Platoon

Charlie Sheen (figlio di quel Martin Sheen che interpretò il capitano Willard in Apocalypse Now) si cala senza timore in una parte molto simile a quella del padre nel capolavoro di Coppola, vestendo i panni di Chris, un giovane marine volontario in Vietnam alle prese con una ricerca di identità sociale ma, innanzitutto, morale. Catapultato in un "inferno", come egli stesso lo definirà, in quanto luogo di morte del raziocinio umano, scoprirà una realtà in cui valori e disvalori si confondono in un torpore psicologico che non consente di formulare un giudizio su ciò che è giusto e ciò che non lo è. Chris dovrà affrontare una scissione interiore, mettendo a confronto due filosofie di pensiero, due "metodi" di rapporto alla guerra ed alla vita stessa, incarnati dai sergenti Elias e Barnes. La sua parte razionale non avrà dubbi nell'abbracciare le idee della paterna e carismatica figura di Elias, ma capirà, solo in ritorno verso casa, in un momento di lucidità ritrovata, di essere come un "figlio di quei due padri" e di aver fatto proprio anche l'insegnamento di quel Barnes oscuro ed ambiguo.