paolo1967
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lunedì 7 agosto 2023
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un film che aiuta a stare meglio
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Tra le inesauribili interpretazioni di questo film molto interessante si può considerare una sua funzione terapeutica, ossia la comprensione di propri e altrui stati mentali come aiuto per la risoluzione di quei problemi relazionali e la cura del disagio psichico che possono essere cause di comportamenti criminali. Moltissimi film hanno affrontato queste tematiche, compreso Arancia Meccanica dello stesso autore, che ne affronta più d'una e che in questo senso si può considerare tutt'altro che un film che incoraggi alla violenza. Questa altra odissea nel cervello malato del protagonista (si parla qui solo dell'apetto patologico di Jack Torrance, rispetto alla filosofia, al mistero, i poteri psichici, il paramormale, il soprannaturale che costituiscono l'aspetto su cui più si è scritto del film, riconnettendolo a 2001: Odissea nello spazio) può far comprendere cosa bisogna evitare e combattere, curare come atteggiamento mentale per non rischiare di fare la fine del protagonista (anche se l'aspetto psicologicamente pronto per lo scatenarsi della follia prima dell'entrata di Torrance nell'hotel è più sfumato nella verisione internazionale del film, più corta di quella americana, ma l'eccezionale interpretazione di Nicholson, aiutata dal doppiaggio di Giancarlo Giannini, diretto da Mario Maldesi - entrambi molto ammirati e complimentati da Kubrick per iscritto o per telefono - fanno comprendere la schizofrenia dello scrittore fallito fin dal principio, prima che progerssivamente lo conduca al totale abbrutimento.
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Tra le inesauribili interpretazioni di questo film molto interessante si può considerare una sua funzione terapeutica, ossia la comprensione di propri e altrui stati mentali come aiuto per la risoluzione di quei problemi relazionali e la cura del disagio psichico che possono essere cause di comportamenti criminali. Moltissimi film hanno affrontato queste tematiche, compreso Arancia Meccanica dello stesso autore, che ne affronta più d'una e che in questo senso si può considerare tutt'altro che un film che incoraggi alla violenza. Questa altra odissea nel cervello malato del protagonista (si parla qui solo dell'apetto patologico di Jack Torrance, rispetto alla filosofia, al mistero, i poteri psichici, il paramormale, il soprannaturale che costituiscono l'aspetto su cui più si è scritto del film, riconnettendolo a 2001: Odissea nello spazio) può far comprendere cosa bisogna evitare e combattere, curare come atteggiamento mentale per non rischiare di fare la fine del protagonista (anche se l'aspetto psicologicamente pronto per lo scatenarsi della follia prima dell'entrata di Torrance nell'hotel è più sfumato nella verisione internazionale del film, più corta di quella americana, ma l'eccezionale interpretazione di Nicholson, aiutata dal doppiaggio di Giancarlo Giannini, diretto da Mario Maldesi - entrambi molto ammirati e complimentati da Kubrick per iscritto o per telefono - fanno comprendere la schizofrenia dello scrittore fallito fin dal principio, prima che progerssivamente lo conduca al totale abbrutimento. Anche se Kubrick, come per per Arancia Meccanica non spiega cosa ha condotto Torrance a questa grave malattia mentale (a esordio tardivo rispetto ad Alex di Arancia Meccanica): forse un abuso nell'infanzia (che ha portato anch'egli, come è chiaro dall'incontro della moglie con una psichiatra all'inizio del film, ad essere un genitore abusivo mentre una scena a film avanzato lo rende maggiormente esplicito con la reazione di Wendy, apparsa fino ad allora - anche se madre amorevole - apparsa passiva rispetto a questi abusi (di cui una scena in una visione di Wendy verso la fine del film suggerisce possano essere stati anche sessuali - e ciò vale anche per Torrance -).Il film parla dello spezzarsi di una catena, che genericamente può essere quella della follia, criminale e non.
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paolo1967
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domenica 7 maggio 2023
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qualche nota un po'' confusa su un film infinito
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In questo film sono presenti gli elementi principali del soprannaturale, ma Kubrick li adopera in modo da far prevalere la spiegazione fantastica solo ad uno stadio avanzato del film, giocando sull'ambiguità di diverse spiegazioni della condotta sempre più folle del protagonista. I poteri psichici del bambino si riveleranno ad un certo punto del film decisivi più dello shining, che consente solo apparizioni imperfette e brusche che non salveranno il cuoco ad un certo punto del film. Come il montaggio sembra indicare, è il bambino a attirare il padre impazzito (o manipolato dalle entità maligne che governano l'hotel) in cima alla scala secondo un simbolico rituale sacrificale quando Wendy lo colpisce con la mazza.
