pable1964
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giovedì 3 dicembre 2020
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mai oscar piu'' meritati
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Kolossal e capolavoro della storia del cinema.8 oscar di cui non uno immeritato(anzi anche hulce lo avrebbe meritato).storia completamente inventata.chissenefrega.il cinema deve intrattenere fare sognare,suggestionare e dare elementi di riflessione.tutti bersagli ampiamente raggiunti da un formidabile Forman,assistito da straordinarie maestranze,dalla immortale musiche dell'immenso Genio e da attori in stato di grazia,tutti,trascinati da un murray abraham titanico,nel ruolo della vita.cambia completamente registro a 2/3 di film(da eleg ante e divertente commedia storica a dramma che ti incolla alla poltrona)..rivisto in piazza maggiore a Bologna su maxischermo restaurato e in versione director's cut.
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Kolossal e capolavoro della storia del cinema.8 oscar di cui non uno immeritato(anzi anche hulce lo avrebbe meritato).storia completamente inventata.chissenefrega.il cinema deve intrattenere fare sognare,suggestionare e dare elementi di riflessione.tutti bersagli ampiamente raggiunti da un formidabile Forman,assistito da straordinarie maestranze,dalla immortale musiche dell'immenso Genio e da attori in stato di grazia,tutti,trascinati da un murray abraham titanico,nel ruolo della vita.cambia completamente registro a 2/3 di film(da eleg ante e divertente commedia storica a dramma che ti incolla alla poltrona)..rivisto in piazza maggiore a Bologna su maxischermo restaurato e in versione director's cut..ancora piu' gigantesco.5 stelle non bastano
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pable1964
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giovedì 3 dicembre 2020
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mai oscar piu'' meritati
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Kolossal e capolavoro della storia del cinema.8 oscar di cui non uno immeritato(anzi anche hulce lo avrebbe meritato).storia completamente inventata.chissenefrega.il cinema deve intrattenere fare sognare,suggestionare e dare elementi di riflessione.tutti bersagli ampiamente raggiunti da un formidabile Forman,assistito da straordinarie maestranze,dalla immortale musiche dell'immenso Genio e da attori in stato di grazia,tutti,trascinati da un murray abraham titanico,nel ruolo della vita.cambia completamente registro a 2/3 di film(da eleg ante e divertente commedia storica a dramma che ti incolla alla poltrona)..rivisto in piazza maggiore a Bologna su maxischermo restaurato e in versione director's cut.
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Kolossal e capolavoro della storia del cinema.8 oscar di cui non uno immeritato(anzi anche hulce lo avrebbe meritato).storia completamente inventata.chissenefrega.il cinema deve intrattenere fare sognare,suggestionare e dare elementi di riflessione.tutti bersagli ampiamente raggiunti da un formidabile Forman,assistito da straordinarie maestranze,dalla immortale musiche dell'immenso Genio e da attori in stato di grazia,tutti,trascinati da un murray abraham titanico,nel ruolo della vita.cambia completamente registro a 2/3 di film(da eleg ante e divertente commedia storica a dramma che ti incolla alla poltrona)..rivisto in piazza maggiore a Bologna su maxischermo restaurato e in versione director's cut..ancora piu' gigantesco.5 stelle non bastano
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giulio andreetta
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martedì 30 giugno 2020
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un altro capolavoro di forman
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Capolavoro, assieme a Qualcuno volò sul nido del cuculo, del regista Miloš Forman. Certo, qualche musicologo potrebbe obiettare la non-rispondenza di alcuni dettagli della biografia, e soprattutto, del carattere di Wolfgang Amadeus Mozart con le numerose prove documentali di cui disponiamo. Indubbiamente una certa frivolezza di Mozart, e alcuni suoi atteggiamenti anticonformisti, sono documentati, ma, almeno a mio avviso, non a un livello così appariscente come nella pellicola. Tom Hulce, in stato di grazia, offre un ritratto psicologicamente credibile del compositore. Nella parte di Antonio Salieri, un geniale F.
