continuo cantare e cantare, preghiere e preghiere, per poi finire con il mastodontico cenacolo che anch'esso non finisce mai. Un'altra problematica è legata al messaggio continuo del film che lega a filo stretto con la visione stretta della comunità, in particolare del rapporto padre figli uomini, con un padre che indottrina le figlie tanto bene, però, per tutto il film sembra che questa cosa sia invalicabile, che le azioni dele pastorelle e i loro amici siano giuste e quanto il resto sia sbagliato, come viene fatto intravedere dalle manine della 2a rottura di scatole dell'intero film, il cantante francese. [+]

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