diego campari
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domenica 7 agosto 2011
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un film diviso in 2
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La gente pensa che Full metal jacket sia un capolavoro e, nel suo modo di intendere questo pensiero, si sbaglia. Certo che è un capolavoro, beh, in realtà uno e mezzo, visto che Full metal jacket è composto da due parti molto diverse tra loro.
La prima è indisponente, ti lancia con furia in un campo di addestramento per il Vietnam, agli ordini del sergente Hartman, a farsi sputare in faccia insulti e a vedere la sofferenza psico-fisica negli occhi dei commilitoni. E tu sei lì, impotente come materia anfibia comunemente nota come merda. Ed è così che la gente dovrebbe sentirsi. Eppure qualcosa va storto, la sovraeccitazione della prima ora porta lo spettatore medio a fraintendere, a venire annichilito dal sistema, a ridere per ogni battuta di Hartman, a mitizzarlo.
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La gente pensa che Full metal jacket sia un capolavoro e, nel suo modo di intendere questo pensiero, si sbaglia. Certo che è un capolavoro, beh, in realtà uno e mezzo, visto che Full metal jacket è composto da due parti molto diverse tra loro.
La prima è indisponente, ti lancia con furia in un campo di addestramento per il Vietnam, agli ordini del sergente Hartman, a farsi sputare in faccia insulti e a vedere la sofferenza psico-fisica negli occhi dei commilitoni. E tu sei lì, impotente come materia anfibia comunemente nota come merda. Ed è così che la gente dovrebbe sentirsi. Eppure qualcosa va storto, la sovraeccitazione della prima ora porta lo spettatore medio a fraintendere, a venire annichilito dal sistema, a ridere per ogni battuta di Hartman, a mitizzarlo. Questa sovraeccitazione, a mio avviso, ha intaccato giorno dopo giorno l'enensimo capolavoro di Kubrick, lasciando ai posteri solo gli insulti e le urla, vuote e senza più l'orrore teorizzato una decina di anni prima(almeno in ambito simile) da Coppola.
Il suicidio del cadetto Palla di lardo taglia la testa al fraintendimento quasi in punta di piedi, ci porta nel Vietnam, dove viviamo il vero calvario, dove siamo soffocati da dubbi e domande, dove possiamo goderci il capolavoro. Qui le prostitute fanno "amore lungo lungo", i commilitoni vedono la morte e l'insensatezza e vi si confrontano ognuno a loro modo.
Le trovate magistrali si sprecano, dal fatto di spostare la guerra della jungla in una città fino ad un cecchino vietcong donna.
Il tutto si chiude con la marcia dei soldati USA con sottofondo la marcia di topolino, uno sprazzo di luce naif che squarcia l'inferno e porta ad apprezzare la semplicità delle cose nei momenti più complessi ed incomprensibili.....un momento al limite del magistrale grottesco alla Kubrick, impreziosita dall'amara/speranzosa riflessione del soldato Joker, allegoria del dissenso alla guerra che si respirava in patria, uomo che mantiene la sua coscienza dove la si vorrebbe annullata.
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cenox
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venerdì 24 giugno 2011
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semplice, semplice
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Un film abbastanza lineare e senza molta fantasia...diciamo che non regala niente di nuovo agli amanti del genere. Indubbiamente non annoia ma si tiene costantemente sulla falsariga del telefilm "Smallville" per chi lo conoscesse. Tratta della storia del solito bel ragazzo, costretto a scappare da esseri alieni nemici della sua razza, che si ritrovano a combattere in un pianeta che non è il loro. Naturalmente il ragazzo per non destare troppi sospetti, deve andare a scuola tenendo un profilo basso (anche se risulta un pò difficile) e ovviamente si innamora di una bellissima ragazza/cheerleader (pochi stereotipi in questi film eh?) che non aspettava che lui per rifarsi dalla storia finita male con il bullo/quaterback dell'istituto.
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Un film abbastanza lineare e senza molta fantasia...diciamo che non regala niente di nuovo agli amanti del genere. Indubbiamente non annoia ma si tiene costantemente sulla falsariga del telefilm "Smallville" per chi lo conoscesse. Tratta della storia del solito bel ragazzo, costretto a scappare da esseri alieni nemici della sua razza, che si ritrovano a combattere in un pianeta che non è il loro. Naturalmente il ragazzo per non destare troppi sospetti, deve andare a scuola tenendo un profilo basso (anche se risulta un pò difficile) e ovviamente si innamora di una bellissima ragazza/cheerleader (pochi stereotipi in questi film eh?) che non aspettava che lui per rifarsi dalla storia finita male con il bullo/quaterback dell'istituto. Il film inoltre ha un finale aperto per un ipotetico sequel che dipenderà dalle fortune economiche di questo. P.S. Ma quanto è menefreghista il protagonista quando, salvato dal suo cagnolino alieno, nel finale non si cura nemmeno di che fine abbia fatto???