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Capolavoro, assieme a Qualcuno volò sul nido del cuculo, del regista Miloš Forman. Certo, qualche musicologo potrebbe obiettare la non-rispondenza di alcuni dettagli della biografia, e soprattutto, del carattere di Wolfgang Amadeus Mozart con le numerose prove documentali di cui disponiamo. Indubbiamente una certa frivolezza di Mozart, e alcuni suoi atteggiamenti anticonformisti, sono documentati, ma, almeno a mio avviso, non a un livello così appariscente come nella pellicola. Tom Hulce, in stato di grazia, offre un ritratto psicologicamente credibile del compositore. Nella parte di Antonio Salieri, un geniale F. Murray Abraham impersona un uomo non toccato dal talento come Mozart, ed eternamente invidioso della sua genialità e creatività. In realtà Salieri fu un ottimo compositore e non ci sono riscontri storici di una sua accesa rivalità con Mozart. Ma questa caratterizzazione probabilmente è ripresa, nella sceneggiatura, da una leggenda fatta circolare dallo scrittore russo Alexander Pushkin. Gli attori in genere offrono prove di un livello assai elevato e l'ambientazione storica, almeno a me sembra, risulta essere di impeccabile eleganza. Alcune scene sono poi da antologia, e, seppure con una certa enfasi romantica, raccontano i momenti più significativi della biografia del genio. E' un'ottima occasione inoltre per ascoltare molta musica del maestro salisburghese.
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rmarci 05
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domenica 26 maggio 2019
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incerto quanto perfetto nella realizzazione
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Il regista ceco M. Forman, dopo l'incredibile successo di Qualcuno volò sul nido del cuculo, realizza la sua opera più ambiziosa e difficile, un kolossal perfetto nella realizzazione quanto incerto sulla direzione da prendere: infatti, se in superficie potrebbe sembrare la semplice biografia di W. A. Mozart narrata in terza persona, il film smentisce presto questa identità preferendo raccontare la vita di un uomo ormai anziano e prigioniero della sua malattia mentale, il cui passato riaffiora sempre più angosciante, ricordandogli l'eterno senso di frustrazione e di soppianto causatogli da Mozart, un uomo di cui era profondamente invidioso ma al contempo incredibilmente affascinato a causa del suo straordinario genio artistico.
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Il regista ceco M. Forman, dopo l'incredibile successo di Qualcuno volò sul nido del cuculo, realizza la sua opera più ambiziosa e difficile, un kolossal perfetto nella realizzazione quanto incerto sulla direzione da prendere: infatti, se in superficie potrebbe sembrare la semplice biografia di W. A. Mozart narrata in terza persona, il film smentisce presto questa identità preferendo raccontare la vita di un uomo ormai anziano e prigioniero della sua malattia mentale, il cui passato riaffiora sempre più angosciante, ricordandogli l'eterno senso di frustrazione e di soppianto causatogli da Mozart, un uomo di cui era profondamente invidioso ma al contempo incredibilmente affascinato a causa del suo straordinario genio artistico. Oltre a queste tematiche, c' è anche un'approfondita riflessione sul complesso rapporto padre-figlio in base al ceto sociale, ma soprattutto un travagliato rapporto con la Fede e con Dio, inteso da Salieri come un sadico burattinaio che gestisce gli uomini a suo piacimento ma visto anche come l'unica via d'uscita dalla straziante vita terrena, che solo Lui può mutare. Purtroppo il regista, per affrontare come meglio non si potrebbe tutte queste tematiche molto delicate, non rispetta la realtà storica, prendendosi delle libertà che potrebbero infastidire gli appassionati di musica ma che, secondo me, sono le "solite" licenze che il cinema storico, ambientato in qualsiasi epoca, si è sempre preso. L'aspetto che invece mi ha infastidito di più è il lieve ricorso ai cliché per descrivere il personaggio di Salieri, che corrisponde, per fortuna solo in poche scene, ai più classici stereotipi sull'italiano. La pellicola comunque vanta di una minuziosa nonché estremamente realistica ricostruzione della Vienna di fine '700, dovuta soprattutto alla magistrale scenografia, ai fastosi costumi e all'elegantissimo trucco, esaltato dalla fotografia ricercata, che rendono Amadeus un film maestoso, un'autentica gioia per gli occhi. In ultima analisi, un'opera difficile da giudicare, che lascia leggermente incerti anche nel voto finale.
