Re per una notte

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Un film di Martin Scorsese. Con Robert De Niro, Tony Randall, Jerry Lewis, Shelley Hack, Diahnne Abbott.
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Titolo originale The King of Comedy. Commedia, durata 109 min. - USA 1983. MYMONETRO Re per una notte * * * 1/2 - valutazione media: 3,52 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Volere tutto subito... ad ogni costo! Valutazione 4 stelle su cinque

di il Brandani


Feedback: 1142 | altri commenti e recensioni di il Brandani
domenica 26 dicembre 2010

New York, 1983. Rupert Pupkin (Robert De Niro), accanito fan del comico televisivo Jerry Langford (Jerry Lewis) ed a sua volta aspirante comico, dopo un fortuito incontro con il suo idolo comincia a perseguitarlo nel tentativo di ottenere un’audizione. Langford inizialmente asseconderà il comportamento insistente di Pupkin, finché questi non gli farà perdere la pazienza. Di fronte ai rifiuti di Langford, Pupkin, aiutato dalla sua amica Marsha (Sandra Bernhard), escogiterà un folle piano per avere i suoi minuti di gloria.
Se dovessimo nominare due registi che più di tutti hanno dimostrato un’appartenenza umana e artistica, che sfocia in un vero e proprio attaccamento amoroso, alla città di New York, non avremmo dubbi: faremmo i nomi di Woody Allen e Martin Scorsese. Se c’è una cosa che accomuna queste due personalità così diverse è proprio il rivolgersi frequente a quella realtà così grande, sfaccettata e affascinante che non possono fare a meno di raccontare (summa di questo sentimento è sicuramente New York Stories).
Allen e Scorsese sono innamorati della loro città. Di lei amano parlare perché sanno che di lei non si stancheranno mai di parlare. Ma se il primo nel corso degli anni, tramite un personale e ricercato linguaggio, ha rivoluzionato la romantic comedy (Io e Annie) il secondo si è sempre mostrato più cupo, meno dialogico, a volte persino noir nel rappresentare i rapporti interpersonali dei suoi personaggi.
Questo film rappresenta un’eccezione alla regola ed è semplicemente un piccolo capolavoro.
Ci si chiede come abbia fatto a rivelarsi un tale flop al botteghino da costringere Scorsese ad avvalersi di una produzione indipendente per il suo successivo lavoro (Fuori orario).
La sceneggiatura geniale e la bravura oltremodo magistrale degli interpretifanno di Re per una notte uno dei film più sottovalutati della storia del cinema. Oltre ad uno strepitoso Robert De Niro, è doveroso segnalare l’interpretazione di Sandra Bernhard, perfettamente calata nella parte della pazza amica del protagonista. Bella e azzeccata, inoltre, la suggestiva colonna sonora di Robbie Robertson (ex-chitarrista dei The Band), il quale collaborerà con Scorsese anche per le colonne sonore de Il colore dei soldi e Casinò.
È probabilmente la miglior dimostrazione di poliedricità da parte di Scorsese come regista e di De Niro come attore. La pellicola rappresenta infatti una triplice “prima volta”.
Per Scorsese si tratta della sua prima commedia; non si era mai visto De Niro nei panni di un personaggio così comico (e che per giunta è un comico!); ed infine ci viene mostrato un inedito Jerry Lewis, per la prima volta alle prese con un ruolo drammatico. Questo particolare è degno di nota perché crea una bizzarra e interessante alchimia tra De Niro e Lewis. Pare che Scorsese si sia divertito a giocare allo scambio dei ruoli: i due infatti si ritrovano l’uno a interpretare il ruolo che solitamente viene dato all’altro. Ecco allora che l’incorreggibile toro scatenato cede il posto a un comportamento grottesco e surreale, mentre il folle dr. Jerryll assume toni freddi, seri e autorevoli.
Il film pone l’attenzione sul feroce e morboso desiderio di apparire in tv, sull’adunata dentro lo schermo (fino a infrangerlo) della folla assetata di fama, sulla risposta sempre più numerosa alla domanda “se ci può andare lui, a me cosa manca?”. La disposizione del protagonista (volere tutto subito) anticipa di molto un atteggiamento che col passare degli anni si imporrà sempre più prepotentemente. Il retrogusto amaro risiede nel fatto che, per quanto esagerato, il gesto nel film proviene da una persona che si rivela capace di fare il comico, mentre oggi la maggior parte delle persone che passano improvvisamente dall’essere anonimo all’essere re (e non solo per una notte) sono persone qualunque che vogliono diventare qualcuno pur non sapendo fare nulla. E per diventarlo non devono nemmeno volerlo “ad ogni costo” come il nostro Rupert Pupkin.
In conclusione, un film straordinario che consiglio a tutti.
E poi nel film appaiono in un cameo Mick Jones, Joe Strummer e Paul Simonon, membri dello storico gruppo punk-rock The Clash ... come può essere brutto?

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