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(di __marti89__)
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fierror
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sabato 7 maggio 2011
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full metal jacket un nome un film
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Già dal nome si capisce di che genere di film si tratti,un film crudo e duro,ma non stazionario,bensì molto dinamico,cioè ci sono molti ambienti e non si svolge come tanti altri film sempre negli stessi venti metri quadrati.
Bellissima la scena quando Palla di Lardo infuriato pronuncia FULL METAL JACKET
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bella earl!
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venerdì 15 aprile 2011
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i marines e il vietnam. la cruda verità.
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Altro film, altro capolavoro per Stanley Kubrick il regista, più amato, controverso e geniale della storia del cinema. Tre parole riassumono la vita dei Marines: "Born To Kill".
Scene che mozzano il fiato. Tutte quante, dirette con una maestria impareggiabile. Ermey mette al servizio di Kubrick la sua esperienza come addestratore dei marines.
Emblematico lo scambio tra Kubrick e lo stesso Ermey: "Erm, voglio che sia vero"
"Non potrei darti nient'altro."
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giordy.91
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mercoledì 6 aprile 2011
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il meglio
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IL film è spettacolare...non ce bisogno di altro...
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il cinefilo
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giovedì 24 marzo 2011
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full metal jacket
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La principale domanda che questo film pone a se stesso,nella prima parte,potrebbe essere:"può l'uomo venire addestrato a perdere la propria umanità?"risposta:SI e il corso intensivo del generale Hartman dimostra di cercare proprio quest'obiettivo ovvero la brutalizzazione dell'essere umano nei suoi aspetti più profondi poichè,prima ancora che nel fisico,l'addestramento è indirizzato a"contorcere"l'anima stessa delle reclute indirizzandole alla violenza più cieca e,a volte,anche insensata,come ci dimostra il soldato che,in Vietnam,spara ai civili vietnamiti dal suo elicottero.
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La principale domanda che questo film pone a se stesso,nella prima parte,potrebbe essere:"può l'uomo venire addestrato a perdere la propria umanità?"risposta:SI e il corso intensivo del generale Hartman dimostra di cercare proprio quest'obiettivo ovvero la brutalizzazione dell'essere umano nei suoi aspetti più profondi poichè,prima ancora che nel fisico,l'addestramento è indirizzato a"contorcere"l'anima stessa delle reclute indirizzandole alla violenza più cieca e,a volte,anche insensata,come ci dimostra il soldato che,in Vietnam,spara ai civili vietnamiti dal suo elicottero.
Le urla e gli insulti di Hartman sono lo strumento psicologico con cui egli tende a"penetrare"la mente dei futuri Marines educandoli alla rabbia e all'accecamento di qualsiasi forma di etica che possa comportare l'incapacità di togliere la vita a un essere umano...il regista tende a far trasparire un certo e inquietante"nazismo ideologico"da questa visualizzazione cinematografica di un campo d'addestramento americano.
Hartman finirà però vittima della sua stessa maniacale aggressività quando il soldato"palla di lardo",impazzito per il trattamento subito,ucciderà il generale per poi suicidarsi...e qui si può considerare chiusa la prima parte del film.
Nella seconda parte il"quadro"degli eventi si sposta all'interno del famigerato conflitto del Vietnam dove il quesito che ci si pone è:"la guerra ha un senso?"risposta:no e la drammaticità di una delle scene finali,dopo una lunga battaglia(realizzata magnificamente dal regista)in cui i marines superstiti osservano quasi inorriditi(e questo è un dettaglio fondamentale poichè,anche se per un solo attimo,i soldati sembrano recuperare una piccola parte della loro umanità che sembrava andata perduta con Hartman)il corpo agonizzante del cecchino-donna che,fino a poco prima,stava per decimarli tutti...da notare,poi,la contraddizione tra il clima che si respira nel bel mezzo della violenza e il simbolo della pace che il soldato Joker porta perennemente sull'elmetto.
CONCLUSIONE:se anche,nel suo complesso,il film può non essere definito un"capolavoro assoluto"bisogna dire che,comunque,ci va molto vicino.
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alex41
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sabato 19 marzo 2011
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kubrick e la follia della guerra
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Perchè Full Metal Jacket per me è un capolavoro, un ottima opera? In passato il maestro Kubrick ha realizzato molte altre opere di guerra, da Orizzonti Di Gloria alla commedia satirica Il Dottor Stranamore. Nei suoi film di guerra passati, specialmente il primo, Kubrick parla della guerra proiettando i soldati all'interno del fronte in vere e proprie battaglie. Con questo film invece, il genio mostra ciò che viene prima della guerra, ovvero come ha inizio la pazzia dell'uomo, gli addestramenti sotto le severe regole del sergente Hartman, un personaggio molto realistico e ormai epico, e la mutazione da bravo ragazzo a vero killer. Il film quindi mostra la nascita dell'uomo killer in un crescendo di tensione, suspence, seguendo la storia del Joker e del suo cambiamento insieme al buono "Palla Di Lardo" e il violento e spietato soldato Animal.