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dandy
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giovedì 20 settembre 2018
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requiem cinematografico.
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Ispirandosi all'omonima opera teatrale di Peter Shaffer(che ha curato personalmente l'adattamento)Forman riprende certi temi tipici dei suoi film passati,dallo scontro tra l'individuo fuori dali schemi e la società chiusa e conformista alla musica come strumento di forza e distruzione.Mozart è ritratto alla stregua di una rockstar,esuberante e sguaiato ma con un talento che riesce superare ogni pregiudizio o rancore.La lunghezza è un tantino eccessiva,ma il cast è ottimo(nel ruolo di mozar si era pensato a Mel Gibson e Mark Hamill),la fotografia eccellente(sola luce naturale e candele,sul modello di "Barry Lyndon"),le location splendide(Vienna,Praga,Kromeriz)e la musica(diretta da Sir.
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Ispirandosi all'omonima opera teatrale di Peter Shaffer(che ha curato personalmente l'adattamento)Forman riprende certi temi tipici dei suoi film passati,dallo scontro tra l'individuo fuori dali schemi e la società chiusa e conformista alla musica come strumento di forza e distruzione.Mozart è ritratto alla stregua di una rockstar,esuberante e sguaiato ma con un talento che riesce superare ogni pregiudizio o rancore.La lunghezza è un tantino eccessiva,ma il cast è ottimo(nel ruolo di mozar si era pensato a Mel Gibson e Mark Hamill),la fotografia eccellente(sola luce naturale e candele,sul modello di "Barry Lyndon"),le location splendide(Vienna,Praga,Kromeriz)e la musica(diretta da Sir. Neville Marriner)....beh....8 Oscar(film,regia,attore[F.M.Abraham,forse mai più così ben sfruttato],sceneggiatura,trucco,scenorafia,costumi e suono)e grande successo di pubblico.La versione director's cut aggiunge 20 minuti con 3 scene inedite:l'introduzione di Mozart alla vita pubblica viennese,la conclusione sgradevole dell l'incontro tra Salieri e Costanza e l'arrivo di una domestica.L'edizione italiana è stata opportunatamente ridoppiata,scontentando molti.Sebbene il nuovo doppiaggio sia più fedele all'originale rispetto al precedente,che eliminava i riferimenti offensivi di Mozart agli italiani.
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xxx
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giovedì 17 agosto 2017
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che dire
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bob robertson
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giovedì 21 gennaio 2016
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film: meraviglioso, abraham: di più!
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Amadeus è un film del 1984 diretto da Miloš Forman tratto dall'omonima opera teatrale di Peter Shaffer sulla rivalità tra i compositori Wolfgang Amadeus Mozart e Antonio Salieri.
Il film viene presentato come una lunga confessione di Antonio Salieri, intrepretato da un magnifico F.Murray Abraham, proprio quest ultimo ci regala una performance a dir poco incredibile e forse un po inaspettata, che raggiunge il suo picco massimo nella celeberrima scena finale, che vede Abraham a stretto contatto con il collega Hulce (mozart).
Quest’opera, la 14°per Forman dietro la cinepresa , è da considerarsi una vera e propria gemma sotto tutti i punti di vista.
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Amadeus è un film del 1984 diretto da Miloš Forman tratto dall'omonima opera teatrale di Peter Shaffer sulla rivalità tra i compositori Wolfgang Amadeus Mozart e Antonio Salieri.
Il film viene presentato come una lunga confessione di Antonio Salieri, intrepretato da un magnifico F.Murray Abraham, proprio quest ultimo ci regala una performance a dir poco incredibile e forse un po inaspettata, che raggiunge il suo picco massimo nella celeberrima scena finale, che vede Abraham a stretto contatto con il collega Hulce (mozart).