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In questo film sono presenti gli elementi principali del soprannaturale, ma Kubrick li adopera in modo da far prevalere la spiegazione fantastica solo ad uno stadio avanzato del film, giocando sull'ambiguità di diverse spiegazioni della condotta sempre più folle del protagonista. I poteri psichici del bambino si riveleranno ad un certo punto del film decisivi più dello shining, che consente solo apparizioni imperfette e brusche che non salveranno il cuoco ad un certo punto del film. Come il montaggio sembra indicare, è il bambino a attirare il padre impazzito (o manipolato dalle entità maligne che governano l'hotel) in cima alla scala secondo un simbolico rituale sacrificale quando Wendy lo colpisce con la mazza. Nel finale Jack, ridotto a una immagine, è finalmente reincarnato con i personaggi sui quali voleva scrivere la storia maledetta dell'hotel, accede a una nuova dimensione, eterna, del male, che può essere combattuto e vinto - come accade nel film - ma non eliminato. Wendy (il personaggio più buono di tutto il cinema kubrickiano) e Danny si salvano: è l'altra faccia della spirale, la vittoria della luce, del sole sulle tenebre e l'oscurità - e della ragione, della intelligenza rappresentata dall'astuzia con cui Danny sfugge al padre - sempre più bestiale - nel labirinto, ma Kubrick non si illude né illude sull'eterno ritorno del male, fratello gemello del bene cui non è facile resistere e che ha sempre avuto parte rilevante nella Storia. Jack entra all'hotel in uno stato psichico tale da essere facile preda di queste forze maligne e che lo manipolano chiedendo il sacrificio della moglie e del figlio. Kubrick mostra il conflitto tra la vita e la morte; per invertire la spirale è necessaria (e ingiusta) l'uccisione del padre: questo mostra la tragicità del cinema kubrickiano (altrove altrettanto efficace come satirico). Con tutta la sua verve anche comica, sempre grandemente sopra le righe, Nicholson è eccezionale (Kubrick gli coglie una espressione sospesa nello sguardo facendogli ripetere una ripresa 100 volte senza dirgli quale fosse per fargliela ripetere in mono non cosciente) ma lo sguardo calmo di Danny è ancora più inquietante e ambiguo.
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giulio andreetta
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venerdì 21 agosto 2020
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ottimo horror
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La pellicola è certamente un magnifico esperimento nel genere horror, ed è trasposizione cinematografica di un romanzo di Stephen King. A mio giudizio un poco inferiore, se proprio dovessi esprimere una valutazione di raffronto, rispetto a Suspiria di Dario Argento, che si dimostra essere un autentico maestro del brivido, per lo meno nella sua produzione più riuscita. Tornando a Stanley Kubrick, il film può contare innazitutto sulla straordinaria bravura di Jack Nicholson, veramente metamorfico e labirintico, che interpreta un personaggio in continua evoluzione dinamica. Ma tutte le sue metamorfosi appaiono quasi inavvertibili, a sottolineare la continuità della discesa nella malattia mentale e nella follia omicida.
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La pellicola è certamente un magnifico esperimento nel genere horror, ed è trasposizione cinematografica di un romanzo di Stephen King. A mio giudizio un poco inferiore, se proprio dovessi esprimere una valutazione di raffronto, rispetto a Suspiria di Dario Argento, che si dimostra essere un autentico maestro del brivido, per lo meno nella sua produzione più riuscita. Tornando a Stanley Kubrick, il film può contare innazitutto sulla straordinaria bravura di Jack Nicholson, veramente metamorfico e labirintico, che interpreta un personaggio in continua evoluzione dinamica. Ma tutte le sue metamorfosi appaiono quasi inavvertibili, a sottolineare la continuità della discesa nella malattia mentale e nella follia omicida. Brava, molto brava Shelley Duvall, anche se interpreta un personaggio più convenzionale rispetto a quello del marito. Merita una menzione almeno la qualità tecnico-esecutiva della fotografia e della scenografia. La location risulta essere infatti un hotel sperduto in mezzo alla montagna, completamente isolato da qualsiasi contatto con la civiltà. Ma è questa una delle prime pellicole in cui si inaugura l'uso, all'epoca sperimentale, della steadycam, un mezzo attraverso il quale stabilizzare l'immagine in movimento, con m.d.p. a mano, senza l'ausilio di un carrello. Alcune scene incutono veramente una certa paura. 5 stelline
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elgatoloco
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giovedì 28 maggio 2020
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straordinario e inquietante, sempre
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Dire che"THe Shining"(Stanley Kubrick, anche scritto con Diane Johnson, ispirazione dal romanzo di Sephen King, di 3 ann prima)è un caoolavoro assoluto è dire un'ovvietà; dovendo spiegare perché direi: 1)per il carattere assolutamente pregnante dlela vicenda, dove la "degenerazione"dello scrittore che assume l'impego"ripoisante"di custode di un albergo montano chiuso in una determinata stagione non ha spiegazione, aprendosi o a una spiegazione razionale("è impazzito", che ormai anche sul piano psichiatrico non vuol dire nulla)oppure forze oscure lo opprimono, costringendolo ad essere così-diciamo che la seconda ipotesi sembra("sembra"e basta.