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Perchè Full Metal Jacket per me è un capolavoro, un ottima opera? In passato il maestro Kubrick ha realizzato molte altre opere di guerra, da Orizzonti Di Gloria alla commedia satirica Il Dottor Stranamore. Nei suoi film di guerra passati, specialmente il primo, Kubrick parla della guerra proiettando i soldati all'interno del fronte in vere e proprie battaglie. Con questo film invece, il genio mostra ciò che viene prima della guerra, ovvero come ha inizio la pazzia dell'uomo, gli addestramenti sotto le severe regole del sergente Hartman, un personaggio molto realistico e ormai epico, e la mutazione da bravo ragazzo a vero killer. Il film quindi mostra la nascita dell'uomo killer in un crescendo di tensione, suspence, seguendo la storia del Joker e del suo cambiamento insieme al buono "Palla Di Lardo" e il violento e spietato soldato Animal. La scena finale del cecchino poi è da antologia, quando finalmente gli altri della squadra guardano il loro amico e gli dicono: "Adesso sei un vero duro, Joker!". Possiamo dire che da questo punto in poi si capisce come i soldati siano diventati killer spietati e la maggior parte delle volte psicologicamente pazzi. Un esempio può essere tratto dal film Apocalypse Now con il soldato Martin Sheen e lo spettacolare colonnello Kurtz/Marlon Brando. Quindi Kubrick va oltre il genere di guerra, creando un film indipendente, realistico, che lancia un messaggio forte (come in quasi tutti i suoi film) e fonde tutto questo con un ritmo meno lento rispetto alle sue altre opere precedenti creando un film a tratti dinamico grazie anche alla scenta di musiche rockeggianti, sceneggiatura fredda e stupefacente e uno spettacolare cast di attori. La regia, con i vari zoom e carrellate, è la ciliegina sulla torta. Kubrick ha realizzato un war movie con tanto sarcasmo e ironia pungente a dir poco geniale. Una delle sue opere migliori e forse il più maturo film di guerra mai realizzato.
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paolomoka
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giovedì 24 febbraio 2011
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la guerra secondo kubrick
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A mio giudizio uno dei più completi film di Kubrick: musiche eccezionali, regia impeccabile e grande lavoro dei nostri doppiatori italiani! Kubrick ripropone il tema della guerra dopo il successo con Orizzonti di gloria, ma questa volta lo fa in modo totalmente diverso, attraverso gli occhi di un ragazzo porta un elmetto con scritto "born to kill" e sulla divisa un distintivo con il simbolo della pace, chiara citazione della filosofia junghiana.
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gene92
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domenica 6 febbraio 2011
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non e' permesso morire senza autorizzazione!
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"Se creperete nel campo di battaglia vi ritroverete in un mare di mer**, perché ad un Marine non è permesso morire senza autorizzazione!"
Non è un semplice film storico che ci fa pensare "quanto è brutta la guerra" è un capolavoro assoluto che ci fa rimanere letteralmente a bocca aperte in molte parti del film. La grandezza di Kubrick in questo film sta nel riuscire a narrare i fatti in chiave neutra e, in maniera indiretta, ci fa capire la mentalità e la vita durante la guerra del Vietnam.
E' estremamente reale nella rappresentazione degli scenari, e nei comportamenti dei personaggi.
Lo spettatore rimane inoltre colpito dall'incredibile perfezione in ogni scena, basti pensare che l'ultima scena della prima parte del film è stata girata 63 volte.
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"Se creperete nel campo di battaglia vi ritroverete in un mare di mer**, perché ad un Marine non è permesso morire senza autorizzazione!"
Non è un semplice film storico che ci fa pensare "quanto è brutta la guerra" è un capolavoro assoluto che ci fa rimanere letteralmente a bocca aperte in molte parti del film. La grandezza di Kubrick in questo film sta nel riuscire a narrare i fatti in chiave neutra e, in maniera indiretta, ci fa capire la mentalità e la vita durante la guerra del Vietnam.
E' estremamente reale nella rappresentazione degli scenari, e nei comportamenti dei personaggi.
Lo spettatore rimane inoltre colpito dall'incredibile perfezione in ogni scena, basti pensare che l'ultima scena della prima parte del film è stata girata 63 volte.
Un film irripetibile al giorno d'oggi. Imperdibile, 5 stelle su 5!
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nalipa
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giovedì 30 dicembre 2010
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k u b r i c k ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !
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C'é poco da commentare per questo bellissimo film dell'immenso Kubrick.
Bisogna vederlo e basta!
Mi correggo (perché,con molto stupore ho letto che a qualcuno Kubrick non piace)
"Coloro che amano il CINEMA" se non lo hanno ancora visto cerchino di provvedere.
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