Ad ovest di Paperino

Il canto del cigno del collettivo Giancattivi, e al contempo l'esordio alla regia di Alessandro Benvenuti, è un piccolo grande capolavoro di una comicità più unica che rara che muove i propri passi attorno al tema dell'incomunicabile. Gag no sense, un peregrinare senza meta popolato da curiosi personaggi, la storia dei principi piccioni. Fantastico!

C'è Firenze a ovest di Paperino, nonchè i mitici Giancattivi (Athina Cenci, Francesco Nuti e Alessandro Benvenuti) in tutto il loro splendore. I nostri eroi impersonano tre giovani che si incontrano per caso in una giornata qualsiasi e che si ritrovano a fronteggiare un problema col quale abbiamo a che fare quotidianamente un po' tutti: l'incomunicabilità (qui ovviamente caricaturata). Perchè nonostante le svariate epopee a giro per Firenze alla fine non concludono un bel niente e rimane tutto, o quasi, come prima. In tutto questo troviamo una comicità in vernacolo fiorentino davvero fresca e spontanea, momenti non-sense e ottimi tempi comici che fanno di tutto questo una commedia davvero gradevole e spassosa. [+]

C'è Firenze a ovest di Paperino, nonchè i mitici Giancattivi (Athina Cenci, Francesco Nuti e Alessandro Benvenuti) in tutto il loro splendore. I nostri eroi impersonano tre giovani che si incontrano per caso in una giornata qualsiasi e che si ritrovano a fronteggiare un problema col quale abbiamo a che fare quotidianamente un po' tutti: l'incomunicabilità (qui ovviamente caricaturata). Perchè nonostante le svariate epopee a giro per Firenze alla fine non concludono un bel niente e rimane tutto, o quasi, come prima. In tutto questo troviamo una comicità in vernacolo fiorentino davvero fresca e spontanea, momenti non-sense e ottimi tempi comici che fanno di tutto questo una commedia davvero gradevole e spassosa. Mi rendo conto che questo alla fine è un film di nicchia e che può essere compreso fino in fondo solo da chi a Firenze ci è cresciuto, ma ciò non svalorizza assolutamente la pellicola in questione. Consiglio una visione a tutti. [-]

Con gli occhi della nostalgia per i primi anni 80, questo film è emblematico anche perchè si respira quell'aria di transizione tra l'impegno degli anni 70 conclusi da poco e quegli anni 80 luccicanti, glamour, yuppies e volgari. Alessandro Benvenuti è il mattatore, non c'è dubbio, ma un mattatore lunare, umorale. Mi piace tantissimo la scena dell'incontro con Francesco Nuti, con una mimica ed una espressività, anche verbale, tipicamente toscana, che azzardo dire, non ha nulla da invidiare a quella ben più conosciuta (ed abusata) napoletana. Il film non è eccessivamente verboso, non è dialettale, tranne le (poche) parole del caratterista napoletano Franco Iavarone, che io adoro, come personaggio e come voce. [+]

Con gli occhi della nostalgia per i primi anni 80, questo film è emblematico anche perchè si respira quell'aria di transizione tra l'impegno degli anni 70 conclusi da poco e quegli anni 80 luccicanti, glamour, yuppies e volgari. Alessandro Benvenuti è il mattatore, non c'è dubbio, ma un mattatore lunare, umorale. Mi piace tantissimo la scena dell'incontro con Francesco Nuti, con una mimica ed una espressività, anche verbale, tipicamente toscana, che azzardo dire, non ha nulla da invidiare a quella ben più conosciuta (ed abusata) napoletana. Il film non è eccessivamente verboso, non è dialettale, tranne le (poche) parole del caratterista napoletano Franco Iavarone, che io adoro, come personaggio e come voce. Le scene con Iavarone ed Hendel ed alcune spassose gag 'quasi televisive' (anche se, ammettiamolo, non di facile presa, non immediatamante comiche, ma questo è un pregio) virano il film decisamente verso il genere Grottesco. L'unico momento un po' 'noioso', è la scena del pranzo nella famiglia di Francesco Nuti, più che noioso, 'disturbante', per via delle pesanti incomunicabilità famigliari. Spassosissimo Belvedere, l'anziano avventore del bar nella scena della camomilla, attore vernacolare molto noto a Firenze di cui ora non ricordo il nome. Altra scena spassosissima, quella del pescatore, dove a parziale smentita di quel che ho scritto prima, c'è un'irresistibile litigio in 'fiorentino' stretto, con lo spendido sfondo di una Firenze senza tempo. Un film che adoro, ora che ho 40 anni, ma che appena uscito scappai letteralmente dalla sala dopo venti minuti... Vabbè, ero un ragazzino... Questo film va' visto e rivisto, ma se proprio non vi fà sorridere nemmeno un po', passate ad altro... [-]

Filmetto simpatico che rispecchia la situazione economica italiana del tempo in modo simpatico come solo i protagonisti possono fare

Riconosco nel film la comicità fresca , ironica, geniale del nostro Benvenuti, accompagnato da Athina Cenci e Nuti. Uno spaccato di vita quotidiana di giovani allo spando nelle nostre città industrializzate e disumanizzate.

Riconosco nel film la comicità fresca , ironica, geniale del nostro Benvenuti, accompagnato da Athina Cenci e Nuti. Uno spaccato di vita quotidiana di giovani allo spando nelle nostre città industrializzate e disumanizzate.

A Ovest di Paperino è un cult movie punto e basta!