ligagian
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sabato 21 febbraio 2009
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russia contro america
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Ancora una volta al suo quarto capitolo Rocky colpisce,tragica la morte dell'ormai amico Apollo,ennesimo amico perso dopo la scomparsa di Micky.Rocky non si lascerà sconvolgere e partirà all'attacco dell'enorme Drago,omicida di Apollo.Grande riflessione in auto per Rocky con colonna sonora fantastica,incontro disperato e vittoria su di un indistruttibile avversario che Rocky affronta da grande campione quale è.Bravo Stallone e il resto del cast.
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salvatore
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domenica 5 marzo 2006
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rocky riprende i guantoni
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dopo l'incontro con clubber lang rocky decise di lasciare il mondo della box fino a quando apollo creed sfida il russo ivan drago detto la transiberiana ,sul quale muore a causa della potenza del russo, dopo cio rocky ritrova gli occhi della tigre e decide di andare in russia per sfidare il giorno di natale la montagna umana per rivendicare la morte di apollo,egli in russia si allena con la natura cioe senz'alcun macchinario alzando rocce spaccando legna e percorrendo le montagne finoa non sentirsi le gambe , mentre ivan drago tra macchinari,e dosi di doping ,arriva cosi il giorno tanto atteso da rocky entrato lo stallone italiano si udiscono solo fischi ed insulti ma quando entra il russo la folla e in delirio e fanno ad essi un bellissimo dipinto con se s tsso ritratto ma rocky e talmente concentrato che non bada al pubblico il match inizia rocky e ivan drago si scambiano parecchi jecth ma quando rocky riesce a ferire ivan,la transiberuana inizia ad avere paura, rocky riesce ad arrivare fino al quindicesimo round e con la forza della disperazione riesce a mettere K.
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dopo l'incontro con clubber lang rocky decise di lasciare il mondo della box fino a quando apollo creed sfida il russo ivan drago detto la transiberiana ,sul quale muore a causa della potenza del russo, dopo cio rocky ritrova gli occhi della tigre e decide di andare in russia per sfidare il giorno di natale la montagna umana per rivendicare la morte di apollo,egli in russia si allena con la natura cioe senz'alcun macchinario alzando rocce spaccando legna e percorrendo le montagne finoa non sentirsi le gambe , mentre ivan drago tra macchinari,e dosi di doping ,arriva cosi il giorno tanto atteso da rocky entrato lo stallone italiano si udiscono solo fischi ed insulti ma quando entra il russo la folla e in delirio e fanno ad essi un bellissimo dipinto con se s tsso ritratto ma rocky e talmente concentrato che non bada al pubblico il match inizia rocky e ivan drago si scambiano parecchi jecth ma quando rocky riesce a ferire ivan,la transiberuana inizia ad avere paura, rocky riesce ad arrivare fino al quindicesimo round e con la forza della disperazione riesce a mettere K.O ivan drago tutti gli spettatori passano dalla parte di rocky e applaudono la sua bravura ma quando infine dice il suo discorso anche le autorità applaudono per lui .questa è solo una sintesi ma se noleggiate il film rimarrete a bocca aperta.
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nerazzurro
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domenica 10 ottobre 2010
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grande rocky
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Intrattenimento sonoro favoloso grazie ad una colonna sonora ricca di brani allucinanti dell'epoca. Stallone crea una sceneggiatura adeguata ma crudele visto che fa uscire di scena apollo ma da una grande morale davvero significativa facendo questo. Forse era troppa roba per quegli anni ma i critici lo hanno buttato giù senza pensarci due volte.
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the man of steel
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venerdì 29 ottobre 2010
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continua l'epopea dello stallone italiano
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E' il patriottismo esasperato che copre le motivazioni di vendetta che portano avanti il campione di Stallone nel quarto film della saga, copia sputata in chiave pseudo-politica del terzo capitolo. Rocky vede morire sul ring l'amico Apollo Creed, troppo l'orgoglio per mollare, e così decide di vendicarlo lanciandosi in un match di box contro il gigantesco killer macinapungni Ivan Drago, muscolosissimo puglie sovietico. Rocky vuole batterlo, se ci riesce vuol dire che può ucciderlo ma non lo fa, l'America è troppo magnanima per togliere di mezzo i comunisti e quindi, imparata la lezione Vietnam, il campione che la rappresenta gioca bene la sua Guerra Fredda e diventa l'uomo d'acciaio gonfiando di botte il cattivone biondo e mascellone.
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E' il patriottismo esasperato che copre le motivazioni di vendetta che portano avanti il campione di Stallone nel quarto film della saga, copia sputata in chiave pseudo-politica del terzo capitolo. Rocky vede morire sul ring l'amico Apollo Creed, troppo l'orgoglio per mollare, e così decide di vendicarlo lanciandosi in un match di box contro il gigantesco killer macinapungni Ivan Drago, muscolosissimo puglie sovietico. Rocky vuole batterlo, se ci riesce vuol dire che può ucciderlo ma non lo fa, l'America è troppo magnanima per togliere di mezzo i comunisti e quindi, imparata la lezione Vietnam, il campione che la rappresenta gioca bene la sua Guerra Fredda e diventa l'uomo d'acciaio gonfiando di botte il cattivone biondo e mascellone. Continua l'ostinazione di ripetere il finale del film precedente, nel tentativo di creare un'inesistente linea di continuity, c'è sempre il poco brillante incontro iniziale, l'allenamento alla hercules-che-sposta-i-macigni e la vittoria fisico-morale alla fine contro l'avversario imbevuta sempre del solito tema musicale. "Se io posso cambiare e voi potete cambiare allora tutto il mondo può cambiare!" ecco un esempio di pessima retorica pacifista autocompiacente della propria garantita superiorità e personificata in Rocky e nell'America. Stallone sempre più calato nell'eroe sempre più pompato si demolisce in fatto di cinema e si gonfia in fatto di mito ad ogni pugno che sferra. Inutile Burt Young, di contorno Adriana che è diventata d'un tratto Adrien. Sempre d'effetto il fermo immagine finale. Ma per me il film termina appena dopo l'unica grande frase: "Buon Natale figliolo, ti voglio bene!". Lacrimuccia in diretta da Mosca.