Quest’opera, la 14°per Forman dietro la cinepresa , è da considerarsi una vera e propria gemma sotto tutti i punti di vista. DA VEDERE E RIVEDERE!
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bob robertson
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mercoledì 19 agosto 2015
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film: meraviglioso, abraham: di più!
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Amadeus è un film del 1984 diretto da Miloš Forman tratto dall'omonima opera teatrale di Peter Shaffer sulla rivalità tra i compositori Wolfgang Amadeus Mozart e Antonio Salieri.
Il film viene presentato come una lunga confessione di Antonio Salieri, intrepretato da un magnifico F.Murray Abraham, proprio quest ultimo ci regala una performance a dir poco incredibile e forse un po inaspettata, che raggiunge il suo picco massimo nella celeberrima scena finale, che vede Abraham a stretto contatto con il collega Hulce (mozart).
Quest’opera, la 14°per Forman dietro la cinepresa , è da considerarsi una vera e propria gemma sotto tutti i punti di vista.
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Amadeus è un film del 1984 diretto da Miloš Forman tratto dall'omonima opera teatrale di Peter Shaffer sulla rivalità tra i compositori Wolfgang Amadeus Mozart e Antonio Salieri.
Il film viene presentato come una lunga confessione di Antonio Salieri, intrepretato da un magnifico F.Murray Abraham, proprio quest ultimo ci regala una performance a dir poco incredibile e forse un po inaspettata, che raggiunge il suo picco massimo nella celeberrima scena finale, che vede Abraham a stretto contatto con il collega Hulce (mozart).
Quest’opera, la 14°per Forman dietro la cinepresa , è da considerarsi una vera e propria gemma sotto tutti i punti di vista. DA VEDERE E RIVEDERE!
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renato clint ian mazza
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domenica 23 marzo 2014
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"mediocri di tutto il mondo, io vi assolvo!"
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Il film della mia vita, il primo veramente amato con tutto il mio cuore. Le vicende di Antonio Salieri, dalla giovinezza poco felice a Legnago, con un padre che non assecondava i suoi sogni di essere come Mozart, e l'arrivo a Vienna, alla corte di Giuseppe II, uomo senza orecchio musicale, ma grande fan delle sua musica. Una vita felice, anche a livello di relazioni con l'altro sesso, fino a quando non arriva lui: Wolfgang Amadeus Mozart. Il ragazzo deve eseguire una sua composizione nella residenza viennese del suo datore di lavoro, il Principe Arcivescovo Hyeronimus von Colloredo, signore di Salisburgo. Salieri cerca di scrutare, di recepire il volto del tanto adorato compositore, ma poi rimane negativamente impressionato dal fatto che il suo idolo sia un volgare giovincello che si diverte a giocare come un bambino di 5 anni.
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Il film della mia vita, il primo veramente amato con tutto il mio cuore. Le vicende di Antonio Salieri, dalla giovinezza poco felice a Legnago, con un padre che non assecondava i suoi sogni di essere come Mozart, e l'arrivo a Vienna, alla corte di Giuseppe II, uomo senza orecchio musicale, ma grande fan delle sua musica. Una vita felice, anche a livello di relazioni con l'altro sesso, fino a quando non arriva lui: Wolfgang Amadeus Mozart. Il ragazzo deve eseguire una sua composizione nella residenza viennese del suo datore di lavoro, il Principe Arcivescovo Hyeronimus von Colloredo, signore di Salisburgo. Salieri cerca di scrutare, di recepire il volto del tanto adorato compositore, ma poi rimane negativamente impressionato dal fatto che il suo idolo sia un volgare