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Dire che"THe Shining"(Stanley Kubrick, anche scritto con Diane Johnson, ispirazione dal romanzo di Sephen King, di 3 ann prima)è un caoolavoro assoluto è dire un'ovvietà; dovendo spiegare perché direi: 1)per il carattere assolutamente pregnante dlela vicenda, dove la "degenerazione"dello scrittore che assume l'impego"ripoisante"di custode di un albergo montano chiuso in una determinata stagione non ha spiegazione, aprendosi o a una spiegazione razionale("è impazzito", che ormai anche sul piano psichiatrico non vuol dire nulla)oppure forze oscure lo opprimono, costringendolo ad essere così-diciamo che la seconda ipotesi sembra("sembra"e basta...)prevalere, ma rimanere la tensione, come anche nel romanzo di King, tra le due compossibili ipotesi, come del resto vogliono i grandi teorici del fantastico, letterario come filmico-cfr.Todorov; 2)La realizzazione del film non usa flash-back ma passa direttamente dal presente al passato, "immergendo"una dimensione temporale nell'altra e il tutto è realizzato in una mnaiera talmente magistrale che, oserei affermare, lo stesso Kubrick non ha mai fatto di meglio...; 3)L'uso della musica-chiave, del leitmotiv del"Dies Irae"è contestualizzato in maniera assolutamente straordinaria, lasciando "esterrefatti"gli spettatori, costringendoli ad aspettare il"clou"della vicenda, senza alcuna remissione, diciamo così, sneza orientarli in alcun modo; 4)Quanto detto sulle due ipotesi(pinto n.1)riflette la concezione del film horror fantastico(o fantastico horror, se si vuole)e del metafilm, che diventa riflessione critica sul"fnatastico"e sull'horror.... dove il tema forte dello "shining"natrualmente fa propendere la bilancia da una parte, ma anche qui, la"luccicanza"potrebbe essere espressione(le neuroscienze qui dicono pur qualcosa, diamine...)di facoltà non ancora conosciute della psiche, che si nascondono in un"inconscio"ancora più segreto, per esprimere il concetto in forma breve e riduttiva, fatalmente inesatta, ma forse capace di rendere(certo per approssimazione)quanto si deve dire a riguardo; 5)Gli interpreti, ossia Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Llyod, Scatman Crotehers(rispettivamente padre scrittorre, molgie, figlio, consulente dello"shining", colui che la scopre nel ragazzo)sono interpreti di livello assoluto come il film, diretti, come sono, da Kubrick... El Gato
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pacittipaolo
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lunedì 23 dicembre 2019
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e' una splendida festa (di morte), non è vero?
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Il film mostra i vivi e i morti, induce a credere al soprannaturale (anche se con virtuosismo sono state proposte letture razionali, come che sia stato Danny ad aprire la porta dove Wendy ha rinchiuso Jack, per attirarlo nella trappola mortale del labirinto, difendendosi dal padre-orco che lo vuole uccidere), ai fantasmi, rappresentati secondo quelli che Kubrick siano le più convincenti resoconti (visioni brusche e brevi, ma come se fossero realmente presenti). Lo shining è una dote parziale: se Danny avesse visioni perfette non esisterebbe la storia, potrebbe preavvertire tutti. E non impedisce al cuoco, che pure lo possiede, di morire ammazzato. E' l'astuzia del bambino (bella la coppia tra il cuoco di colore Halloran e Danny), intelligente più del padre, ex insegnante e scrittore frustrato e fallito (e bisognoso di alcolici) a salvarlo.