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lorenzomnt
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martedì 7 giugno 2011
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il più spettacolare della serie
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Ormai non è più un film sulla boxe ma una macchina anti-sovietica al servizio di Reagan.é comunque un film che mi ha emozionato e che ha parti comiche sempre più accentuate.
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shiningeyes
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mercoledì 27 marzo 2013
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una saga quasi arrivata al capolinea
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La saga di Rocky comincia ad avere un'influenza e popolarità sempre più crescente, tanto che la produzione decide di alzare il tiro e arruffianarsi il popolo americano con una trama anti-sovietica, mettendo in primo piano la guerra fredda tra USA e URSS.
Tale pratica comunque, svilisce e mette in secondo piano il messaggio dei film di Rocky, ossia quello di continuare a combattere e rialzarsi sempre, senza mai arrendersi.
Qui ci sta di mezzo solo la vendetta di Rocky per la morte dell'amico Apollo (caduto sotto i colpi del gigante russo Ivan Drago), usata come pretesto per scatenare le tensione delle due superpotenze sul ring, dove gli USA mettono in campo il lato umano ed emotivo del loro eroe nazionale Rocky contro il meccanico e animalesco avversario sovietico Ivan Drago.
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La saga di Rocky comincia ad avere un'influenza e popolarità sempre più crescente, tanto che la produzione decide di alzare il tiro e arruffianarsi il popolo americano con una trama anti-sovietica, mettendo in primo piano la guerra fredda tra USA e URSS.
Tale pratica comunque, svilisce e mette in secondo piano il messaggio dei film di Rocky, ossia quello di continuare a combattere e rialzarsi sempre, senza mai arrendersi.
Qui ci sta di mezzo solo la vendetta di Rocky per la morte dell'amico Apollo (caduto sotto i colpi del gigante russo Ivan Drago), usata come pretesto per scatenare le tensione delle due superpotenze sul ring, dove gli USA mettono in campo il lato umano ed emotivo del loro eroe nazionale Rocky contro il meccanico e animalesco avversario sovietico Ivan Drago.
Possiamo anche constatare una fase di stanca, in una saga che ha ormai detto tutto, al massimo di nuovo c'è da notare una maggior dinamicità di regia e di montaggio che dà una buona freschezza al film.
Ma critiche a parte, “Rocky IV” non è un completo fallimento: le idee, seppur già usate, ancora funzionano, ed il montaggio è pur sempre eccellente: in particolar modo nella sequenza degli allenamenti sovrapposti dei due sfidanti, fino alla sequenza di uno scontro fino all'ultimo sangue molto emozionante, nonostante l'esagerazione delle scene; e come non scordarci di una sempre più buona colonna sonora ad accompagnare nei soliti allenamenti durissimi e ricordi indelebili del nostro Rocky.
A Rocky IV vediamo roba abbastanza banale: è come se ci fossero gli stessi ingranaggi un po' oliati che devono fare spazio ad altri un poco inutili (lo sfondo politico), ma rimane comunque un film che vale la pena di vedere.
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dandy
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lunedì 4 maggio 2020
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io ci provo...
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Il quarto capitolo della serie,quello "politico".Una reaganianissima frecciata all'URSS in periodo di Guerra Fredda,con i sovietici più robotici del robot che Rocky regala al sempre burbero Paulie,e il protagonista ormai macchina inflessibile e inarrestabile sempre più in linea con "Rambo" e l'action anni '80 in generale.Per il resto si ricicla la formula del precedente:prima parte dolente(stavolta è il povero Creed a uscire di scena),centrale con allenamenti(stavolta tra le nevi della Russia,e con la scalata su una montagna)e combattimento tosto dove Rocky resiste e vince perchè è Rocky,e pure acclamato dal pubblico che prima lo fischiava.
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Il quarto capitolo della serie,quello "politico".Una reaganianissima frecciata all'URSS in periodo di Guerra Fredda,con i sovietici più robotici del robot che Rocky regala al sempre burbero Paulie,e il protagonista ormai macchina inflessibile e inarrestabile sempre più in linea con "Rambo" e l'action anni '80 in generale.Per il resto si ricicla la formula del precedente:prima parte dolente(stavolta è il povero Creed a uscire di scena),centrale con allenamenti(stavolta tra le nevi della Russia,e con la scalata su una montagna)e combattimento tosto dove Rocky resiste e vince perchè è Rocky,e pure acclamato dal pubblico che prima lo fischiava.C'è il messaggio finale pacifista,ma va detto che non c'è un briciolo di Russia che sia uno in tutto il film:tutti i sovietici sono stati interpretati da americani,e la Russia è stata ricreata in Canada.Trampolino di lancio per il semi esordiente Lundgren,gigantone granitico che fa quel che gli riesce meglio:non cambia espressione neanche per sbaglio,se si esclude lo sconcerto durante l'esibizione di James Brown che accompagna l'entrata in scena di Apollo.Brigitte Nielsen,allora moglie di Stallone,si buscò il Razzie come peggior attrice e peggior esordiente.E' il capitolo col maggior incasso della serie,e si capisce.Nel Blocco Orientale e in Rudssia(dove fu proiettato solo dopo il '90)non fece proprio sfraceli,e anche questo si capisce.
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