giovincello che si diverte a giocare come un bambino di 5 anni. L'ascolto della "Gran Partita per fiati" e il relativo esame sulla partitura, lasciano una sensazione di stupore in Salieri, che si chiede come mai il Signore abbia scelto come suo strumento quel ragazzo così volgare. Mozart litiga con l'arcivescovo e viene ingaggiato dall'imperatore, per comporre e rappresentare un'opera nel grande teatro di corte. Salieri omaggia con una marcia di benvenuto il suo nuovo collega, ma Mozart è così spavaldo da ritoccare la composizione dell'italiano e stravolgerla del tutto. La gelosia di Salieri inizia a farsi sempre più lampante, anche per il fatto che il salisburghese ha intrattenuto una relazione con la sua favorita Caterina Cavalieri, soprano di grandissima fama e protagonista della nuova opera di Mozart. La superiorità della sua musica, che sembra derivare da Dio stesso, porta il compositore di corte italiano a rompere il suo rapporto con Dio, e a dichiarargli guerra, col tentativo di portare alla deriva il suo strumento così prodigioso. Mozart alterna grandi momenti di fama, come i concerti per pianoforte eseguiti di fronte alla creme de la creme della nobiltà viennese, a momenti di crisi assoluta, come nel caso del "Don Giovanni", che non riesce a rapire i cuori dei suoi ascoltatori, Salieri escluso, che invece viene rapito dalla musica quasi da oltretomba del capolavoro mozartiano, e constata che in realtà è stata composta dal Salisburghese per chiedere perdono al padre, morto poco tempo prima e andatosene da Vienna dopo un litigio con la nuora Costanza. Il Commendatore, il convitato di pietra, è in realtà Leopold Mozart, che torna sulla terra per intimare al figlio un pentimento, che però non arriverà mai. Ed è proprio adesso che il piano di Salieri inizia a fare il suo capolino: approfittando di un costume già indossato da Leopold Mozart durante una festa in maschera durante il soggiorno viennese, Salieri si reca a casa di un Mozart già in pessime condizioni di salute e alcolizzato, per commissionargli una Messa di Requiem: Mozart rimane fortemente impressionato dalla visione di questo misterioso committente, ed inizia a lavorare alacremente al suo Requiem, trascurando anche la moglie che va via di casa con i figli, senza sapere che si tratta di una manovra di Salieri per portarlo a morte sicura e appropriarsi del capolavoro. Salieri non rimane contento quando viene a sapere dalla domestica di Mozart, una sua pedina per controllare il compositore, che il compositore sta per esordire con "Il Flauto Magico", e durante una di queste recite, Mozart sviene durante l'aria di Papageno e viene portato da Salieri a casa. Non c'è occasione più ghiotta per Salieri che farsi dettare il Requiem dal medesimo Mozart, che lo ringrazia per il pensiero, e gli chiede scusa per tutte le incomprensioni nel loro rapporto. A un certo punto ritorna Costanza Mozart, che mette via i fogli del Requiem ritenendoli responsabili della malattia del marito, ma è ormai troppo tardi: Mozart è morto, e il povero funerale si concluderà con la sua sepoltura in una fossa comune. Salieri anziano, ormai in preda al delirio ed alla demenza senile, si prende gioco della fede del suo colloquiante, un sacerdote, vantandosi di aver sconfitto Dio portando alla morte il grandissimo Mozart. Ma Salieri comunque si ritiene ancora un mediocre, e trasportato sulla sedia a rotelle per i corridoi del manicomio, simula una benedizione ai mediocri di tutto il mondo, di cui si dichiara santo protettore, non prima di aver pensato alla risata particolare di Mozart, che non ha mai dimenticato, nonostante tutto! Il film ha vinto 8 Premi Oscar, meritatissimi, soprattutto per la magnifica scenografia, i costumi, Murray Abraham come attore protagonista! IMPERDIBILE, STUPENDO!