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Il film mostra i vivi e i morti, induce a credere al soprannaturale (anche se con virtuosismo sono state proposte letture razionali, come che sia stato Danny ad aprire la porta dove Wendy ha rinchiuso Jack, per attirarlo nella trappola mortale del labirinto, difendendosi dal padre-orco che lo vuole uccidere), ai fantasmi, rappresentati secondo quelli che Kubrick siano le più convincenti resoconti (visioni brusche e brevi, ma come se fossero realmente presenti). Lo shining è una dote parziale: se Danny avesse visioni perfette non esisterebbe la storia, potrebbe preavvertire tutti. E non impedisce al cuoco, che pure lo possiede, di morire ammazzato. E' l'astuzia del bambino (bella la coppia tra il cuoco di colore Halloran e Danny), intelligente più del padre, ex insegnante e scrittore frustrato e fallito (e bisognoso di alcolici) a salvarlo. Wendy, il personaggio più buono di tutta la filmografia kubrickiana, viene contaminata dallo shining solo alla fine (in una scena tagliata dalla versione fuori degli USA vede dei morti). “E' la storia di una famiglia che impazzisce insieme” ebbe a dire Kubrick, ma il film possiede tali letture che critici-filosofi lo pongono al vertice della filmografia kubrickiana, più di 2001, oltre che uno dei film migliori della storia del cinema (cosa che potrà sorprendere chi lo considera una barba oltre che una storia deprimente, ancora una volta l'unanimità - sopratutto critica - per Kubrick non c'è). Danny è schizofrenico dall'inizio del film, parla con un amico immaginario (razionalizzazione delle sue visioni soprannaturali e degli abusi subiti dal padre, abbastanza chiaramente un alcolizzato violento cui Wendy, pur madre amorevole, rappresenta la classica moglie debole riguardo gli abusi del padre al figlio), mentre la follia di Jack non tarda a manifestarsi nel film già dalle prime battute. Kubrick ha girato il film con delle incongruenze volute, così lo spettatore è trasportato in un clima folle (e la musica aiuta) sempre più progressivamente, e la tecnica non è mai fine a se stessa, come nelle corse folli della steadycam, con operatore lo stesso inventore della stessa. Secondo la sua personalissima poesia Kubrick spinge la tecnica al limite, sull'orlo dell'abisso che circonda l'uomo, il mistero (presente in ogni film kubrickiano), la sovversione delle leggi del tempo e dello spazio, l'immaginario che non si distingue dalla realtà come si manifesta, ma a un certo punto non sappiamo più riconoscere se certe scene che vediamo siano proiezioni di menti malate o altre dimensioni spazio-temporali, o se queste magari non siano nomi diversi che diamo alla stessa cosa. Nicholson, attore colto e intelligente, trasferisce alcune sue qualità al personaggio del film (Kubrick lo considerava giustamente al livello delle più grandi stelle del cinema), ambiguo come tutti i protagonisti kubrickiani, molto diverso, come Wendy, dai coniugi del libro di Stephen King (che non ha mai apprezzato, giustamente dal suo punto di vista, il film), secondo un realismo difficile da digerire per chi crede che tutte le coppie si amino e si stimino e che tutti i padri amino i figli e non siano gelosi o invidiosi di loro. Ma questo non è Kubrick, che ha sempre cercato di essere obiettivo. La sua abilità nel dirigere attori e comparse (dovuta alla sua grande cinefilia) si è guadagnata la stima di critici d'arte come Federco Zeri, che ha parlato della scena quando Jack entra negli anni '20 come tale da far pensare a una forza magica: benvenuti in un altra dimensione (o nella follia). Si può considerare il film come un'odissea nelle cellule cerebrali del protagonista, ma come detto, qual è il collegamento tra queste e lo spazio e il tempo? Forse sono tutti lì (solo lì?) nell'hotel Overlook (è bene sottolineare che il protagonista arriva all'albergo già psicologicamente preparato a quello che sarà poi il suo ruolo). Che la salvezza venga dal bambino può essere messa in relazione con la nascita del Superuomo come Superbambino all fine di 2001, se avalliamo l'interpetazione nicciana. Danny è ambiguo: in una scena il montaggio sembra sottolineare che è lui ad attirare il padre su per la scala nella famosa scena dove Wendy gli dà la mazzata, in una specie di rappresentazione del sacrificio (e alla fine è praticamente lui a uccidere il padre), come il monolito di 2001, nella sua rappresentazione dell'autorità, rappresentava anche il padre, che il bambino può sognare di uccidere (Kubrick in quanto genio può permettersi di dire cose del genere: è chiaro che Jack odia Danny - che ha brutalizzato – così come disprezza Wendy). Naturalmente questa può essere la rappresentazione di un parricidio collettivo, che è avvenuto nella storia, che spesso, come la storia di questo film, è una storia di morte.