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great steven
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giovedì 12 settembre 2013
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momenti di cinema strepitoso con salieri & mozart
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AMADEUS (USA, 1984)
Diretto da MILOS FORMAN. Interpretato da F. MURRAY ABRAHAM – TOM HULCE – ELIZABETH BARRIDGE – SIMON CALLOW – ROY DOTRICE – CHRISTINE EBERSOLE – JEFFREY JONES – RODERICK COOK – JONATHAN MOORE – CYNTHIA NIXON – PATRICK HINES
Tratto dall’omonimo testo teatrale di Peter Shaffer, che ha curato anche la sceneggiatura. Anno 1823. Condotto al manicomio perché ha tentato di suicidarsi, l’ex compositore di corte a Vienna Antonio Salieri confessa al giovane sacerdote che lo invita ad aprirsi l’irrivelabile e tenebroso segreto della sua vita: per tutto il tempo ha tentato di emulare e superare in genio compositivo Wolfgang Amadeus Mozart, presente alla corte asburgica nello stesso periodo storico, e caratterizzato da una bravura inconfutabilmente divina nel comporre la musica quanto da una dissolutezza vergognosa nel condurre la propria esistenza umana: un pessimo marito per la consorte Costanza che non fu mai capace di amministrare le finanze, che non volle mai allievi per quadrare il bilancio e che passava le serate in baldoria nei pub e nelle bettole.
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AMADEUS (USA, 1984)
Diretto da MILOS FORMAN. Interpretato da F. MURRAY ABRAHAM – TOM HULCE – ELIZABETH BARRIDGE – SIMON CALLOW – ROY DOTRICE – CHRISTINE EBERSOLE – JEFFREY JONES – RODERICK COOK – JONATHAN MOORE – CYNTHIA NIXON – PATRICK HINES
Tratto dall’omonimo testo teatrale di Peter Shaffer, che ha curato anche la sceneggiatura. Anno 1823. Condotto al manicomio perché ha tentato di suicidarsi, l’ex compositore di corte a Vienna Antonio Salieri confessa al giovane sacerdote che lo invita ad aprirsi l’irrivelabile e tenebroso segreto della sua vita: per tutto il tempo ha tentato di emulare e superare in genio compositivo Wolfgang Amadeus Mozart, presente alla corte asburgica nello stesso periodo storico, e caratterizzato da una bravura inconfutabilmente divina nel comporre la musica quanto da una dissolutezza vergognosa nel condurre la propria esistenza umana: un pessimo marito per la consorte Costanza che non fu mai capace di amministrare le finanze, che non volle mai allievi per quadrare il bilancio e che passava le serate in baldoria nei pub e nelle bettole. E pensare che, pur di eguagliarlo artisticamente, Salieri aveva raccomandato l’anima a Dio, ed ebbe l’occasione di aiutarlo più volte nel suo percorso di presa d’indipendenza dal mecenatismo nonché l’opportunità strabiliante di scrivere sotto dettatura una messa da Requiem quando Mozart era in punto di morte. Interpretazione di inoppugnabile professionalità, quella di Abraham (un Salieri invidioso e truce, ossessivo e perseverante), valsagli un Oscar, ma avrebbe meritato un premio speciale anche T. Hulce, che incarna il celeberrimo compositore austriaco con la gaiezza euforica che si attribuirebbe a un bambino nell’auscultazione delle sue fantasie puerili. Una coppia di ruoli perfettamente bilanciata nello scontro velatamente cosparso di ferocia distruttiva fra due menti differenti per genialità, pudore, equilibrio emotivo e servilità. Alza parecchio il livello del film anche la ricostruzione di una corte viennese impregnata di neoclassicismo che si affaccia poco a poco al romanticismo, coadiuvato dalla proposizione di opere liriche ritenute immorali come le mozartiane Nozze di Figaro. Ottima anche la rappresentazione del Don Giovanni, che incupisce la figura del padre Leopold donandogli austerità. La colonna sonora predilige i brani più focosi e ardimentosi del bambino prodigio di Salisburgo per seguirlo nella sua ascesa e caduta, fino alla morte per cagionevoli condizioni di salute (il sottofinale della sepoltura nella fossa comune è una delle scene più dolorose). La pellicola è infine un’interessante riflessione sul mestiere di compositore: meglio scrivere musica destinata ad essere immortale per commissione o svolgere la professione da indipendente? Strapremiato agli Oscar (8 statuette). Al Festival di Berlino 2002 ne è stata presentata una versione allungata di venti minuti (grazie al Director’s cut), e doppiata in italiano con voci diverse dal doppiaggio originale (con gli straordinari Michele Kalamera e Roberto Pedicini che prestarono la voce rispettivamente per Salieri e Mozart).
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