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carnor
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sabato 9 novembre 2019
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scena tagliata
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Non ci sono parole dopo averlo visto almeno 30 volte trasmette ancora molte emozioni!!
Quando veniva trasmesso in tv fine anno 80 nella scena quando lui cercava di sfondare la porta del bagno
lei impugna la lacca spruzza recupera un accendino e fa tipo lancia fiamme!!!
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inesperto
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giovedì 7 novembre 2019
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masterpiece
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Impossibile lodarlo in altri modi, è già stato detto tutto. Se non lo si fosse mai visto, e lo si guardasse senza presentazioni, si capirebbe subito che trattasi del grande regista. Le inquadrature sono Kubrick, i dialoghi sono Kubrick, le atmosfere sono Kubrick... In più mettiamoci Jack Nicholson ed il capolavoro è servito. Buona visione.
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elgatoloco
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martedì 5 novembre 2019
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ancora meglio in extended version
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"Shining"(1980)è comunque un capolacoro, se consideriamo il romanzo di Stephen King. crisi dell'artista-creatore, poesia creatrice di fantasmi, l'orrore come dimensione abissale, nella forma nella quale"captandola"si arriva allo shining, una"visione"supervisione assoluta, che però provoca l'estrema sofferenza. Detto questo, però, al cinema con il genio di Stanley Kubrik il tutto si 0potenzia al sommo grado, quasi"all'ennesima potenza", con la visione che diviene visione di visione, di visioni di visioni et sic ad infinitum... Una catena"assoluta"dove l0enigma, contrariamente alla formulazione di Wittgenstein(che comunque si riferiva ad altro(esiste e anzi si pone come un limite invalicabile, totale, arrivando ad essere l0'Enigma quintessenziale.
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"Shining"(1980)è comunque un capolacoro, se consideriamo il romanzo di Stephen King. crisi dell'artista-creatore, poesia creatrice di fantasmi, l'orrore come dimensione abissale, nella forma nella quale"captandola"si arriva allo shining, una"visione"supervisione assoluta, che però provoca l'estrema sofferenza. Detto questo, però, al cinema con il genio di Stanley Kubrik il tutto si 0potenzia al sommo grado, quasi"all'ennesima potenza", con la visione che diviene visione di visione, di visioni di visioni et sic ad infinitum... Una catena"assoluta"dove l0enigma, contrariamente alla formulazione di Wittgenstein(che comunque si riferiva ad altro(esiste e anzi si pone come un limite invalicabile, totale, arrivando ad essere l0'Enigma quintessenziale. Andando ancora avaanti, nella version extended, tutto si am0lifica reduplicando(ed è dir poco(l0effetto, con una con dizio ne di visione, da parte dlello spettatore, che sa vedere ogni aspetto più recondito della mente-viso-sguardo di Jack Torrance alIa JACK nICHOLSON, Ma anche scrutenaod nella facccia e nel corpo del baMBINO, CHE HA"lO sHINING", COME DEL DOMESTICO(?)sCATMAN cROTHERS, CHE LO SHINING IN CHI CE L'HA LO CAPTAM, LO VEDE-PRESENTIFICA... un"JEU AU MASSACRE"DA NON TRASCURARE, ANZI DA CONSIDWEERARE SEMPRE PIù, SCAVANDO NEGLI ABISSI PIù RECONDITI DI UNA MENTE-MONDO E DI FORZE CHE ALTRIMENTI SFFUGIREBBERO CVOMPLETAMENTE ALLA PERCEZIONE COME SI INTENDE "NOMRALMENTE"O MEGLIO NEI CHIUSI STECCATI DEI SENSI IN QUALCHE MODO COORDINATI-ARMONIZZATI... eL gATO.
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dosius
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sabato 2 novembre 2019
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il thriller psicologico per epccellenza
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"The Shining" oltre ad essere uno dei libri più interessanti che Stephen King abbia scritto, è anche una pellicola del terrore diretta magistralmente da Stanley Kubrick ("Arancia meccanica" e "Full metal jacket") nel 1980. Per gli appassionati di cinematografia è un must!
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paolo de fraia
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lunedì 9 settembre 2019
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abusi sessuali
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E' il trauma della realtà che colpisce Wendy, in quel momento diventa consapevole che Danny ha subito e subisce molestie sessuali da parte del padre. Nelle prime scene si vede Danny che è coricato su un cuscino con l'orso mentre parla con la dottoressa. Nella camera di Jack c'è un quadro con due bambini nudi, in quella di Danny c'è lo stesso quadro ma i bambini nudi sono sostituiti da due orsi.
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